Bonus bagno e riqualificazione idrica 2021: come funziona

Come funziona il bonus bagno e risparmio idrico? Quali sono i requisiti per richiederlo e quando diverrà ufficiale? Al momento si tratta di un emendamento alla Legge di Bilancio che è stato approvato in commissione Ambiente alla Camera, ma potrebbe essere confermato dalla Manovra finanziaria 2021.

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Nella Legge di Bilancio per il 2021 sono stati inseriti una pioggia di bonus e agevolazioni riguardanti i settori più disparati. Per esempio si parla di bonus occhiali e lenti a contatto, ma anche di bonus chef e ristoranti e persino di un bonus bagno e riqualificazione idrica. Quest’ultimo, in particolare, non è da confondere con la ristrutturazione edilizia del bagno che è invece un intervento possibile nell’ambito del bonus sulle ristrutturazioni edilizie. Infatti, mentre quest’ultima agevolazione riguarda gli interventi volti alla ripianificazione dell’impianto idraulico (e dunque interventi molto invasivi), il bonus bagno è legato a piccoli interventi di manutenzione.

Infatti, grazie al bonus bagno e risparmio idrico è possibile ottenere fino a 1.000 euro per le spese sostenute per la riqualificazione dei servizi igienici domestici. 

La proposta, al momento, è stata approvata in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati e per divenire definitiva dovrà essere inserita nella Legge di Bilancio 2021. Tuttavia, sin da ora è possibile delineare quali saranno i potenziali beneficiari dell’agevolazione, come si potrà richiedere il bonus e per quali interventi si potrà beneficiare del contributo economico di 1.000 euro. Vediamo i dettagli del bonus bagno e riqualificazione idrica e come si può sfruttare il bonus ristrutturazione edilizia e il bonus mobili per il rifacimento del bagno.

Bonus bagno e riqualificazione idrica 2021

L’emendamento presentato alla Legge di Bilancio per il 2021 prevede la “fusione” di due proposte giunte da Mauro Rotelli di Fratelli d’Italia e Alessia Rotta del Partito Democratico. In particolare, la loro proposta è quella di prevedere un contributo economico di 1.000 euro per gli interventi di riqualificazione idrica realizzati all’interno di un bagno di casa. 

Il bonus bagno 2021, però, non è ancora tale: l’emendamento è stato approvato in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati, ma dovrà essere confermato nella Legge di Bilancio 2021 per divenire operativo a tutti gli effetti.

Non è da confondere con altri interventi di ristrutturazione edilizia che permettono il rifacimento del bagno. Per esempio il bonus ristrutturazione dà diritto alla detrazione fino al 50% delle spese sostenute per la manutenzione ordinaria o straordinaria o per l’eliminazione delle barriere architettoniche fino a un massimo di 96.000 euro da recuperare in 10 anni. Il bonus mobili, invece, permette di detrarre – in 10 anni tramite dichiarazione dei redditi – le spese sostenute per l’acquisto di mobili per l’arredo bagno nell’ambito però di una ristrutturazione edilizia. Il tetto massimo di spesa è di 10.000 euro. Il termine ultimo per richiedere questi bonus è il 31 dicembre 2021, grazie alla proroga del pacchetto dei bonus casa 2021.

Bonus bagno 2021: come funziona?

Il bonus bagno è un contributo economico che spetta a tutti coloro che intendono effettuare interventi di riqualificazione idrica dei servizi igienici domestici. 

In particolare, grazie al bonus bagno 2021 è possibile accedere a un contributo pari a 1.000 euro (che costituisce il tetto massimo di spesa) per effettuare interventi sui servizi igienici di casa.

La Commissione Ambiente alla Camera ha previsto un fondo con risorse fino a 15 milioni di euro: si potrebbe ipotizzare, quindi, l’erogazione di 15 mila contributi da 1.000 euro (molto probabilmente, però, saranno molti di più). Il bonus verrà erogato fino all’esaurimento dei fondi stanziati. 

Bonus bagno 2021: quali interventi possibili?

Se venisse approvato in modo definitivo, il bonus bagno e risparmio idrico 2021 dovrebbe andare a beneficio degli interventi realizzati per la riqualificazione dei servizi igienici di casa. Ma attenzione: non si deve confondere il nuovo bonus bagno con il bonus per la ristrutturazione dei servizi igienici.

Il bonus bagno e riqualificazione idrica, infatti, permette di accedere a un contributo economico di 1.000 euro per – appunto – la riqualificazione idrica dei servizi igienici. Il bonus per ristrutturare il bagno, invece, rientra tra le spese di ristrutturazione edilizia.

Nel nuovo bonus bagno e risparmio idrico 2021, quindi, sarebbero inclusi i seguenti interventi:

  • Fornitura e posa di vasi sanitari con un volume massimo di 6 litri d’acqua di scarico;
  • Fornitura e installazione di rubinetteria, soffioni doccia e colonne doccia a risparmio idrico. Nel testo dell’emendamento, inoltre, è specificato che per quanto concerne i dispositivi per il controllo dei flussi d’acqua, il limite di portata deve essere inferiore a 6 litri al minuto; mentre per quanto riguarda i soffioni per la doccia è consentito arriva fino a 9 litri di acqua al minuto. 

Bonus bagno e risparmio idrico 2021: come richiederlo

Visto che per il momento il bonus bagno 2021 è stato approvato solo dalla Commissione Ambiente alla Camera, non è ancora prevista una modalità di presentazione delle domande. Il bonus, infatti, per diventare operativo deve essere confermato e inserito nella Manovra finanziaria per il 2021.

Da quel momento scatterà un limite massimo di 60 giorni entro i quali spetterà al Ministero dell’Ambiente definire i requisiti, le modalità e i tempi per la presentazione delle richieste.

Quel che già sappiamo con sicurezza, infine, è che il bonus bagno non concorrerà alla formazione del reddito e nemmeno alla formazione dell’ISEE.

Bonus ristrutturazione bagno: cos’è e come funziona

Oltre al nuovo bonus bagno e risparmio idrico 2021 esiste anche un bonus per la ristrutturazione del bagno che rientra nel più ampio pacchetto dei bonus casa 2021.

Il bonus ristrutturazione edilizia è un beneficio che è stato prorogato fino al 31 dicembre 2021 e permette di accedere a una detrazione del 50% della spesa sostenuta fino all’importo massimo di 96.000 euro. Ma non è valido per tutti i tipi di intervento possibile.

Infatti, il bonus ristrutturazione si limita ad includere tutte le spese che riguardano il disfacimento quasi totale del bagno, ovvero gli interventi che stravolgono l’impianto idraulico. A differenza di quest’ultimo, invece, il nuovo bonus bagno prevede un contributo economico mensile soltanto per alcuni tipi di installazione (come quello di vasi sanitari, rubinetteria, soffioni o colonne per la doccia).

La legge, inoltre, impone altri limiti al beneficio del bonus ristrutturazione per il bagno: i paletti riguardano i metodi di pagamento delle spese e le categorie di immobili inclusi nel beneficio stesso.

Bonus ristrutturazione bagno: quali immobili sono ammessi?

Fatta questa premessa, è possibile addentrarci nel bonus ristrutturazioni vero e proprio, ovvero quell’incentivo che permette ai contribuenti di ottenere una detrazione fiscale Irpef fino al 50% della spesa sostenuta per gli interventi di riqualificazione edilizia del bagno. Il tetto massimo di spesa sulla quale applicare la percentuale di detrazioni, però, è ari a 96.000 euro. Le detrazioni, inoltre, saranno da ripartire in 10 anni, con somme di pari importo da indicare nelle dichiarazioni dei redditi.

Ciò significa che l’ammontare complessivo delle detrazioni che si possono recuperare è pari a 48.000 euro da suddividere in 10 rate annuali di pari importo (ognuna di massimo 4.800 euro di detrazione all'anno).

Le categorie incluse nelle detrazioni e per le quali è possibile richiedere il bonus sono immobili residenziali, parti comuni di essi o edifici residenziali. Sono, invece, esclusi dalla detrazione uffici, laboratori, edifici commerciali o – in generale – tutti quegli immobili a destinazione non abitativa.

Opere di rifacimento del bagno detraibili

Dopo aver chiarito su quali immobili o edifici è possibile intervenire per usufruire della detrazione prevista dal bonus ristrutturazione edilizia, è bene chiarire anche quali sono le opere di rifacimento che godono delle detrazioni.

In particolare, sono ammesse:

  • Opere di manutenzione straordinaria, ovvero (ad esempio) la sostituzione delle tubature, il rifacimento dell’intero impianto idraulico, la demolizione del vecchio bagno e la sua successiva ricostruzione, la messa a norma del bagno stesso.
  • Riduzione delle barriere architettoniche, ovvero tutti gli interventi che mirano a rendere più accessibile il bagno anche alle persone disabili come per esempio la realizzazione di opere murarie o la modificazione degli impianti.
  • Opere di manutenzione ordinaria, ovvero tutti quegli interventi che si rendono necessari per cause di forma maggiore, come ad esempio la posa delle piastrelle o dei sanitari che si sono rotti.
  • Sostituzione della vasca o della doccia soltanto qualora si intenda rimuovere una barriera architettonica per disabili o persone non autosufficienti, o qualora venga effettuato un intervento di adattamento dell’impianto idraulico.

Bonus mobili per arredare il bagno

Un’altra detrazione possibile nell’ambito della ristrutturazione del bagno è quella relativa al bonus mobili, ovvero gli incentivi che riguardano l’acquisto di mobili per arredare il bagno. Per poter beneficiare del bonus mobili, però, occorre aver effettuato in concomitanza anche interventi di manutenzione straordinaria, risanamento conservativo, restauro o ristrutturazione.

Il bonus mobili, dunque, permette di accedere a una detrazione del 50% su un importo massimo di 10.000 euro da recuperare in dieci anni tramite la dichiarazione dei redditi.

Come ottenere la detrazione?

Per poter ottenere la detrazione – come anticipato – occorre rispettare determinati limiti anche sul pagamento. Le spese effettuate per il rifacimento del bagno, in particolare, dovranno essere pagate tramite bonifico postale o bancario “parlante” con indicati: 

  • la causale del versamento, in ottemperanza all’articolo 16-bis del Dpr 917/1986 che regola e definisce le modalità di detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici;
  • il codice fiscale del soggetto che ha effettuato gli interventi di rifacimento del bagno e che – di conseguenza – ha diritto alla detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute;
  • il codice fiscale o il numero di Partita Iva del soggetto che ha eseguito le opere di ristrutturazione edilizia ed è dunque il destinatario del pagamento;
  • il numero di riferimento e la data corrispondente di ogni fattura relativa alle varie opere di rifacimento o manutenzione realizzate nel corso dei mesi.