Allarme pensioni: i pagamenti sono a rischio. Inps senza soldi

In molti lo temevano, ma nessuno se lo voleva domandare. Le pensioni sono a rischio? L'emergenza Covid 19 in che modo ha impattato sui conti dell'Inps? Dobbiamo stare tranquilli sul futuro dei pagamenti di ogni singola pensione? Si perché fino ad oggi si è parlato del futuro di Quota 100, sulla riforma delle pensioni e sui tagli delle pensioni più alte. Ma in un certo senso si era dato per sicuro che venissero pagate regolarmente.

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In molti lo temevano, ma nessuno se lo voleva domandare. Le pensioni sono a rischio? L'emergenza Covid 19 in che modo ha impattato sui conti dell'Inps? Dobbiamo stare tranquilli sul futuro dei pagamenti di ogni singola pensione? Si perché fino ad oggi si è parlato del futuro di Quota 100, sulla riforma delle pensioni e sui tagli delle pensioni più alte. Ma in un certo senso si era dato per sicuro che venissero pagate regolarmente.

Qualche cambiamento sui conti e sui bilanci era in qualche modo prevedibile. La cassa integrazione, lo stop alle attività di molte aziende, le partite Iva che non potevano più versare i propri contributi: sono cose che, senza dubbio, preoccupano, ma che comunque fanno dormire sonni sereni. L'Inps ha un bilancio in rosso di 35,7 mlioni di euro: a confermarlo ci ha pensato Guglielmo Loy, Presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps.

Allarme pensioni: dobbiamo temere per i pagamenti?

Il bilancio in rosso dell'Inps, comunque, non era una notizia completamente nuova. Era stato lo stesso Pasquale Tridico, Presidente dell'Istituto, ad anticipare che i conti avessero dei problemi e a far concentrare l'attenzione delle istituzioni sul fatto che nel momento in cui fossero stati sospesi gli adempimenti contributivi dei lavoratori a causa dell'emergenza coronavirus, sarebbero stati penalizzati ulteriomente. Tridico, comunque aveva rassicurato quanti temevano che da questa situazione ne sarebbe scaturito un blocco del pagamento delle pensioni. Nel caso in cui l'Inps avesse finito i soldi, il Governo sarebbe intervenuto per garantire la liquidità necessaria per pagare tutti i trattamenti previdenziali ed assistenziali.

Guglielmo Loy, comunque, mette le mani avanti: oggi come oggi non è ancora necessario che il Governo intervenga. Se la situazione dovesse protrarsi ancora (ricordiamo che il Decreto Rilancio ha confermato la sospensione del versamento dei contributi fino al 30 giugno 2020) il Governo dovrebbe comunque farsi garante del pagamento delle pensioni.

La situazione è senza dubbio problematica, ma non preoccupante. Stando, almeno, alle parole di Loy. Un situazione come quella che stiamo affrontando era stata preventivata: un periodo in cui l'Inps registra meno entrate e più uscite. Per il momento il rosso dei bilancio dell'Inps non avrà un effetto immediato sul pagamento delle pensioni: l'istituto di previdenza opera con solidarietà tra i vari fondi i quali ad oggi sono sostanzialmente in equilibrio.

Allarme pensioni: fino a quando ci sono soldi in cassa?

Ovviamente questa situazione inizia a destare qualche piccola preoccupazione nei pensionati. L'Inps ha sicuramente liquidità a sufficienza per pagare le prossime pensioni, ma fino a quando lo potrà fare, se la situazione di emergenza economico-sanitaria dovesse protrarsi nel tempo? L'Inps potrebbe aver bisogno di una massiccia iniezione di fondi dal Governo o farà ricorso alle anticipazioni sulle singole gestioni per pagare i singoli assegni pensionistici? Ma soprattutto se la crisi economica dovesse ulteriomente mettere in ginocchio il paese, fino a quando e fino a che punto il Governo sarà in grado di coprire il fabbisogno mensile dell'Inps? Cosa sceglieranno i politici al potere: taglio delle pensioni o aumento delle tasse? I soldi saranno tolti da una parte o arriverrano dall'altra.

L'Inps – ha affermato Loy – opera ovviamente con solidarietà tra i vari fondi. Sono sostanzialmente in equilibrio. Se la crisi piano piano rientra e con un sostegno del Governo la situazione è gestibile. Se ovviamente l'economia crolla e crolla il lavoro, il problema generale dell'equilibrio ce l'avrà il Paese prima e dopo l'Inps naturalmente. Nel caso in cui la crisi dovesse continuare si renderà necessario un intervento del Governo per tenere in equilibrio il sistema pensionistico.

Rischio pensioni: l'allarme era già stato lanciato da Tridico

Ricordiamo che non più di qualche mese fa, proprio all'inizio dell'emergenza coronavirus, Pasquale Tridico aveva lanciato un segnale molto simile a quello di Loy, affermado che l'Inps aveva in cassa i soldi per pagare le pensioni fino a maggio. Quindi proprio fino a questo mese. Anche Tridico aveva puntato il dito contro la sospensione dei contributi previdenziali e aveva iniziato a sollevare i primi problemi di liquidità. Tridico aveva spiegato che al versamento dei contributi sono legate le disponibilità economiche dell'Inps, ma anche la sostenibilità delle misure emergenziali e la disponibilità per pagare le pensioni.

Tridico aveva affermato:

Fino a maggio non c’è problema di liquidità. In caso abbiamo una liquidità in tesoretto, vale a dire il Fondo di Tesoreria dello Stato. Immagino che in aprile ci sarà un nuovo decreto che dovrà stabilire la proroga delle indennità e ci sarà un altro decreto che dovrà anche dire cosa succederà alla sospensione dei contributi, alla rateizzazione.

Tridico avava poi assicurato che i soldi ci sarebbero stati fino a maggio. Poi sarebbe toccato al Governo dare nuove disposizioni per affrontare l'emergenza coronavirus. Siamo a fine maggio. Vediamo chi e come interverrà per garantire il pagamento delle pensioni.