Bonus busta paga 2020: come guadagnare fino a 100 euro in più

Con il nuovo bonus busta paga 2020 quasi 5 milioni di lavoratori si troveranno 100 euro in più nella busta paga dal 1° luglio 2020. Il taglio del cuneo fiscale (ex bonus Renzi o bonus 80 euro) rende la busta paga più ricca, inserendo altri 100 euro alla retribuzione normale. Tuttavia, quest’iniezione di liquidità esclude alcune categorie di lavoratori, mentre ne giova altre. Chi guadagnerà di più? Tutti gli importi divisi per fasce di reddito.

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Dal 1° luglio 2020 i lavoratori di alcune categorie produttive vedranno la loro busta paga più ricca: grazie al bonus busta paga 2020 e al taglio del cuneo fiscale ci saranno 100 euro in più per molti italiani. La conferma della misura è arrivata dall’approvazione definitiva del Decreto Cura Italia (d.l. numero 18 del 17 marzo 2020) per il mese di marzo 2020, mentre il Decreto Rilancio (d.l. numero 34 del 19 maggio 2020) NON ha confermato la misura anche per i mesi successivi di aprile e maggio 2020. Dunque, i lavoratori beneficiari potranno vedersi accreditare il bonus nella busta paga di giugno o al massimo di luglio. La Manovra (Legge di Bilancio 2020) ha dedicato a questa misura un “Fondo per la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti”, poi incorporata del decreto-legge numero 3 del 5 febbraio 2020 recante “misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente”.

Il bonus busta paga va a sostituire quello che nella Legge di Stabilità del 2015 era stato definito bonus Renzi – meglio conosciuto come il bonus degli 80 euro –, confermato e introdotto ufficialmente dall’art.1 del D.L. n. 66/2014

A giovare in misura maggiore di questo aumento della busta paga saranno i lavoratori che percepiscono un reddito annuo inferiore, ovvero coloro che annualmente si collocano nella fascia tra gli 8.174 euro fino a 28.000 euro. Per questi ultimi l’aumento sarà di 100 euro. Ma vediamo chi sono i fortunati e chi invece resterà escluso dal taglio del cuneo fiscale.

Bonus busta paga 2020: a chi spetta

In ottemperanza a quanto riportato nel testo del Decreto Cura Italia, il bonus busta paga 2020 va a beneficio dei titolari di redditi di lavoro dipendente (articolo 49 del Dpr. numero 917 del 1986 - Tuir). Per lavoro dipendente – si legge – si intendono i redditi “che derivano da rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro, con qualsiasi qualifica, alle dipendenze e sotto la direzione di altri, compreso il lavoro a domicilio quando è considerato lavoro dipendente secondo le norme della legislazione sul lavoro”. Inoltre, nei 40.000 euro lordi che costituiscono il reddito medio annuo complessivo del lavoratore si deve comprendere solo “il reddito di lavoro dipendente assoggettato a tassazione progressiva IRPEF”.

Secondo quanto stabilito dal decreto Cura Italia, non possono beneficiare della misura quei lavoratori che hanno potuto proseguire il loro lavoro anche nel mese di marzo. L’importo aggiuntivo di 100 euro, inoltre, va commisurato ai giorni effettivi di lavoro (non in smartworking ma in sede) svolti nel mese di riferimento (marzo).

Per quanto riguarda, infine, i requisiti per poter beneficiare dei 100 euro aggiuntivi in busta paga non vi sono particolari indicazioni, se non quella di possedere un reddito medio annuo inferiore ai 40.000 euro.

Vincitori e vinti: chi ci guadagna?

Il 5 febbraio 2020 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che ha introdotto e confermato il taglio del cuneo fiscale. Ciò significa per milioni di lavoratori vedranno aumentare di 100 euro la loro busta paga. A partire dal 1° luglio 2020, infatti, molti italiani si troveranno una somma in più nella loro retribuzione dovuta al taglio del cuneo fiscale. Ma non tutti gioveranno di questa misura.

La platea di beneficiari di questo incentivo economico riguarda ben 16 milioni di lavoratori con reddito medio annuo compreso tra i 8.174 e 40.000 euro. Per molti, però, si tratterà di una beffa: già titolari dell’ex bonus Renzi – noto come il “bonus degli 80 euro” – questi lavoratori vedranno aumentare la busta paga di soli 20 euro.

Ma come viene calcolato l’importo del taglio del cuneo fiscale e quali sono le variabili da prendere in considerazione? Facciamo chiarezza.

L’importo del taglio del cuneo fiscale – quello che cioè i lavoratori dipendenti si troveranno nella busta paga – si calcola prendendo come riferimento il reddito medio annuo del singolo lavoratore. A trarre maggior beneficio saranno quindi quei dipendenti con reddito complessivo annuo compreso tra i 26.600 euro e i 28.000 euro (i cosiddetti “esclusi dal bonus Renzi”), per i quali l’aumento effettivo sarà di 600 euro da luglio a dicembre. Queste categorie di lavoratori si troveranno, inoltre, nel 2021 ulteriori 1.200 euro in busta paga. Per chi invece già percepiva gli 80 euro, l’effettivo aumento sarà esiguo e pari a soli 20 euro.

Taglio del cuneo fiscale: quanto guadagno?

Il taglio del cuneo fiscale permette ad alcune categorie di lavoratori di beneficiare di 100 euro in più nella loro busta paga e ciò significa che potranno ricevere un sostegno economico – seppur limitato – importante in un periodo di crisi come quello attuale. Il taglio del cuneo si calcola sulla base del reddito disponibile e prevede diversi scaglioni.

I lavoratori con reddito medio annuo inferiore a 26.600 euro percepiscono – ad oggi – il bonus Renzi di 80 euro, mentre per coloro che si collocano sotto i 24.600 euro annui l’aumento effettivo nella busta paga sarà di 20 euro (anziché percepire gli 80 euro di Renzi ne prenderanno 10 del bonus busta paga, con un aumento effettivo di soli 20 euro).

Per le altre categorie di lavoratori occorre fare riferimento alla seguente suddivisione:

  • Per i lavoratori con un reddito medio annuo fino a 28.000 euro verrà accreditato un bonus di 100 euro in più in busta paga, ma la modalità di erogazione sarà tramite credito di imposta Irpef;
  • Per i lavoratori che percepiscono annualmente un reddito compreso tra i 28.001 euro e i 35.000 euro la somma spettante saranno 80 euro erogati tramite detrazione fiscale sui redditi dipendenti;
  • Infine, per i lavoratori che annualmente percepiscono un reddito medio da 35.001 euro a 40.000 euro il compenso aggiuntivo sarà da 80 euro fino a 0 euro e sarà erogato come detrazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente.

Bonus Renzi addio: cosa cambia dal 1° luglio 2020

Con l’approvazione del taglio del cuneo fiscale – di fatto – viene abrogata la misura del bonus Renzi (legge numero 190 del 23 dicembre 2014 – articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi), ovvero gli 80 euro mensili che arrivavano nelle buste paga dei lavoratori con reddito medio annuo fino a 24.600 euro. Il decreto numero 3 del 5 febbraio 2020, dunque, pare sfruttare le risorse recuperate dall’abrogazione del bonus Renzi per iniettare nelle buste paga dei lavoratori dipendenti i 100 euro tanto atte dal taglio del cuneo fiscale. Un nome diverso, ma una misura per certi versi simile se non del tutto uguale alla precedente. 

Tuttavia, dal 1° luglio 2020 aumenta la platea di beneficiari dei 100 euro in più in busta paga: saranno 16 milioni gli italiani che potranno beneficiare dell’aumento proprio perché viene aumentata la soglia massima di reddito per la quale è possibile usufruire del bonus.

Chi percepisce fino a 40.000 euro l’anno, dunque, vedrà ingrossarsi la busta paga fino a 100 euro con le dovute differenziazioni. I veri esclusi da questa misura risultano essere, invece, quasi 100.000 persone impiegate nella Pubblica Amministrazione: magistratura, Presidenza del Consiglio, carriere diplomatiche e prefettizie, Authority, dirigenza. Infine, rimangono tagliati fuori i 4 milioni di contribuenti che costituiscono la no tax area.

Bonus IRPEF in busta paga: come funziona

Con la riduzione del cuneo fiscale, dal 1° luglio scatta l’aumento di 100 euro nelle buste paga di milioni di lavoratori, ma questa somma verrà erogata come bonus IRPEF per le determinate fasce di reddito. 

Il bonus IRPEF previsto per i lavoratori che percepiscono un reddito medio annuo compreso tra gli 8.173 euro e i 26.600 euro lordi, in particolare, sarà di 100 euro netti mensili; mentre per coloro che possiedono un reddito annuo compreso tra i 26.601 euro e i 28.000 euro il credito sarà di 100 euro sulla base del reddito percepito.

La tabella da prendere come riferimento è quella che segue:

  • Per i lavoratori che percepiscono da 8.173 euro a 26.600 all’anno il bonus annuale effettivo è di 1.080 euro, mentre quello mensile è di 100 euro netti;
  • Per i lavoratori che percepiscono un reddito annuale compreso tra i 26.601 euro e i 28.000 euro il bonus annuale rimane di 1.080 euro e quello mensile resta invariato a 100 euro;
  • Per i lavoratori con reddito medio annuo fino a 30.000 euro il bonus annuale ammonterà a 565,70 euro; mentre quello mensile scenderà a 94,30 euro;
  • Per i lavoratori che percepiscono fino a 35.000 euro all’anno il bonus annuale scenderà ulteriormente a 480 euro; mentre il bonus mensile ammonterà a 80 euro;
  • Per i lavoratori con reddito annuale fino a 36.000 euro il bonus annuale ammonta a 384 euro; mentre quello mensile sarà di 64 euro;
  • Per i lavoratori che percepiscono un reddito medio annuo fino a 39.000 euro il bonus annuale sarà di 96 euro; mentre quello mensile di 16 euro;
  • Infine, i lavoratori con reddito fino a 40.000 euro non beneficeranno di un bonus annuale né di un bonus mensile.

Bonus IRPEF: la richiesta non è sempre automatica

Per poter beneficiare del bonus IRPEF 2020 i dipendenti del settore pubblico devono seguire una procedura che non è sempre automatica. Infatti, è possibile inoltrare la richiesta in modo autonomo – per i possessori di un reddito fino a 28.000 euro –, sfruttando l’apposita sezione dedicata sul sito NoiPA. La stessa sezione era dedicata anche alle richieste del beneficio precedente – il bonus Renzi – che è stato abrogato dal taglio del cuneo fiscale. Infatti, come spiegano direttamente sul sito, la previgente normativa viene “acquisita automaticamente anche per il nuovo trattamento”.

Per coloro che hanno rinunciato al bonus Renzi, dunque, occorre procedere in un altro modo. Infatti, il tetto massimo di reddito per il quale è possibile accedere al nuovo bonus è aumentato e dunque la platea di beneficiari si è allargata. “In virtù dei più elevati limiti di reddito che danno accesso al nuovo beneficio” – scrivono su NoiPA – è possibile richiedere nuovamente il beneficio sfruttando la procedura self-service.

La detrazione, si precisa infine, verrà accreditata nella busta paga di luglio 2020 con decorso fino al mese di agosto 2020.