Bonus 1.000 euro per le famiglie nel Decreto Ristori bis

Bonus baby sitter o congedo parentale straordinario? Sono questi i nuovi bonus per le famiglie inseriti nel Decreto Ristori bis. Un voucher da 1.000 euro per tutti nuclei familiari con figli che si trovano costretti a frequentare la scuola a distanza, oppure un congedo retribuito al 50% per tutta la durata della didattica a distanza. Per poter beneficiare di uno dei due aiuti, però, occorre rispettare alcuni requisiti. Ecco tutti i dettagli.

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È ufficiale: il Decreto Ristori bis è legge. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, infatti, ha firmato il provvedimento voluto dal Governo per sostenere tutte le attività e i lavoratori colpiti dalle chiusure previste dall’ultimo Dpcm che ha suddiviso e colorato le Regioni italiane di rosso, arancione e giallo. Il testo è finito in Gazzetta Ufficiale il 9 novembre, divenendo legge a tutti gli effetti. Non solo Decreto Ristori, quindi, ma anche un Decreto Ristori bis che conferma ed estende le misure precedentemente inserite anche alle categorie produttive e ai lavoratori che si trovano nelle zone rosse e arancioni. Un sostegno che vale circa 2,56 miliardi di euro.

Tanti i bonus e gli aiuti che l’Esecutivo intende elargire ai cittadini: dai contributi a fondo perduto per il settore della ristorazione (ma non solo!) fino al bonus per i lavoratori stagionali, per gli intermittenti e per i lavoratori dello spettacolo. Gli scaglioni previsti per i contributi a fondo perduto vogliono sostenere sia le attività chiuse dai precedenti Dpcm (come le palestre, le piscine e soprattutto le discoteche), sia quelle che hanno dovuto chiudere con le ultime disposizioni governative del 3 novembre scorso (in particolare i bar, ristoranti, le pasticcerie, le pizzerie e tutti quei negozi costretti a chiudere in quanto inseriti nelle zone rosse). Ad ogni fascia corrisponde un ammontare di contributi differente che dovrebbe andare a coprire le perdite subite dalla chiusura.

Inoltre, sono stati confermati anche diversi aiuti e sostegni per le famiglie delle zone rosse, colpite da diverse chiusure anche relative al settore scolastico. Si tratta della reintroduzione del bonus baby sitter – con voucher INPS da 1.000 euro non cedibili ad altri parenti – per le famiglie e per i lavoratori autonomi. Oppure – in alternativa al bonus baby sitter – è possibile richiedere anche il congedo parentale straordinario causa Covid-19 per tutti i lavoratori dipendenti. Entrambi gli aiuti possono essere richiesti da ambedue i genitori qualora non sia possibile svolgere il lavoro da casa e qualora non siano già beneficiari di altri sostegni al reddito.

Ulteriori aiuti, infine, riguardano la sospensione della seconda rata IMU per tutti i lavoratori e le imprese colpite dalla crisi e la sospensione dei pagamenti IVA per quanto riguarda il mese di novembre. Sospeso anche il versamento dei contributi previdenziali per il solo mese di novembre per quanto concerne le attività che operano nelle zone gialle, mentre i contributi previdenziali e assistenziali saranno sospesi sia per il mese di novembre sia per il mese di dicembre per le attività situate nelle Regioni inserite nelle zone arancioni o rosse. Anche il bonus affitti 2020 è stato confermato per quanto riguarda le locazioni commerciali.

Vediamo nel dettaglio come si richiedono e a chi spettano i nuovi bonus per le famiglie. 

Decreto Ristori bis: tutte le misure

Uno stanziamento da 2,56 miliardi di euro di risorse per finanziare il Decreto Ristori bis, provvedimento del Governo che conferma e introduce nuovi bonus sia per le famiglie sia per le imprese e i lavoratori duramente colpiti dalla crisi pandemica. 

Infatti, oltre ai contributi a fondo perduto e al bonus per i lavoratori intermittenti e dello spettacolo, non sono poche le agevolazioni inserite nel decreto e riservate alle famiglie. Dal bonus baby sitter da 1.000 euro al congedo parentale straordinario causa Covid-19, fino alla sospensione di alcune tasse.

Nel Decreto Ristori bis, in particolare, sono stati estesi i finanziamenti a fondo perduto anche ad altre attività con differenti codici ATECO che si sono viste costrette a chiudere dopo la suddivisione dell’Italia nelle tre macro aree (rossa, arancione e gialla). Si prevedono dei contributi fino al 50% anche per i bar, le gelaterie, le pasticcerie, le pizzerie al taglio e le piadinerie (senza cucina) delle zone arancioni o rosse che sono stati precedentemente esclusi dal beneficio. Inoltre, potranno richiedere i finanziamenti a fondo perduto anche i centri commerciali (chiusi nel fine settimana in ottemperanza al Dpcm del 3 novembre 2020), le industrie alimentari, i centri estetici, gli ambulanti i negozi che offrono servizi alla persona o i negozi di generi alimentari per animali costretti ad abbassare le serrande nelle zone rosse.

Un’altra importante novità inserita nel Decreto Ristori bis è la proroga della seconda rata di IRPEF, IRES e IRAP per i soggetti ISA residenti nelle Regioni inserite nella zona rossa o nella zona arancione dal Dpcm del 3 novembre scorso. La nuova scadenza è stata fissata al 30 aprile 2021. Infine, previste anche la sospensione di alcune tasse per i soggetti e le imprese colpite dalla crisi, oltre alla cancellazione della seconda rata IMU, in scadenza il prossimo 16 dicembre. Quest’ultima, però, prevede un’unica condizione, ovvero che i proprietari degli immobili soggetti a tassazione siano anche gli stetti gestori dell’attività.

Bonus baby sitter nel Decreto Ristori: i nuovi beneficiari

Il Decreto Ristori bis è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 novembre 2020 ed è perciò entrato in vigore a tutti gli effetti. Tra gli aiuti per le famiglie, in particolare, è stato introdotto un bonus baby sitter da 1.000 euro per tutti quei genitori che – residenti nelle Regioni inserite nelle zone rosse – si sono ritrovati di fronte alla chiusura repentina delle scuole senza la possibilità di poter controllare i propri figli. Per loro, quindi, il Governo ha messo a disposizione delle agevolazioni. I voucher saranno utilizzabili soltanto dai genitori e non si potranno cedere a nonni, zii o altri parenti.

Rispetto al precedente bonus – introdotto dai Decreti Cura Italia, Rilancio e Agosto – però, quest’ultimo esclude parecchie categorie di lavoratori, riservando il beneficio soltanto ad alcuni fortunati. Si tratta, in particolare, dei soli lavoratori autonomi che risiedono nelle Regioni inserite nelle zone rosse. Questi ultimi, però, potranno beneficiare del nuovo bonus baby sitter da 1.000 euro soltanto se saranno iscritti alla Gestione Separata INPS e alle sezioni speciali dell’AGO.

Restano, invece, esclusi dalla possibilità di richiedere il bonus nuovo baby sitter i lavoratori dipendenti, ai quali, però, il Decreto Ristori bis riconosce la possibilità di richiedere e fruire del congedo parentale straordinario causa Covid-19. Quest’ultimo – stando al testo del decreto – dovrebbe venire retribuito al 50% per tutto il periodo entro il quale resterà attiva la didattica a distanza.

Bonus baby sitter 1.000 euro: nuove restrizioni per l’utilizzo e novità

Ulteriori novità inserite nel Decreto Ristori bis riguardano l’utilizzo che si potrà fare dei voucher per il nuovo bonus baby sitter. Infatti, a differenza dei precedenti aiuti previsti dal Decreto Cura Italia, Rilancio a Agosto, questo nuovo indennizzo non sarà cedibile a nonni, zii o altri parenti (in ottemperanza all’articolo 14, comma 4 del Decreto Ristori bis). 

Inoltre, il Decreto Ristori bis permette di fruire dei voucher erogati dall’INPS soltanto limitatamente al periodo di sospensione delle attività didattiche nelle scuole situate nelle zone rosse. Il bonus, infatti, potrà essere richiesto da entrambi i genitori che abbiano figli a casa, purché ambedue i lavori svolti non possano essere effettuati in modalità di smart working. Non potranno, invece, richiedere il bonus baby sitter quei genitori che risultano già beneficiari di altri aiuti a sostegno del reddito, coloro che risultano disoccupati o che non lavorano.

Il nuovo bonus baby sitter, infine, è riconosciuto anche a tutti quei bambini che soffrono di una grave forma di disabilità (in ottemperanza all’articolo 4, comma 1 della Legge 104).

Bonus baby sitter 1.000 euro: come fare domanda

La procedura di richiesta del nuovo bonus baby sitter da 1.000 euro previsto dal Decreto Ristori bis ricalca perfettamente quella del precedente decreto. Infatti, per presentare la richiesta e ottenere il bonus basterà far pervenire tutta la documentazione necessaria all’INPS tramite il portale, in via telematica. Ancora una volta, inoltre, l’erogazione dei voucher – non appena verificata la documentazione e il rispetto di tutti i requisiti – avverrà tramite Libretto di Famiglia.

Ricordiamo, però, che sia per la richiesta del bonus baby sitter, sia per quanto concerne l’utilizzo dei voucher occorrerà disporre del PIN INPS, oppure sfruttare le proprie credenziali SPID.

La data a decorrere dalla quale sarà possibile presentare le richieste verrà presto comunicata dall’INPS in un’apposita circolare, insieme alle modalità e ai documenti necessari ai fini della richiesta. Lo stanziamento di risorse complessivo per questa misura è pari a 7,5 milioni di euro solo per l’anno 2020.

Congedo parentale in alternativa al bonus baby sitter

Nel Decreto Ristori bis sono stati inseriti due aiuti alternativi per le famiglie. Il primo – il bonus baby sitter appunto – è riservato soltanto ai lavoratori autonomi che risiedono nelle zone rosse, i cui figli si ritrovano a frequentare la scuola con le modalità previste dalla didattica a distanza. Entrambi i genitori, però, devono essere lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata dell’INPS e alle sezioni speciali dell’AGO. Ambedue, inoltre, non devono beneficiare di alcun altro sostegno al reddito, né devono essere disoccupati. Il loro lavoro, inoltre, non deve essere svolto in modalità di smart working.

Per i lavoratori dipendenti, invece, il Governo ha introdotto la possibilità di usufruire del congedo parentale straordinario – questa è il secondo aiuto introdotto con il Decreto Ristori bis –. Anche in questo caso, però, ambedue i genitori devono essere lavoratori (in questo caso dipendenti) e non devono aver già beneficiato di altri sostegni al reddito. 

Il congedo parentale straordinario è retribuito al 50% per tutto il periodo durante il quale le scuole procederanno con le lezioni a distanza ed è fruibile soltanto per i genitori che risiedono nelle Regioni inserite nelle zone rosse.