Bond e materie prime: come investire? Le strategie di Marzotto

Tanto le obbligazioni quanto le materie prime si trovano in un contesto favorevole per motivi diversi. Come muoversi ora su queste asset class.

Image

Dopo aver analizzato in un precedente articolo l'approccio suggerito dagli analisti di Marzotto Investment House per l'azionario nei mesi a venire, ora concentriamo l'attenzione sulle strategie da adottare per le obbligazioni e le materie prime.

Materie prime

Il contesto per le commodity è indubbiamente positivo, a causa della enorme liquidità delle Banche Centrali che spinge una parte degli investitori a cercare “beni reali” su cui investire.

Premesso che è difficile essere molto ottimisti sul petrolio a breve termine, anche se gli squilibri del mese di aprile e maggio sembrerebbero rientrati, gli analisti di Marzotto Investment House continuano ad essere costruttivi sull’oro e soprattutto sull’argento.

I tassi negativi, i timori per l’investimento azionario e la elevata liquidità nel sistema, non possono infatti che continuare a favorire una classe di investimento contraddistinta da un’offerta al momento ancora limitata come imetalli preziosi.

Come evidenziato dall'andamento delle ultime settimane, in un contesto di avversione al rischio l’oro continua asovraperformare. Viceversa, in un contesto più equilibrato l’argento dovrebbe recuperare.

Classe di investimento obbligazionaria

Anche per le obbligazioni lo scenario attuale continua ad essere favorevole. Nondimeno, in un contesto mediamente contraddistinto da tassi negativi, trovare emittenti e/o emissioni con un rapporto rischio/rendimento favorevole è come cercare tartufi.

Alcune questioni sembrerebbero ben definite:• Le banche centrali aumentano la tipologia di asset oggetto dei diversi QE• Le banche centrali hanno allentato i parametri patrimoniali del sistema bancario• Difficlmente i tassi di interesse statunitensi diventeranno negativi• Anche la BCE sta abbandonando il suo dogmatismo storico a favore del pragmatismo.

Un contesto del genere, comporta che gli investitori sono ben consapevoli di quale tipologia di rischio vada assunta. Di fatto tutte le tipologie di asset oggetto degli acquisti delle banche centrali, tendono ad avere un “premio” .

Il compiacimento del mercato rimane quindi elevato, ma forse ha anche senso. Se il denaro costa così poco e situazioni di credit crunch vengono sistematicamente evitate, allora si può ipotizzare che un debito elevato sia diventato sia per gli Stati che per i corporates un tema meno “pericoloso” rispetto al decennio precedente.

Il compiacimento tuttavia è in qualche modo selettivo, perché molti Fallen Angel (Ford, GE, Carnival etc.) per riuscire ad emettere devono offrire tassi davvero appetibili, più vicini alla doppia cifra che alla singola.

La sorte di queste emissioni è quindi legata oltre che alle banche centrali, soprattutto alla evoluzione della pandemia.  Un possibile indebolimento del virus spingerebbe infatti nuovamente il mercato verso queste tipologie di emittenti.

Come si comporta in questa fase di mercato il gestore di un fondo bilanciato?

Dopo un generalizzato sottopeso pre-Covid, generalmente si è riavvicinato al benchmark, anche perché è rimasta ancora qualche area di marginale sottovalutazione da cui attingere.

Dai bond governativi della periferia dell’Eurozona come Italia e Grecia, al debito bancario, a qualche corporate particolarmente trascurato.

Sebbene non ci siano problemi di liquidità e di credit crunch, sul credito meno solido rimangono nondimeno dei timori. Questo ha spinto emittenti sia corporate che stati con rating a rischio di downgrading ad alzare leggermente il rendimento.

Tra questi il recente BTP Italia a cinque anni che partendo dal rendimento del segmento di curva equivalente, aggiunge un premio fedeltà di 16 punti base a scadenza e il recupero dell’inflazione.

In futuro aumenteranno secondo Marzotto Investment House singole emissioni dedicate a specifici investitori come fondi pensione, fondazione e casse previdenziali che cercano investimenti di lungo periodo.

Se quindi ipotizziamo che le banche centrali continueranno a comprare i titoli in scadenza anche quando rallenteranno i QE e che aumenta il numero di investitori di lungo periodo in cerca di rendimenti stabili, allora è difficile ipotizzare un cambio di trend delle obbligazioni nei prossimi due/tre anni.

Obbligazioni: sbagliato essere negativi su questa asset class

Nonostante i tassi negativi in molti Paesi non rendono per niente appetibile l’investimento obbligazionario, ci rendiamo anche conto che essere negativi su una classe di investimento strutturalmente comprata dalle banche centrali è comunque sbagliato.

Gli analisti di Marzotto Investment House propendono quindi per un atteggiamento di neutralità nei prossimi mesi, che implica la continua ricerca di rapporti rischio/rendimento accettabili (il BTP Italia ad esempio) e la consapevolezza che sta diventando naturale avere una componente di liquidità più elevata del passato.