Azionario, si prospetta un 2020 altalenante

Con il 2019 appena conclusosi, è tempo di guardare indietro a un anno stellare per le azioni e di meditare sulla strada da percorrere.

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Alexander Roose, Head of International and Sustainable Equity, DPAM, spiega che con il 2019 appena conclusosi, è tempo di guardare indietro a un anno stellare per le azioni e di meditare sulla strada da percorrere. E' necessario, comunque, anche considerare la prospettiva a lungo termine appropriata per gli investitori azionari che applichino un approccio fondamentale.

Nonostante le preoccupazioni legate alla recessione, dovute (per lo più) ai timori della guerra commerciale alla fine del 2018, l’MSCI World ha registrato una forte performance (+25%), in netto contrasto con il triste quarto trimestre del 2018. Lo scorso anno, le prospettive di Alexander Roose per il 2019 riflettevano chiaramente questo sentimento: "È sempre bene investire in azioni dopo un calo". Fortunatamente, l'inversione di tendenza della Fed a gennaio ha in gran parte messo in secondo piano le preoccupazioni macroeconomiche. Tuttavia, se gli investitori azionari desiderano sovraperformare i mercati, il 2019 serve a ricordare che le considerazioni macro e geopolitiche non sono la bussola migliore su cui orientare le proprie decisioni d'investimento. Fin dal 2008, un’eccessiva ed errata fiducia sui dati macroeconomici è stata diffusa da (alcuni) investitori, che sembrano vivere nel costante timore che una nuova apocalisse sia dietro l'angolo. Quando invece nel 2019 la curva dei rendimenti USA si è invertita di poco e sono riemersi i timori della recessione, Alexander Roose ha sottolineato il proprio sostegno al mantenimento di una prospettiva basata sui fondamentali, piuttosto che su reazioni emotive e basate sul timore.