Boris Johnson e la Sterlina calpestata

Boris Johnson annuncia il "no deal" in caso di mancato accordo con la UE entro il 15 Ottobre. L'Ultimatum e la reazione scomposta della Sterlina.

Image

Il diktat dei giorni scorsi pronunciato da Boris Johnson nei confronti dell'Unione Europea, ha avuto pesanti ripercussioni sull'andamento della Sterlina nei confronti della Valuta Unica. Il Premier Britannico, ancora piuttosto affaticato dopo l'esperienzza avuta con il Covid-19, è tornato a minacciare una Brexit senza accordo nel caso in cui le trattative con l'UE si prolungassero ulteriormente.

Secondo quanto affermato da Johnson se entro 5 settimane non verrà trovato un accordo, la Gran Bretagna abbandonerà il tavolo dei negoziati e procederà al "no deal" con conseguente ritorno ai dazi e alle dogane.

Per Johnson la data ultima sarà il 15 ottobre, quando si terrà il prossimo vertice europe. In caso di mancato accordo entro quel giorno sarà inutile andare avanti ma per Londra, ha sostenuto il Premier, il "no deal" sarà una buona cosa che permetterà al Regno Unito una forte crescita.

La reazione scomposta della Sterlina

La Sterlina, come abbiamo accennato, non l'ha presa proprio bene perdendo rapidamente terreno nei confronti dell'Euro. Le quotazioni si stavano muovendo all'interno di un canale moderatamente ribassista in forza dalla fine di giugno, configurazione delimitata attualmente tra 0,9870 e 0,91 circa. Settimana scorsa i prezzi avevano testato la base di tale configurazione e sembravano pronti ad affondare il colpo per riavvicinarsi ai minimi della primavera in area 0,8670.

Ed invece qualcosa si è rotto nell'ingranaggio ribassista ed il cambio ha iniziato ad invertire rotta fino ad accellerare al rialzo, negli ultimi giorni, andando a mettere pressione all'estremo opposto del canale. Tale configurazione presenta le caratteristiche tipiche di una correzione, quella che ha permesso di consolidare il rialzo in atto da febbraio, e se i prezi trovassero la forza per lasciarsi definitivamente alle spalle quota 0,91 si aprirebbero le porte ad un rialzo che potrebbe rivelarsi consistente.

Tanto consistente da ricondurre il cambio sui record in area 0,95, aprendosi un nuovo affaccio su quota 1,00, livello mai raggiunto storicamente, sebbene già avvicinato nel lontano 2009, che per gli abitanti delle terre di Albione, sempre molto orgogliosi della "British Pound" suonerebbe forse come una sconfitta.

Il quadro grafico tornerebbe favorevole alla Sterlina solo con la violazione del supporto in area 0,8870.