Atlantia male. Rumor su accordo con CDP: il nodo è il prezzo

Atlantia sotto pressione dopo il calo di ieri, poco aiutato dalle indiscrezioni di stampa su più fronti. Ecco le ultime novità.

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Ancora una seduta in rosso per Atlantia che, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un calo di quasi due punti percentuali, ha continuato a perdere terreno oggi.

Atlantia resta sotto pressione dopo il calo di ieri

Il titolo, che ha mostrato maggiore debolezza relativa rispetto al Ftse Mib, ha terminato gli scambi a 13,84 euro, con un calo del 2,36% e volui di scambio contenuti, visto che a fine sessione sono transitate sul mercato circa 1,1 milioni di azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 1,8 milioni di pezzi.

Atlantia ha risentito della negativa intonazione di Piazza Affari, continuando a rimanere al centro delle indiscrezioni di stampa.

Atlantia: nodo trattativa CDP è il prezzo

Secondo il Sole 24 Ore il vero nodo della trattativa con Cassa Depositi e Prestiti è il prezzo da pagare per Autostrade per l'Italia e secondo alcuni osservatori servirebbe ancora tempo per trovare un accordo soddisfacente per entrambe le parti.

Atlantia potrebbe tenere aperta l’assemblea fino al raggiungimento di un’offerta definitiva con Cassa Depositi e Prestiti ed i fondi.

Atlantia: le indicazioni di alcune testate

Il Messaggero sottolinea che il problema principale in questa fase sarebbe l’approvazione del PEF e delle tariffe da parte del Ministero delle Infrastrutture.

Il Messaggero aggiunge che l’offerta sarà vicina a 9 miliardi di euro per il 100% e quindi dovrà essere verificato ad esito della due diligence.

L’offerta di Cassa Depositi e Prestiti sarebbe condizionata all’approvazione definitiva del PEF, sul quale oggi si è riunito il CDA di ASPI per rispondere alle richieste di integrazione di informazioni da parte del Ministero.

Infine, secondo il Corriere della Sera sarà garantita una forchetta di prezzo minima per l’88% di ASPI fra i 7 e gli 8 miliardi di euro, ma si tratterebbe di un’offerta non vincolante.

Questo perché condizionata all’approvazione definitiva del PEF, che sarebbe una delle condizioni per definire la vendita del controllo, inclusa fra l’altro negli accordi di luglio.

Atlantia sotto la lente di Equita SIM

Secondo gli analisti di Equita SIM sarà importante quindi da un lato verificare i tempi da parte del Ministero dei Trasporti per approvare il PEF e dall'altro vedere se Atlantia accetterà l’offerta di Cassa Depositi e Prestiti o continueranno le negoziazioni come sottolineato dal Sole 24 Ore.

Secondo Equita SIM, l’accordo con Cassa Depositi e Prestiti eliminerebbe il rischio politico, risolverebbe il problema del debito nella holding ed assicurerebbe flessibilità finanziaria ad Atlantia per asset rotation o per supportare Abertis, il cui leverage rimane elevato.

Gli esperti evidenziano inoltre che l’attuale situazione di emergenza sanitaria riduce l’appeal per aeroporti e motorways.

In attesa di novità Equita SIM mantiene una view cauta su Atlantia con una raccomandazione "hold" e un target price a 15,2 euro.