Dal canone Rai al bonus cashback: sentenza che salva tutti

Il bonus cashback non teme le incursioni della BCE: giunge a sostegno una sentenza della Corte di Giustizia UE. Ecco cosa ha stabilito sull'uso del contante.

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Tra meno di 10 giorni e precisamente il 31 dicembre, si concluderà la prima fase del cashback promosso dal Governo.

Bonus cashback: come funzionano le due fasi del programma

Il piano di Natale, come è noto, è partito lo scorso 8 dicembre e durerà fino a fine mese, prevedendo un rimborso del 10% per i pagamenti effettuati nei negozi fisici con carta di credito, bancomat e app tipo Satispay. fino ad un massimo di 150 euro complessivi.

Il cashback ordinario prenderà il via l'1 gennaio 2021 e in base allo stesso meccanismo riconoscerà un rimborso del 10%, ma in questo caso il limite dei 150 euro è parametrato su 6 mesi, con un minimo di 50 operazioni come soglia di accesso al programma, contro le 10 richieste per l'extra cashback di Natale.

Bonus cashback nel mirino della BCE: ecco la risposta del MEF

Da ricordare che nei giorni scorsi la BCE ha inviato una lettera al MEF, firmata da Yves Mersch, membro uscente del Comitato esecutivo, palesando alcuni dubbi sul piano cashback del Governo.

A detta dell'Eurotower questo programma metterebbe a rischio la neutralità del sistema dei pagamenti, per il "potenziale effetto negativo che potrebbe avere sull’utilizzo dei contanti". Secondo il MEF il cashback non limita l'utilizzo dl contante nè penalizza chi lo usa.

Bonus cashback: supporto da sentenza UE. Il caso del canone tv

Proprio quest'oggi intanto Milano Finanza ha riportato una sentenza della Corte di giustizia europea che dà supporto al Governo nella questione del cashback dopo i dubbi sollevati dalla Bce.

Il caso nasce da due cittadini tedeschi che non volevano pagare con un bonifico o una carta di credito il canone radiotelevisivo dell’emittente locale: una situazione che potrebbe essere traslata negli stessi termini anche al pagamento del canone Rai in Italia.  

I due signori citando, il Trattato dell’Unione Europea che prevede l’obbligo incondizionato e illimitato di accettazione delle banconote in euro per estinguere i debiti pecuniari, volevano farlo solo ed esclusivamente in contanti.

Una questione finita davanti la Corte amministrativa federale di Germania per poi essere portata davanti alla Corte del Lussemburgo cui si sono rivolti i giudici tedeschi per sciogliere dubbi rimasti aperti.

Bonus cashback salvato da Corte Giustizia UE

E la pronuncia della Corte di Giustizia Europea va indirettamente a favore del piano italiano del cashback che prevede premi per chi utilizza pagamenti elettronici per fare acquisti nei negozi.

Anzi, va oltre perché arriva a riconoscere che possono essere adottate normative nazionali che limitano l’uso del contante come mezzo di pagamento, anche se solo a determinate condizioni.

Tra le condizioni riconosciute dalla Corte Ue c’è anche il fatto che "le normative che limitano l’uso delle banconote devono essere decise per motivi di interesse pubblico, non necessariamente legati all’ordine pubblico e possono essere adottate solo a condizione che esistano altri mezzi legali di estinzione dei debiti pecuniari".

Come evidenziato dagli analisti di Equita SIM, si tratta insomma di un’ampia copertura giuridica al piano cashback del governo Conte e alle risposte alla Bce del Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

Quest'ultimo aveva fatto puntualizzare come la posizione di Mersch esprimesse una corrente d’opinione sempre meno rilevante a Francoforte, con rilievi infondati perché il cashback italiano non limita l’utilizzo del contante né penalizza chi lo usa, ma tende a incentivare gli strumenti di pagamento elettronici.