Bonus taxi, rimborso 50% sulla corsa: chi può ottenerlo e come

Non solo taxi ma anche auto NCC, noleggio con conducente: il bonus taxi è un'agevolazione che permette di ottenere un rimborso del 50% sulla corsa fino a una spesa massima di 20 euro. Soltanto alcune categorie di soggetti, però, ne potranno beneficiare: ecco chi sono.

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Con il Decreto Rilancio – decreto numero 34 del 19 maggio 2020 – è stata introdotta una nuova misura che rientra nei bonus a sostegno di famiglie ed economia. Per ridurre l’afflusso di persone che accedono i mezzi pubblici e contenere la diffusione del coronavirus, dunque, è stato introdotto un incentivo per i clienti che utilizzano i taxi o i noleggi di auto con conducente (Ncc). Oltre ad aiutare un settore duramente colpito dalla crisi, il governo intende anche combattere l’affollamento sulle vetture del Comune. Questo bonus, comunque, si affianca al bonus mobilità che prevede, invece, incentivi sull’acquisto di biciclette e monopattini grazie al bonus bici 2020. Correlato a questi ultimi è anche l’ecobonus auto e moto 2020, ovvero una serie di incentivi e sconti (con o senza rottamazione) che permettono di acquistare a prezzi agevolati delle auto elettriche, ibride o a basse emissioni di CO2.

Grazie al bonus taxi 2020 è possibile ottenere un rimborso del 50% sulla corsa effettuata fino a una spesa massima sostenuta di 20 euro per ogni singola corsa. A fronte di una spesa superiore, dunque, si potrà richiedere il rimborso soltanto fino a 20 euro. Per poter richiedere il beneficio, però, non esiste una certa procedura da seguire, ma occorre possedere alcuni requisiti.

Le risorse stanziate – dapprima dal Decreto Rilancio e poi dal Decreto di agosto – prevedono 5 milioni di euro iniziali aumentati poi ad almeno 35 milioni di euro per tutto il 2020. Le richieste verranno accolte in presenza dei requisiti a decorrere dal primo luglio 2020 fino al 31 dicembre 2020. Vediamo però come si può richiedere il rimborso, chi può accedere al bonus e quali altri incentivi esistono a livello regionale.

Novità del Decreto di agosto: fondi aumentati

Inserito nel decreto legge numero 34 del 19 maggio 2020 – cosiddetto Decreto Rilancio – e confermato anche dal decreto legge numero 104 del 14 agosto 2020 – chiamato Decreto di agosto -, il bonus taxi è un incentivo che permette di ottenere un rimborso fino al 50% della spesa sostenuta per una corsa. Questa agevolazione, però, è riservata alle persone con disabilità o agli anziani e alle famiglie maggiormente in difficoltà. È possibile ottenere la detrazione fino a una soglia massima di spesa pari a 20 euro.

Inizialmente il beneficio aveva permesso al governo di stanziare 5 milioni di euro – previsti dal Decreto Rilancio –, mentre nel Decreto di agosto le risorse sono state aumentate fino a 35 milioni di euro andando a includere una platea di beneficiari più ampia. Se prima il bonus spettava soltanto alle persone portatrici di disabilità, fisicamente impedite, con mobilità ridotta o con patologie accertate seppure accompagnate; oggi con il decreto di agosto il beneficio va a sostegno anche dei nuclei familiari in stato di bisogno a causa di pesanti difficoltà economiche. 

Si può richiedere il rimborso fino alla fine del 2020 e non è necessario seguire una procedura specifica. Saranno le singole Regioni a emanare i bandi dedicati alla spiegazione delle modalità di beneficio ed erogazione del contributo.

Bonus taxi: cos’è e come funziona

Gli obiettivi del bonus taxi sono numerosi e mirano soprattutto a combattere la diffusione del coronavirus. Innanzitutto il governo ha voluto dare un sostegno a una categoria colpita duramente dalla crisi e per questo motivo ha voluto incentivare le corse fornendo un rimborso a coloro che ne usufruiranno. Inoltre, per decongestionare i mezzi pubblici, scegliere un taxi o un Ncc è una delle soluzioni migliori quando non si ha a disposizione un’automobile. Infine, è un ottimo modo per evitare assembramenti e contrastare il diffondersi del Covid-19.

Ad oggi – secondo alcune stime – vi sono 29.000 mezzi adibiti a taxi e 28.000 auto adibite a Ncc, ovvero Noleggio con conducente. Da quanto si apprende, inoltre, il beneficio andrebbe a sostenere con 600 euro ciascun titolare di licenzia per una platea di beneficiari di oltre 1,8 milioni di persone. È possibile utilizzare i buoni viaggio – che non sono cedibili – dal 15 luglio 2020 al 31 dicembre 2020. Ma a quanto ammonta il rimborso e qual è la spesa massima per la quale si può presentare la richiesta di rimborso?

Bonus taxi: a quanto ammonta il rimborso

Come funziona il bonus taxi? Innanzitutto occorre chiarire che per ottenere il bonus occorre rientrare nelle categorie di potenziali beneficiari stabiliti dal governo. Dunque, via libera alle persone che hanno qualche disabilità, coloro che presentano patologie accertate o che sono fisicamente impedite; ma possono accedere al bonus anche le famiglie che sono maggiormente in difficoltà economica – grazie alla modifica introdotta dal Decreto di agosto –.

Una volta effettuata la corsa sul taxi o noleggiata l’auto con conducente, è possibile ottenere un rimborso del 50% sulla spesa sostenuta per un tetto massimo di spesa pari a 20 euro per ciascun viaggio. In questo caso il rimborso spettante al beneficiario sarebbe di 10 euro. Per i viaggi con importi superiori, dunque, sarà possibile richiedere il rimborso soltanto della piccola parte fino a 20 euro di spesa.

Il bonus taxi è un buono di viaggio che non è cedibile a terzi e non rientra nel calcolo dell’ISEE, oltre a non essere interessante ai fini del calcolo del reddito imponibile. Si può richiedere una sola volta ed è cumulabile con altre misure di emergenza emanate per fronteggiare la crisi portata dal coronavirus. La durata del beneficio si estende dal 15 luglio 2020 fino al 31 dicembre 2020. Non esiste – lo ripetiamo – una piattaforma sulla quale richiedere il beneficio.

A chi spetta il bonus taxi?

Le linee guida per la richiesta del bonus taxi sono delineate – in misura generale – nell’articolo 200 bis del Decreto Rilancio. Il rinvio per i dettagli è ai bandi Regionali, in quanto le risorse stanziate sono state ripartite tra le varie città metropolitane. Nonostante non esista una procedura rigida per inoltrare la domanda, vi potranno accedere solo determinate categorie di cittadini. Le risorse stanziate – per un totale di 35 milioni di euro – sono state destinate ai Comuni, ai quali spetterà anche l’onere di definizione delle modalità di presentazione delle domande.

In particolare, possono richiedere il rimborso del 50% sulla spesa sostenuta le famiglie che si trovano in pesanti difficoltà economiche, oltre alle persone portatrici di disabilità, con difficoltà motorie o con patologie accertate. Il decreto stesso riporta testualmente: “persone fisicamente impedite” oppure con mobilità ridotta o patologie accertate. Oltre a questo requisito sociale, però, occorre anche possedere un requisito geografico: occorre avere la residenza in uno dei capoluoghi delle città metropolitane oppure delle città di provincia.

Buono viaggio: fondi trasferiti ai Comuni

I fondi da 35 milioni di euro per il bonus taxi 2020 sono stati affidati al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Ministero dell’Economia. A questi ultimi spettava, dunque, l’onere di emanare un decreto con il quale trasferire i suddetti fondi ai Comuni seguendo, però, dei criteri specifici. Saranno poi i Comuni a stabilire le graduatorie dei beneficiari e a descrivere le procedure per poter accedere al rimborso.

Le condizioni generali che il governo prevede di far rispettare sono:

  • Il 50% delle risorse stanziate – per un ammontare complessivo di 17,5 milioni di euro –, deve essere ripartito in misura proporzionale alla popolazione residente nei Comuni interessati;
  • Una quota pari al 30% delle risorse stanziate - ovvero un ammontare complessivo di 10,5 milioni di euro –, deve essere ripartita in proporzione al numero di licenze per l’esercizio dell’attività di tassista (o eventualmente per l’esercizio dell’attività di noleggio con conducente), rilasciato dal Comune interessato;
  • Infine, il restante 20% delle risorse stanziate a livello statale – ovvero un ammontare complessivo di 7 milioni di euro –, deve andare ripartito in modo equo e in parti uguali tra tutti i Comuni interessati.

Sarà possibile richiedere il rimborso fino al 50% della spesa sostenuta per la singola corsa fino a una spesa massima di 20 euro. Ad esempio, se la spesa per la corsa ammonta a 50 euro sarà possibile chiedere il rimborso solo fino a 20 euro di spesa. Inoltre, è possibile usufruire del rimborso dal 15 luglio 2020 al 31 dicembre 2020.

Bonus taxi Campania: 2.000 euro dalla Regione

Un’iniziativa della Regione Campania ha previsto un bonus da 2.000 euro per le auto a noleggio con conducente, taxi, oppure per gli scuolabus. L’incentivo prevede lo stanziamento di un tesoretto da 14 milioni di euro da ripartire tra tutti i potenziali beneficiari che richiederanno il bonus. La domanda ha preso il via dal primo luglio 2020, ma nei primi giorni il sito web della regione –  https://conitrasporti.regione.campania.it/ – è crashato. Il bando ha come data di pubblicazione il 15 giugno ed è possibile inoltrare la domanda soltanto online. 

Per quanto riguarda, invece, i potenziali beneficiari:

  • Tassisti codice ATECO 49.32.10 che siano titolari e reali utilizzatori della licenza almeno nel periodo a decorrere dal 12 marzo 2020, che siano iscritti alla Camera di Commercio della Regione Campania e che non siano beneficiare di alcuna altra misura emanata dalla Regione Campania;
  • Per i titolari di licenza – a decorrere dal 12 marzo 2020 – per effettuare un noleggio con conducente con codice ATECO 49.32.20, che siano iscritti alla Camera di Commercio della Regione Campania e che siano in regola con le autorizzazioni previste dal Comune. 

Il contributo, stando a quanto riferisce il bando, è richiedibile una sola volta (anche qualora le autorizzazioni per le auto noleggio con conducente facciano riferimento a più di una persona o a più di un titolare) e permette di ottenere un bonus di 2.000 euro. Il beneficio, inoltre, è cumulabile con altre misure emanate a livello nazionale per fronteggiare la pandemia di coronavirus, mentre non è cumulabile con ulteriori misure emanare a livello regionale (Regione Campania) per fronteggiare l’emergenza.