Bonus baby-sitter 1000 euro e tutte le agevolazioni ai genitori

Con l'aggravarsi della situazione epidemiologica, l'Esecutivo ha reso operativi provvedimenti a favore dei genitori già collaudati durante il precedente lockdown, aggiornandoli sulle effettive realtà territoriali. Bonus baby-sitting, congedi parentali e l'estensione del lavoro agile sono le espressioni di questo sforzo volto ad aiutare i genitori alle prese con i figli la cui attività didattica �� stata sospesa.

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Il Bonus Baby-sitter è un sostegno dell’importo massimo di 1.000 Euro a favore dei genitori che durante gli orari di lavoro sono costretti a pagare una o più persone per seguire i loro figli. Il Decreto Ristori-bis ripropone il Bonus Baby-sitting rivisitato, alla luce della nuova ondata epidemica, apportando sostanziali modifiche nella definizione della platea dei beneficiari, rispetto ai precedenti provvedimenti.

Quasi a volere sottolineare che i fondi stanziabili non sono più quelli di alcuni mesi fa (se mai ce ne sono stati davvero a sufficienza) e che occorre modulare l’erogazione dei benefici sulle reali esigenze che emergono dal territorio in nuova crisi sanitaria, l’Esecutivo procede con un forte lavoro di selezione sulle famiglie che andranno a percepire il Bonus baby-sitting.

Ma il Bonus baby-sitting non è l’unica misura di sostegno che il Governo ha messo in campo a favore delle famiglie. Congedi parentali e un’ulteriore estensione dello smart working sono gli ulteriori aiuti previsti per venire incontro ai genitori lavoratori messi in difficoltà dall’ultimo provvedimento del 3 novembre. Con la suddivisione dell’Italia in tre fasce di rischio, si ripropone l’esigenza della didattica a distanza. Nelle zone rosse, infatti, la didattica è in presenza fino alla prima media, mentre la seconda e terza media prevedono la didattica integrata digitale. Questi provvedimenti di contenimento dei rischi di contagio hanno condotto il Governo a riprendere mano agli aiuti a beneficio dei genitori costretti a lasciare a casa i propri figli durante gli orari di lavoro.

Cominciamo con il primo di questi aiuti.

A chi spetta il Bonus Baby-sitting di 1.000 Euro

A differenza delle precedenti misure di sostegno genitoriale, il Bonus baby sitter inserito nel Decreto Ristori-Bis, mostra una maggiore selettività fra le famiglie beneficiarie e una maggiore coesione fra misura di restrizione adottata sul territorio e aiuto specifico reso operativo.

L’art. 14 del Decreto indica che con decorrenza dal 9 novembre 2020, esclusivamente nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto, individuate dal Ministero dalla salute con la denominazione di ‘Zone rosse’, i genitori potranno beneficiare di uno o più bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting fino al raggiungimento dell’importo complessivo di 1.000 Euro. Il Bonus sarà fruibile per l’intero periodo di sospensione delle attività scolastiche.

La prima condizione necessaria dunque, per ottenere il beneficio, è la residenza in una zona ad alto rischio (regioni rosse) in cui deve essere inoltre prevista la sospensione delle attività didattiche in presenza nelle classi seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado.

I genitori che possono fare richiesta del Bonus baby-sitting 2020 sono gli iscritti alla gestione separata (articolo 2, comma 26, della Legge 335/1995), e gli iscritti alle gestioni speciali dell’assicurazione obbligatoria, e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, quali ad es. gli esercenti delle attività commerciali e gli artigiani. Non rientrano pertanto fra i destinatari del bonus, i lavoratori dipendenti.

Il bonus è fruibile alternativamente da entrambi i genitori, nell’ipotesi che le loro prestazioni lavorative non possano essere svolte in modalità agile. Inoltre, la prestazione è subordinata alla condizione che all’interno del nucleo familiare non sia presente un genitore al quale siano stati riconosciuti strumenti di sostegno al reddito a seguito di cessazione o sospensione dell’attività lavorativa, oppure di un genitore non lavoratore o disoccupato.

Tutte le disposizioni presenti nel Decreto trovano applicazione anche nei confronti dei genitori affidatari.

Il bonus da 1.000 Euro per i figli con disabilità

Il Bonus baby-sitting è applicato anche in riferimento alle famiglie in cui siano presenti figli con disabilità la cui gravità sia stata accertata ai sensi della Legge 104/1992 (art. 4, comma 1). I figli devono essere iscritti a scuole di ogni ordine e grado, oppure ospitati in centri diurni a carattere assistenziale. Strutture per le quali sia stata disposta la chiusura in seguito ai Dpcm del 24 ottobre e del 3 novembre 2020.

Incompatibilità con il Bonus baby-sitter da 1.000 Euro

Il Bonus baby-sitting non viene erogato per le prestazioni rese dai familiari. È inoltre incompatibile con l’erogazione del Bonus asilo nido.

Com’è erogato il Bonus baby-sitter 2020

Il Bonus baby-sitting viene erogato dall’INPS mediante il libretto di famiglia, disciplinato dal DL n. 50 del 2017 e successive modifiche della Legge 96/2017.

Il beneficio dei 1.000 Euro è erogato ai genitori aventi diritto, nel limite complessivo dei 7,5 milioni di Euro stanziati dal Governo per il 2020. L’Istituto previdenziale, provvede dunque al monitoraggio delle domande pervenute, comunicandone i dati al Ministero del lavoro e politiche sociali e al Ministero dell’economia e delle finanze. Al superamento del limite di spesa prefissato, la misura di sostegno non potrà più essere erogata e le domande inoltrate verranno respinte dall’INPS.

Il Bonus baby-sitter si richiede in via telematica attraverso la pagina dedicata del sito istituzionale INPS, accedendovi con le proprie credenziali, oppure rivolgendosi a un patronato o a una sede CAF.

Il bonus baby-sitter è erogato mediante libretto di famiglia

L’erogazione del bonus viene erogato dall’INPS mediante l’istituto del libretto di  famiglia. Questo è un portafoglio elettronico nominativo e prefinanziato, erogato dall’INPS, che viene utilizzato al fine di retribuire prestazioni di attività lavorative saltuarie sostenute da lavoratori occasionali per proprio conto.

In breve, il suo funzionamento. L’Utilizzatore (ad es. un genitore) alimenta il libretto di famiglia attraverso la piattaforma disponibile sul sito web INPS, oppure tramite ufficio postale. Dopo questa operazione è autorizzato a richiedere una prestazione occasionale a un cd. Prestatore, ad es. per lavori domestici, assistenza domiciliare ai bambini, lavori di giardinaggio, e simili. La prestazione verrà remunerata attraverso un buono, rilasciato dall’Utilizzatore, con cui il Prestatore potrà ottenere il compenso mensilmente dall’INPS.

I genitori a cui verrà riconosciuto il Bonus Baby-sitter avranno dunque a disposizione questo strumento, prefinanziato dall’Istituto di previdenza, per retribuire le ore di assistenza domiciliare, che richiederanno per l’intero periodo di sospensione delle attività didattiche, fino al raggiungimento dell’importo massimo di 1.000 Euro.

I congedi straordinari per lavoratori dipendenti in alternativa al Bonus

Con i congedi straordinari, il Decreto Ristori-bis vuole rendere operativa un’alternativa al Bonus baby-sitter. In questo caso i beneficiari sono i genitori lavoratori dipendenti residenti nelle zone rosse. A seguito della sospensione della didattica in presenza delle scuole secondarie di primo grado, e nella sola ipotesi che la prestazione lavorativa non possa essere svolta in modalità agile, viene riconosciuta alternativamente a entrambi i genitori la facoltà di astenersi dalla propria mansione per l’intera durata della sospensione dell’attività didattica in presenza.

Per l’intero periodo di congedo, in luogo della retribuzione che spetterebbe, l’INPS eroga un’indennità pari al 50% della retribuzione stessa, calcolata secondo quanto previsto dal Testo unico delle disposizioni in materia di tutela della paternità e della maternità. Va precisato come tutto il periodo di congedo è coperto da contribuzione figurativa.

Congedi straordinari per genitori con figli con disabilità

Analogamente a quanto si è visto per il Bonus baby-sitting, anche i congedi straordinari sono riconosciuti ai genitori di figli con disabilità grave accertata ai sensi della Legge 104/1992. I figli devono essere iscritti a scuole di qualunque ordine o grado, oppure frequentanti centri diurni di tipologia assistenziale, la cui attività sia stata sospesa ai sensi dei Dpcm del 24 ottobre e del 3 novembre.

Anche in questo caso, la spesa massima prevista dal Governo per i congedi straordinari è subordinata alla cifra stanziata a sostegno della misura. Per garantire il 50% delle retribuzioni dei genitori in zona rossa, l’Esecutivo ha previsto 52,1 milioni di Euro. Al superamento di questa cifra, dopo il monitoraggio delle domande telematiche e l’invio delle risultanze al Mlps e al Mef, l’INPS procederà al rigetto delle istanze.

Smart working esteso come alternativa al Bonus baby-sitter INPS

Un’ulteriore alternativa offerta dal Governo per incontrare le necessità delle famiglie messe alla prova fra nuove sospensioni delle attività didattiche e esigenze lavorative, è l’estensione dello smart working.

Anche in questo caso i beneficiari sono i lavoratori dipendenti a cui già il Decreto Agosto consentiva di lavorare da remoto (come alternativa al congedo straordinario al 50% della retribuzione) nel caso in cui il figlio di età inferiore ai 14 anni fosse stato posto in quarantena a seguito di un contatto con una persona positiva avvenuto in ambito scolastico, o durante un’attività sportiva oppure ricreativa. Quest’ultima, ricordiamo come sia stata aggiunta fra i potenziali contesti di contagio dalla conversione in legge del Decreto.

Il passaggio in Senato del Decreto Agosto produce un’ulteriore aggiornamento allo smart working. Ai genitori di figli con disabilità grave accertata, viene riconosciuta la facoltà di avvalersi del lavoro da remoto fino al 31 giugno 2021.

Ora, a fronte della seconda ondata epidemica, il Decreto Ristori del 29 ottobre definisce un ulteriore ampliamento del lavoro da remoto a favore dei genitori lavoratori dipendenti. L’intero periodo o parte del periodo richiesto dalla quarantena del figlio convivente può essere coperto in modalità smart working. Come disciplinato dal Decreto Ristori, la soglia dell’età massima del figlio si alza, passando dai 14 anni, previsti dal Decreto Agosto, a 16 anni.