Atlantia corre dopo il crollo. Ecco le prossime tappe

Atlantia risale la china e recupera parte dell'affondo di ieri: le ultime novità sullo spin-off di ASPI e sulle offerte vincolanti.

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Seduta all'insegna del rimbalzo per Atlantia che dopo aver aperto la settimana con una caduta verticale, oggi ha trovato gli spunti giusti per risalire la china e ripianare almeno parte delle vendite.

Atlantia in rally dopo l'affondo di ieri

Il titolo ieri ha archiviato gli scambi con un affondo di oltre il 6%, mentre oggi si è fermato a 14,94 euro, a ridosso dei top intraday, con un rialzo del 3,03% e quasi 1,8 milioni di azioni scambiate, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 2 milioni di pezzi.

Atlantia oggi ha risalito la china dopo che ieri il CdA della società ha convocato l’assemblea straordinaria il 15 gennaio 2021 per approvare lo spin-off di ASPI.

Atlantia: focus sull'assemblea di gennaio. Cosa accadrà?

Se prima dell’assemblea arriverà un’offerta per l’88% di ASPI, la stessa sarà sottoposta direttamente all’assemblea. Il progetto prevede la scissione del 33% della controllata a favore dei soci di Atlantia, ed il conferimento del 55% in una newco.

Agli azionisti di Atlantia sarà dato il 37,2% della newco che controlla l’88% di ASPI, mentre Atlantia avrà il 62,8%, ricordando che nel progetto di settembre la società avrebbe avuto una quota del 32%.

Inoltre, la scissione sarà efficace solo se Atlantia riceverà un’offerta vincolate per il 62,8% a marzo, da approvare con una seconda assemblea.

Le condizioni sospensive rimangono molte, 8 oltre all’offerta vincolante, e dovranno perfezionarsi entro settembre. Gli analisti di Equita SIM spiegano che la più importante è la finalizzazione dell’accordo transattivo con il Governo, con la fine del contenzioso e l'approvazione del PEF.

Infine, se arriverà un’offerta per l’88% di ASPI entro il 31 luglio, sarà convocata una nuova assemblea per annullare la scissione.

L’operazione si chiuderà con la cessione del controllo di Aspi ed Atlantia potrà incassare, anche con la scissione, risorse sufficienti a coprire il debito netto della holding pari a 4,5 miliardi di euro.  I tempi per l’offerta sul 55% di ASPI si allungano fino a marzo e per l’88% fino a luglio.

Atlantia: le ultime indiscrezioni sulla cordata di CDP

Secondo il Messaggero, la cordata di Cassa Depositi e Prestiti avrebbe comunicato di lavorare ad un’offerta per fine gennaio ed aggiornerà Atlantia sulla due diligence e gli impatti sulla valutazione il 22 dicembre.

Secondo La Stampa ci sarebbe inoltre il tema del prezzo, non più nel range 8,5-9,5 miliardi di euro, bensì 7,5 miliardi.

L’accordo con Cassa Depositi e Prestiti eliminerebbe il rischio politico, risolverebbe il problema del debito nella holding ed assicurerebbe flessibilità finanziaria ad Atlantia per asset rotation o per supportare Abertis, il cui leverage rimane elevato.

Nel frattempo resta immutata la strategia di Equita SIM che su Atlantia conferma la raccomandazione "hold", con un prezzo obiettivo a 15,6 euro.