Bitcoin possibile valuta digitale

Nelle ultime settimane fervono i preparativi intavolati dai principali Paesi del mondo, per dare il via agli studi di fattibilità sulle valute digitali nazionali. Tra le proposte figura anche il progetto di una valuta transnazionale che avrebbe alle spalle un quadro normativo unificato. Si stima che entro la fine del 2022 potrebbero già essere operative le prime valute digitali. Non mancano le ipotesi di un Euro virtuale entro la prossima Primavera.

Image

In questi giorni, i paesi del FMI, i membri della Banca mondiale e i rappresentanti del G20 , stanno studiando come mettere a fuoco le regole di bitcoin per una possibile valuta digitale. Le principali istituzioni finanziarie dei governi internazionali e le maggiori economie del mondo stanno lavorando insieme per cercare di definire gli standard ufficiali di una eventuale regolamentazione, in vista degli studi di fattibilità legati all'emissione di una valuta digitale sovrana. Il Group of Twenty (G20), ricordiamo, è la più importante organizzazione dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali, che ha il compito di favorire la condivisione dei progetti di economia internazionale.

In una recente dichiarazione, l'organizzazione ha dichiarato di essere alle prese con diverse tavole di confronto per realizzare la stesura di un progetto che prevede la creazione di una valuta digitale unica per l'intero sistema bancario, conosciuto con il nome di Central Bank Digital Currency, acr. CBDC. Il dialogo aperto con il Fondo monetario internazionale (FMI) e la Banca dei regolamenti internazionali (BRI) dovrebbe portare ad un concreto passo in avanti.

Si stima che entro la fine del 2022 si completeranno gli studi di fattibilità e si avrà una bozza del quadro normativo necessario alla regolamentazione delle valute prese in esame. Entro lo stesso termine si potranno implementare esperimenti d'uso e altre correlazioni utili, allo scopo di pervenire ad un prodotto finale unico: la stablecoin ufficiale di ogni singolo Paese. 

Bitcoin e stablecoin: ecco le differenze

La differenza tra bitcoin e stablecoin può essere facilmente intesa. Per valuta digitale s'intende una moneta che non ha alcun corrispondente fisico e che nasce, cresce e si utilizza soltanto attraverso i canali online: bitcoin è l'esempio principale. Le stablecoin, invece, rappresentano le valute digitali normalmente correlate ad un conio fisico: ad esempio l'euro, il dollaro, la sterlina, etc. 

Secondo un report ufficiale pubblicato dagli attori dello studio in questione, entro la fine del 2025, l'FMI e la Banca mondiale avranno ottenuto le capacità tecniche necessarie all'uso e alla semplificazione tecnologica della valuta digitale. In altre parole, si potranno facilitare le transazioni CBDC tra i paesi. Quest'ultimi, in particolare:

  • potranno studiare altre piattaforme,
  • potranno siglare accordi globali sull'uso delle stablecoin uniche o separate,
  • realizzare pagamenti transfrontalieri di ultima generazione.

Il tutto, come si legge nel documento: "senza influenzare gli standard normativi minimi per il controllo dei rischi valutari e di stabilità finanziaria".

Bitcoin ispira nuovi progetti di studio

Va detto che, in un rapporto firmato da un gruppo di 7 Paesi e dalla BRI, correlato alla produzione di una stablecoin sovrana, si è parlato della creazione di una valuta digitale unica che oltrepassa i confini territoriali nazionali e si espande verso l'intera comunità degli Stati membri della scena internazionale. L'ipotesi, in particolare, ha delineato il fronte transnazionale di una possibile valuta digitale, che è alla base della tabella di marcia dell'attuale G20. Lo studio è stato condotto dai seguenti Paesi: Federal Reserve Bank degli Stati Uniti, dalla Bank of Canada, dalla Banca centrale europea (BCE), dalla Bank of England (BOE), dalla Banca nazionale svizzera, dalla Sveriges Riksbank of Sweden e dalla Bank of Japan (BOJ). 

In accordo con la soluzione proposta, anche le banche del Nord America, europee e asiatiche, hanno sposato l'idea che che la CBDC dovrebbe essere intercambiabile con le altre forme di valuta esistenti, e dovrebbe somigliare al contante già in uso in ogni circoscrizione territoriale. Questa scelta sembra rappresentare un bel passo in avanti, nell'intento di appiattire le differenze normative e armonizzare gli strumenti di pagamento.

Da bitcoin alla valuta digitale CBDC

Come si evince dalla soluzione proposta dai 7 Paesi, il sistema CBDC dovrebbe essere strettamente collegato alla tecnologia finanziaria tradizionale per fare in modo che vengano garantite:

  • un certo numero di transazioni h24,
  • l'assenza di attacchi informatici,
  • una comunicazione efficiente tra le valute digitali,
  • un quadro normativo unico,
  • una corretta circolazione del denaro digitale,
  • una gestione accentrata.

Secondo il paper, il sistema CBDC puòapportare una serie di benefici come: migliorare i pagamenti transfrontalieri, gestire le valute digitali aziendali nate in ambito societario, trasferire facilmente eventuali fondi di emergenza da destinare ai consumatori, come quelli stanziati a causa del Covid-19.

Inoltre, questo impianto non sarà anonimo e autogestito, a differenza di bitcoin e altre altcoin attualmente in uso, ma prenderà in prestito la sola tecnologia di registro distribuito. Se le transazioni bitcoin vengono eseguite su una rete blockchain che maschera o protegge i dati personali dei partecipanti alla rete, la banca centrale manterrà il controllo e la visibilità su tutti i dati di accesso al sistema. 

L'ipotesi di un bitcoin europeo: l'Euro digitale

In questo clima di progettazione innovativa, anche la Banca centrale europea e la Banca del Giappone hanno iniziato un confronto che sta valutando l'idea di collaborare per la creazione di una moneta digitale unica. Uno speciale documento della Banca Centrale Europea afferma che entro il mese di Aprile del prossimo anno potrebbe essere annunciata anche la nascita di un nuovo progetto sull'Euro digitale. Intanto le istituzioni asiatiche stanno già sperimentando in questi mesi le applicazioni di un possibile yen digitale. La Banca Centrale del Giappone sembra essere decisa a creare entro la prossima Primavera una moneta digitale cinese.

Il consiglio direttivo ha anche pubblicato una tabella di marcia per completare lo sviluppo degli ipotizzati standard internazionali richiesti, entro il mese di Dicembre 2021. Tutti gli altri Paesi stileranno la lista dei propri standard normativi entro Luglio 2022 e riesamineranno le tavole di regolamentazione periodicamente, adeguando le bozze alle sopraggiunte esigenze del caso.

Nonostante la crescente adattabilità delle stablecoin, che ha attirato l'attenzione dei principali attori nazionali e internazionali, ci si muove con cautela nella creazione di questo prodotto. In ogni caso, a seguito di alcuni importanti eventi, come il lancio del piano Libra di Facebook, l'approfondimento di queste valute digitali è diventata una priorità assoluta. 

Sebbene Facebook abbia istituito un'organizzazione senza scopo di lucro volta a supervisionare l'andamento delle stablecoin che dovrebbero essere implementate in tutte le piattaforme social, il progetto deve ancora affrontare un'enorme opposizione normativa e dovrà posticipare la sua scadenza di rilascio iniziale.