Brexit sul filo del rasoio, cosa farà il Ftse 100?

L'andamento della sterlina contro dollaro permette di essere ottimisti nei confronti del raggiungimento di un accordo tra Ue e Regno Unito su Brexit. A rischio invece il destino dell'indice Ftse 100. Vediamo perchè

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Difficile dire se alla fine la Brexit sarà "hard" o meno, se ci sarà o meno un accordo della Gran Bretagna con la Ue per evitare che nel divorzio tra le due parti volino gli stracci. Per il momento Ursula Von der Leyen e Boris Johnson, che si sono parlati al telefono anche nelle ultime ore, si sono dimostrati preoccupati sulle possibilità di raggiungimento di un accordo. Tutto si risolverà sul filo di lana rispetto alla scadenza del 31 dicembre, il Parlamento europeo sarebbe infatti dispoibile a votare anche il prossimo 28 dicembre, sempre che i negoziatori raggiungano un accordo entro domenica 20 dicembre. 

Il capo negoziatore per la Ue Michel Barnier, parlando al Parlamento Ue, ha chiarito che "E' il momento della verità,resta poco tempo, qualche ora utile nei negoziati per garantire l'entrata in vigore dell'accordo il 1 gennaio". Secondo Barnier il cammino è molto stretto e dal momento che i britannici hanno rifiutato ogni proroga del periodo di transizione ogni ora è diventata importante. 

Barnier ha proseguito dicendo che c'è la volontà di portare a casa un accordo ma che questo non sarà "a tutti i costi", ragione per cui la Ue è pronta a tutti gli scenari e ha preparato le misure di emergenza da adottare in caso di un "no deal". 

Il problema della Scozia

Ma il premier Boris Johnson non deve preoccuparsi solo della Von der Leyen: Nicola Sturgeon, leader del Partito Nazionale Scozzese (Snp), vuole un secondo referendum sull'indipendenza della Scozia dal Regno Unito, e dal momento che i sondaggi sono dalla sua parte, preme sull'acceleratore e mira a rientrare all'interno della Ue se le urne gli daranno ragione. E' possibile quindi che alla fine il premier inglese scenda a patti con la Ue per non aprire due fronti di battaglia contemporanei che rischierebbero di vederlo troppo indebolito.

Ftse 100 e sterlina, cosa aspettarsi adesso?

Ma come stanno reagendo l'indice azionario londinese Ftse 100 e il cambio euro sterlina a questa battaglia?

Al momento l'andamento della moneta britannica è legato a quello delle speranze di un accordo sulla Brexit, con il cambio sterlina dollaro che aumenta di valore (sterlina in rafforzamento) se le possibilità di un accordo soddisfacente per le parti aumentano.  

E' bene tenere presente che la sterlina e la borsa di Londra sono legate da una correlazione inversa, tendenzialmente quando la prima si rafforza (ovvero il grafico di sterlina dollaro sale) anche la seconda scende. Molti degli utili delle aziende quotate alla borsa di Londra sono infatti espressi in dollari e la loro conversione in sterline dipende ovviamente dal valore del cambio.

Sterlina barometro del "deal"

Dall'andamento del cambio sterlina dollaro, favorevole alla prima, verrebbe da pensare che i mercati stiano scommettendo sul raggiungimento di un accordo, ovvero che gli inglesi stiano mostrando una faccia dura solo per non scontentare gli euroscettici di casa propria ma che alla fine scenderanno a miti consigli. 

Sul grafico si è registrata nelle ultime sedute la rottura della resistenza chiave di quota 1,3515, massimo del 13 dicembre 2019 che i prezzi avevano tentato di superare senza successo anche il 1° settembre. Fino a che le quotazioni rimarranno al di sopra di area 1,3450/1,3500 le attese saranno in favore di un proseguimento del rialzo almeno fino verso i massimi di inizio 2018 di area 1,43. Il ritorno al di sotto di 1,3450, probabile in caso di un "no deal", potrebbe invece anticipare un movimento in direzione opposta, prospettando il ritorno sui minimi di settembre a 1,2670 circa. 

Ftse 100 su resistenza chiave

Anche il Ftse 100 è su una resistenza chiave, i prezzi hanno infatti toccato con il massimo del 10 dicembre a 6640 punti circa il 61,8% di ritracciamento del ribasso dal picco di gennaio 2020. Questa percentuale di Fibonacci è molto seguita, la rottura del 61,8% di ritracciamento infatti di solito è un segnale favorevole al proseguimento del movimento in corso in direzione dell'origine di quello che lo ha preceduto, in questo caso quindi dei massimi di inizio anno. 

La mancata rottura della resistenza fa aumentare invece il timore che i prezzi abbiano disegnato solo una reazione temporanea senza riuscire ad invertire la tendenza precedente, che resta quindi in forza. 

Dal superamento o meno di area 6640 da parte del Ftse 100 si potrebbero leggere quindi importanti informazioni anche relative all'andamento del negoziato con la Ue: il salto oltre l'ostacolo farebbe temere un "hard landing" per l'accordo, movimenti in direzione contraria, che sarebbero contemporenei probabilmente ad un rialzo della sterlina, potrebbero invece anticipare il raggiungimento di un "deal". Il supporto da tenere sotto controllo è quello dei 6455 punti, la violazione di quei livelli potrebbe anticipare discese almeno in area 6000.

(Alessandro Magagnoli)