Un Fondo messo a disposizione dal Governo, del valore di 20 milioni di euro, per finanziare interventi di sostegno al ruolo di cura e di assistenza dei nipoti.
È questa la richiesta che arriva dalla Lega, uno dei più discussi tra gli emendamenti proposti dal Carroccio alla Manovra economica per il 2023.
Un sostegno economico per permettere a tanti nonni, magari impegnati in piccoli lavori quotidiani per arrotondare la fine del mese, di mettersi invece a disposizione dei nipoti, dando una mano ai figli che devono andare a lavorare.
Ecco gli ultimi aggiornamenti su come potrebbe funzionare e gli importi da erogare.
Bonus nonni 2023: l’emendamento della Lega alla Manovra economica
In ottica di sostegno alla genitorialità e alla natalità, il fondo da istituire per i nonni potrebbe rivelarsi la soluzione più immediata ed efficace, per cercare di dare una mano alle famiglie italiane, nell’uscire dall’inverno demografico che stiamo attraversando.
Spesso infatti, una delle prime preoccupazioni dei neo genitori è quella di non sapere a chi affidare i propri bambini, durante le ore in cui si assentano per andare al lavoro.
Sicuramente, per molti la difficoltà è oggettiva ed economica, non avendo la possibilità di pagare una baby sitter oppure una struttura privata per l’affidamento dei più piccoli.
Ma di frequente, a questo aspetto, se ne aggiunge un altro, che riguarda più che altro la reticenza ad affidare i propri bambini, anche neonati, a gente estranea.
Ecco che l’idea alla base di un bonus nonni, andrebbe a risolvere entrambe le esigenze. Da una parte, quella psicologica e affettiva, perché si affida il bambino ai propri genitori o suoceri, in tranquillità; dall’altra, quella economica, perché i nonni possono contare su un contributo che permette loro di rinunciare eventualmente a lavoretti di vario genere, per occuparsi dei nipoti.
Vediamo quali sono gli ultimi aggiornamenti in merito a questa nuova misura e come dovrebbe funzionare.
Bonus nonni che accudiscono i nipoti: come funziona e importi 2023
Sono oltre 3.000€ gli emendamenti proposti nei confronti della nuova Legge di Bilancio e circa 600 arrivano proprio dalla maggioranza.
Il cosiddetto bonus nonni è uno di questi, ovviamente in via di definizione sia per quanto riguarda gli importi, i requisiti di accesso e le modalità di erogazione.
Infatti, ancora non si sa per certo se si tratta di un voucher oppure di un vero e proprio accredito in denaro, in favore dei nonni “babysitter”.
Si potrebbe pensare all’introduzione di un limite reddituale, in base al valore dell’ISEE, ma nulla di certo è stato ancora definito.
È chiaro che per poter rendere note le informazioni ufficiali, bisogna attendere ancora un paio di settimane, dal momento che la Legge di Bilancio per il 2023 va approvata, in via definitiva, entro e non oltre il 31 dicembre 2022.
Per molti si tratta di emendamenti “pazzi” e, come è ovvio sempre in questi casi, impazzano le polemiche sui social. C’è chi asserisce che per i nonni è un piacere e un dovere accudire i propri nipoti, senza che sia prevista alcuna forma di rimborso.
A ben vedere, si tratta delle stesse argomentazioni già tirate fuori qualche tempo fa, in occasione del bonus nonni 2022 che -in molti lo ricorderanno- prevedeva una somma di denaro in favore non solo di nonni e zii ma anche di baby sitter tra i parenti, purché non risultassero conviventi nello stesso nucleo familiare.
I requisiti da rispettare riguardavano sia l’età dei figli, il tipo di impiego dei genitori e l’assunzione del “baby sitter” non convivente, dal momento che si trattava di una misura di emergenza per far fronte alla chiusura delle scuole, durante il lockdown pandemico.
Per il nuovo bonus nonni invece le condizioni saranno differenti.
Bonus nonni: tutte le agevolazioni presenti oggi, in Italia e all’estero
Stando ai dati Inps, i nonni che, durante la pandemia, hanno usufruito del bonus baby sitter messo a disposizione del Governo, hanno guadagnato in media 1.200€ in totale, non per ogni nipote accudito.
Il 61% dei richiedenti ha più di 60 anni.
Allo stato attuale della situazione, l’emendamento della Lega è l’unico bonus che potrebbe tornare a disposizione dei nonni e, in via generale, delle persone più anziane.
L’altra proposta riguarda infatti l’aumento della pensione minima fino a un massimo di 1.000€.
Potrebbero esserci altre novità, sul fronte del sostegno alla natalità e alla genitorialità voluto dalla maggioranza. In particolar modo, Salvini guarda con interesse al modello ungherese, che prevede ad esempio l’esenzione dalle tasse al 100% per le donne con almeno 4 figli e accessi agevolati ai finanziamenti e al mutuo per la casa, per chi appunto ha già dei bambini.
Ricordiamo infine che, al verificarsi di certe condizioni, i nonni possono richiedere anche l’assegno unico e universale in favore dei propri nipoti. Ciò accade ad esempio nel momento in cui i nonni diventano affidatari del bambino, a seguito di regolare e ufficiale provvedimento di affido o collocamento del nipote, presso il loro nucleo familiare.