Borse sotto scacco dei dazi di Trump. Che succede ora?

La minaccia di Trump di aumentare le tariffe contro l'import cinese affonda le Borse (Shangai -5%). Goldman Sachs: ora un accordo meno probabile.

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Per Borse mondiali si annuncia un avvio di settimana difficile dopo che Donald Trump ha ieri colto di sorpresa minacciando l'intenzione di far scattare a breve, contrariamente alle attese, un aumento delle tariffe sui prodotti d'importazione cinese per un valore di 200 miliardi di dollari.

Crollano le borse asiatiche

In nottata, i futures sul Dow Jones sono così scesi fino a oltre 450 punti, e questo mentre nella sessione asiatica le Borse cinesi affondavano in scia alla notizia: l'indice Shanghai Composite crolla al momento del 6%, a 2.893 punti, mentre la Borsa di Shenzhen amplia le perdite viaggiando sui minimi intraday e segna un tonfo del 7,79%. Pesante anche l'Hang Seng di Hong Kong (-3,13%), mentre Tokyo resta chiusa ancora per i dieci giorni di vacanze imperiali.

Vendite copiose anche sul petrolio, con i prezzi dei contratti del WTI che cedono quasi due punti e mezzo percentuali scivolando verso l'area dei 60 dollari al barile, mentre quelli sul Brent vengono fotografati negli ultimi minuti in calo del 2,13% a $69,35 al barile.

Dazi: le nuove minacce di Trump

In una serie di messaggi postati su Twitter, il capo della Casa Bianca ha annunciato che le tariffe del 10% su prodotti cinesi già adottate da vari mesi passeranno al 25% il prossimo 10 maggio, spiegando la decisione con il fatto che i negoziati commerciali con Pechino stanno procedendo "con troppa lentezza": inoltre, Trump ha minacciato anche di aggiungere "presto" nuovi dazi su beni cinesi per ulteriori 350 miliardi di dollari, smentendo così l'ottimismo degli ultimi giorni alimentato in parte proprio dalla speranza di un accordo tra le due superpotenze economiche ormai a portata di mano.