Bonus, non hai ancora ricevuto i soldi di maggio? Ecco perché

Niente bonus fino ad agosto. Questo è il destino dei professionisti che ancora aspettano l'indennità di maggio. Quattro mesi di ritardo per oltre 500mila lavoratori autonomi e iscritti a enti di previdenza private. I soldi dovrebbero arrivare ad agosto. Ma tutto va a rilento. Tant'è che il governo sta provvedendo al rimborso dei 600 euro erogati a marzo. Ma non è finita. Il bonus di maggio potrebbe non andare a tutti.

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Niente bonus. Quello di maggio. Almeno fino ad agosto. Questo è il destino dei professionisti che ancora aspettano l'indennità che avrebbero dovuto percepire all'incirca sessanta giorni fa. Quattro mesi di ritardo, per un totale di oltre cinquecentomila lavoratori autonomi e iscritti alle casse di previdenza privata.

La stessa associazione degli enti previdenziali privati (Adepp), interpellata dal Fatto Quotidiano, ha ammesso: "Non abbiamo la minima idea di come e quando verrà erogata la terza tranche". La speranza, ovviamente, è che arrivi a breve una decisione. D'altronde non può che essere così. Perché parlare di maggio, ad agosto, sarebbe paradossale, a dir poco. 

Bonus, quanti soldi sono stati stanziati per i professionisti?

Seicentocinquanta milioni di euro. Tanto era stato stanziato per i professionisti iscritti alle casse private per quanto riguarda i bonus di aprile e maggio da parte del Decreto Rilancio. Trecento milioni sono stati utilizzati per la prima indennità. Avanzerebbero dunque altri trecentocinquanta milioni di euro per coprire il bonus successivo. Ma il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha confermato che il bonus salirà a mille euro. E se così fosse, le risorse potrebbero non bastare.

Bonus, ci sono o non ci sono i soldi per l'indennità di maggio dei professionisti?

Dunque, un altro problema sorge per una delle categorie più penalizzate dal blocco delle attività e dal lockdown, quello dei professionisti, lavoratori autonomi iscritti agli enti previdenziali privati. Autonomi, quindi se lavorano guadagnano, se rimangono fermi, allora niente soldi.

La speranza è che dal decreto interministeriale possano arrivare le risorse mancanti, all'incirca 150 milioni di euro. Tanto occorre infatti al governo per garantire i soldi a tutti gli iscritti che hanno iniziato a ricevere il bonus a partire dal mese di marzo.

Bonus professionisti, quando verranno erogati i soldi. E soprattutto a chi

Non è detto però. Anzi, c'è ancora confusione a riguardo, come riportato dall'Adepp e dal suo presidente Alberto Oliveti. Ecco perché si fa sempre più largo l'idea che la lista degli esclusi possa allungarsi: in buona sostanza, sarebbe al vaglio del governo un'ulteriore riduzione della platea dei potenziali beneficiari. Come? Attraverso l'inserimento di nuove clausole restrittive, esattamente com'è già successo per il provvedimento dl 29 maggio, relativo al bonus di aprile.

Se questa misura dovesse andare in porto, andrebbe decisamente nella direzione opposta rispetto alla richiesta di cui si è fatto portavoce un gruppo di giovani legali, che domanda l'eliminazione dell'obbligo di iscrizione alla cassa entro il 23 febbraio di quest'anno, primo "paletto" inserito dal governo per ridurre i beneficiari, e soprattutto di cancellare anche la doppia posizione contributiva dai motivi di esclusione che ha impedito agli iscritti a una cassa privata, ma anche alla gestione separata dell'Inps, di ricevere il bonus di marzo.

Insomma, a fronte di una richiesta di allargare il raggio dei professionisti da inserire nel bonus, non solo il governo potrebbe ignorarla, ma prendere una decisioni esattamente contraria. 

Bonus professionisti, qualcuno è già stato "tagliato"

D'altronde, tutto va a rilento. Lo stesso Adepp ha segnalato che in questi giorni le casse stanno ricevendo il rimborso delle quote del bonus di 600 euro erogate in marzo. Il primo taglio della lista, stabilito per il bonus di aprile, avrebbe per certi versi potuto e dovuto accelerare le operazioni. Stando al decreto interministeriale del 29 maggio infatti, l'erogazione è stata automatica per chi ne ha beneficiato già a marzo ma ha eliminato dagli aventi diritto coloro i quali si erano iscritti alle casse di previdenza obbligatoria dopo la data del 23 febbraio del 2020.

Una decisione presa dal ministero del Lavoro, al quale l'associazione stessa degli enti previdenziali privati aveva chiesto una spiegazione, senza però ricevere alcuna risposta, né dal dicastero presieduto da Nunzia Catalfo, né da nessun altro.

Bonus, cosa possono fare i professionisti nell'attesa dei soldi di maggio

Dunque, per i professionisti iscritti alle casse private non c'è che da aspettare, per quanto riguarda il bonus di maggio. Almeno fino al mese di agosto. Incrociando le dita sull'ipotesi al vaglio del governo di effettuare un'ulteriore riduzione della platea dei beneficiari. Chi invece è già stato escluso perché iscritto dopo il 23 febbraio rimarrà a bocca asciutta. Una platea, peraltro, penalizzata senza alcun tipo di responsabilità diretta.

Perché, spiega il gruppo dei giovani legali portavoce della richiesta al governo di annullare il taglio degli aventi diritto, l'iter d'iscrizione richiede diversi step, già piuttosto lunghi nel periodo pre-covid, figurarsi adesso. La riunione di un organo collegiale, il Consiglio dell'ordine del territorio: tutti passaggi ulteriormente rallentati dal blocco totale delle attività amministrative causa emergenza sanitaria.

E così, professionisti in possesso dei requisiti necessari da ben prima della scadenza individuata dal governo, risultano iscritti solo a partire dal mese di aprile. 

Il problema della doppia posizione contributiva

Insomma, non è come aprirsi la partita Iva, che non richiede tempistiche prolungate, anzi: il procedimento, in questo caso, è pressoché immediato. L'iscrizione a un ordine professionale, inoltre, arriva dopo un lungo percorso di studi e il superamento di un esame (in molti casi, peraltro, da riformare completamente). La speranza è in un passo indietro deciso da parte del governo, anche se la sensazione è che i margini siano molto stretti.

Stessa cosa vale per i professionisti la cui posizione contributiva è doppia: in sostanza si parla degli autonomi che, oltre alla propria cassa di previdenza privata, sono iscritti anche alla gestione separata dell'ente contributivo principale, l'Inps.

Bonus maggio? Qualcuno non ha ricevuto neanche i soldi di marzo. Ecco perché

Inizialmnte queste figure erano state eliminate dalla platea degli aventi diritto per il bonus di marzo, stando a quanto definito nel Decreto Liquidità, pubblicato trenta giorni successivi al Decreto Cura Italia.

In sostanza, per avere il bonus occorreva l'iscrizione esclusiva alla cassa di previdenza privata. Una stortura che he generato proteste e polemiche, costringendo il governo a fare marcia indietro, abrogando così l'articolo attraverso il decreto successivo, il dl rilancio.

Tuttavia, ciò che è stato riconosciuto come un errore non ha registrato alcun rimedio. Insomma, molti profesionisti, con ogni probabilità, i 600 euro di marzo, non li riceveranno mai.