Attenti al bollo auto 2021. Ci sono 7 mesi di sospensione

Buone notizie per il bollo auto 2021. Ogni Regione ha la facoltà di definirne procedure e, all’interno di certi limiti, importi, esenzioni e rinvii delle scadenze di pagamento rispetto i termini stabiliti a livello nazionale. Dal nuovo anno, per alcuni contribuenti ci saranno alcune interessanti sospensioni e agevolazioni. Attenzione, inoltre, al rischio di doppi pagamenti sui servizi online.

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Il bollo auto ha due aspetti: uno negativo, l’altro positivo.

Il primo è la sua inevitabilità: sono davvero poche le categorie di cittadini e veicoli non sottoposti a questa tassa regionale di proprietà. Ma proprio questa inevitabilità rende maggiormente graditi gli interventi delle Regioni su importi e modalità di pagamento. Ricordiamo infatti come le Regioni godano di relativa autonomia e discrezionalità in tema di regolamentazione della tassa.

Se poi aggiungiamo, nostro malgrado, l’effetto Covid, andiamo a riscontrare sul bollo auto ulteriori agevolazioni che le Regioni negli ultimi mesi hanno messo in atto per incrociare emergenze e difficoltà economiche dei contribuenti.

L’ultima di queste, in data di arrivo, è la proroga della scadenza del bollo auto al 30 giugno 2021, disposta dalla Regione Veneto.

Il rinvio Veneto della scadenza del bollo auto

La Regione Veneto ha spostato la scadenza del pagamento del bollo auto 2021 di 7 mesi.

Tutti i pagamenti che gli automobilisti veneti erano tenuti a effettuare nel periodo compreso fra il 1° gennaio e il 30 maggio 2021, potranno essere effettuati entro il 30 giugno 2021, senza applicazione di interessi e senza incorrere in sanzioni.

Dalle pagine di Quattroruote leggiamo come il provvedimento sia stato promosso dall’assessore al Bilancio e alla Programmazione, Francesco Calzavara. La sua decisione è stata accolta in sede di approvazione della nuova legge di stabilità regionale alla luce delle problematicità economico-sociali connesse all’emergenza epidemiologica.

L’assessore precisa, a questo proposito, come questa misura della Regione Veneto sia 

una risposta importante per tutte le famiglie che stanno affrontando le difficoltà economiche legate alla crisi pandemica, e che consentirà loro e alle imprese venete di riprogrammare i propri adempienti tributari.

Sempre su Quattroruote leggiamo di un altro intervento della Regione Veneto in materia di automobili. Sono stati stanziati circa 4 milioni di Euro per fare fronte alle richieste pervenute nel 2020 di contributi alla rottamazione. Il bando di inizio anno, infatti, dispone incentivi che raggiungono i 4.500 Euro a seguito della sostituzione di auto a benzina (fino alla classe Euro 3), a gasolio (fino a Euro5), e bi-fuel (fino a Euro 2).

La discrezionalità delle Regioni in materia di bollo auto si può osservare facilmente anche nelle possibilità offerte di ottenere un rimborso a seguito di rottamazione del veicolo.

Quando ottenere il rimborso del bollo auto a seguito di rottamazione

In linea generale, la normativa sul bollo auto non prevede il suo rimborso a seguito di rottamazione. Ad es., l’importo del bollo auto annuale va versato entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello della immatricolazione del veicolo.

Se l’immatricolazione è avvenuta nel mese di febbraio, ogni anno il bollo andrà pagato entro il 31 marzo dell’anno successivo. Se si decide di rottamare il veicolo dopo il versamento, anche se il primo di aprile, la normativa non prevede né il rimborso della quota versata, né il trasferimento dell’attestazione di pagamento sulla targa del nuovo veicolo.

Qui però, interviene l’autonomia delle Regioni in materia, ciascuna con i propri criteri e requisiti di accesso a una procedura di rimborso del bollo auto in caso di rottamazione, esportazione all'estero o furto del veicolo.

Le Regioni che consentono il rimborso del bollo auto in caso di rottamazione

Alcune Regioni consentono il rimborso del bollo auto non esclusivamente in caso di rottamazione, ma anche a seguito di furto del veicolo o di sua radiazione per esportazione all’estero. Il requisito necessario affinché la richiesta di rimborso venga accolta è l’annotazione dell’evento al PRA. Il rimborso, in buona parte dei casi viene quantificato in dodicesimi.

La Regione Piemonte prevede il rimborso parziale del bollo auto a seguito di rottamazione o furto del veicolo per periodi superiori ai 4 mesi di mancato godimento del bollo.

In Lombardia il rimborso del bollo auto è previsto in caso di rottamazione, furto ed esportazione dell’auto all’estero a condizione che la scadenza del pagamento non cada nell’ultimo mese del periodo, e che l’importo da rimborsare sia superiore a 15,01 Euro.

La Regione Veneto offre il rimborso della tassa automobilistica esclusivamente a seguito di demolizione del veicolo, e a condizione che il periodo non goduto sia superiore ai quattro mesi.

Anche la Provincia autonoma di Trento prevede, già dal 2013, il rimborso parziale del bollo auto nei tre casi di rottamazione, furto ed esportazione. Anche qui, il periodo rimborsabile fa riferimento ad almeno un quadrimestre e l’importo minimo è fissato a 30 Euro.

Infine, ancora una realtà locale italiana che prevede un rimborso del bollo auto è la Provincia autonoma di Bolzano. La sua normativa dispone un rimborso a seguito di demolizione, furto o esportazione all’estero dell’auto, di pagamenti con importi eccessivi o non dovuti, oppure in caso di pagamenti doppi.

Proprio in tema di pagamenti doppi, abbiamo letto recentemente come la Regione Veneto si sia trovata ad affrontare un cospicuo numero di rimborsi dell’intero importo del bollo auto, a causa di un malfunzionamento del sistema informatico.

Attenzione ai doppi pagamenti del bollo auto

Tutto è originato dalla decisione della Regione Veneto di adottare da inizio 2020 il metodo di pagamento PagoPa, il portale di Stato per i pagamenti digitali. Sicuramente una decisione saggia, presupposto per un processo di snellimento del rapporto fra cittadino e Pubblica Amministrazione.

È accaduto, però, che il metodo di pagamento abbia presentato un errore di sistema che di fatto si è tradotto in tempi di risposta eccessivamente lunghi rispetto ai tempi di reazione dei contribuenti. Questi, infatti, ignari del problema, hanno effettuato più sessioni di pagamento del bollo auto credendo che le precedenti operazioni non fossero andate a buon fine.

Successivi controlli massivi effettuati nelle ultime settimane dalla Direzione Finanza e Tributi della Regione Veneto, hanno evidenziato come molti contribuenti avessero pagato più volte la tassa riferita allo stesso anno di imposta per i veicoli posseduti.

L’assessore Calzavara ha specificato come si sia trattato di 

un errore di sistema riscontrato a livello nazionale e per il quale, come amministrazione pubblica, ci siamo fin da subito attivati supportando i contribuenti nella procedura di rimborso.

Riscontrati i doppi pagamenti, infatti, la Regione Veneto ha provveduto, e sta provvedendo, a contattare i contribuenti coinvolti attraverso gli indirizzi email forniti in sede di pagamento, oppure, in mancanza di questi, tramite lettera raccomandata.

Come evitare i pagamenti doppi del bollo auto sulla piattaforma PagoPa

L’origine dei doppi pagamenti del bollo auto per i contribuenti veneti è stata sicuramente la mancata attesa del messaggio di notifica dell’avvenuto pagamento.

Il sistema PagoPa, in sede del versamento dell’importo del bollo auto, ma anche in ogni altra occasione di pagamento dei contributi alla PA, rilascia una ricevuta di pagamento con esito positivo o negativo. La stessa si può consultare sul sito stesso del sistema o in un messaggio ricevuto sulla propria casella di posta elettronica.

I contribuenti veneti che ora sono in attesa del rimborso totale del bollo auto, in sede di pagamento non hanno aspettato a sufficienza i tempi del sistema che avrebbe dovuto fornire loro la notifica di esito positivo dell’operazione. Hanno quindi ripetuto l’intera procedura di versamento, con il risultato di un bollo auto pagato più volte per lo stesso veicolo e lo stesso periodo d’imposta.

Il problema è derivato dunque da una commistione di malfunzionamento del sistema e di utilizzo improprio del sistema di pagamento.

L’assessore veneto conclude ricordando come l’innovazione tecnologica vada di pari passo con la consuetudine dei cittadini a un uso corretto dei servizi informatici. A tale fine la Regione metterà in atto una serie di iniziative a fruizione di comuni di piccole e medie dimensioni volte alla digitalizzazione delle operazioni di quotidiano e fondamentale utilizzo, che semplificheranno la vita dei cittadini.