Le balle di Briatore e dei "furbetti" del Billionaire

Sono le balle sulle condizioni di salute di Flavio Briatore e le feste senza alcuna protezione all’interno del Billionaire, con tanto di foto e immagini della gente ammassata, che ci fanno vergognare di essere italiani. Non certo la signora Angela, diventata tormentone con il suo "Qui non ce n'è di Coviddi". Anche lei senza mascherina, ma neanche senza quella maschera indossata da chi, in Costa Smeralda, ha lasciato nome e numeri falsi sui registri del locale dell'imprenditore. Così, se dovesse risultare positivo, sarà libero di fare danni.

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Davanti al giallo del ricovero di Flavio Briatore e a quello dei furbetti del Billionaire, vien da rimpiangere la signora divenuta celebre per il suo famoso “Qui non ce n'è di Coviddi”. Quantomeno lei era genuina. Senza filtri, senza mascherina ma neanche senza maschere. Della serie: io me ne sto qul mare dove rischi non ce ne sono.

I rischi invece ci sono eccome, e pure grossi. Ma almeno la signora Angela non si è nascosta dietro nomi e numeri di telefono falsi, quelli con cui i clienti del Billionaire di Flavio Briatore hanno firmato i registri. E senza il gioco delle smentite che si sono ripetute nel corso di questi giorni, della serie: Briatore è ricoverato causa Covid. Macché è una prostatite. Il selfie prima pubblicato in cui dice: "Sto da dio", poi rimosso. Anche perché alla fine il San Raffaele sentenzia: Briatore è positivo. Sì ma in ospedale c'è entrato per un altra patologia, l'intervento di Daniela Santanché che nessuno aveva richiesto.

Le balle di Briatore e i furbetti del Billionaire ci fanno rimpiangere la signora Coviddi

 

Le balle sulle condizioni di salute dell'imprenditore, le feste senza protezioni all'interno del locale. Le foto, le immagini, la gente ammassata. Le mascherine che non ci sono. E i selfie a profusione. Se dobbiamo scegliere, scegliamo la signora "Qui non c'è Coviddi" tutta la vita.

Perché non è certo lei a certificare il peggio degli italiani e dell'Italia in generale. E' quello che è accaduto al Billionaire, il locale più chic della Costa Smeralda, a metterci davvero a nudo: perché è lì che i ricchi vanno in vacanza, ed è lì che una parte massiccia degli italiani desidera andare pur di strappare qualche selfie a quei vip ammassati come e più di prima, in barba alle misure di emergenza disposte dal governo, snobbando quella che di fatto è un'emergenza sanitaria mondiale.

E se hai qualcosa da ridire, ecco che spuntano i soliti fenomeni social a scrivere: "E' tutta invidia, perché voi, il Billionaire, non potrete permettervelo mai". 

Da Briatore al Billionaire "non si respirava"  

“Si sudava, non si respirava. Aria gelida che arrivava all’improvviso per propagarsi poi in tutto il locale” questa è l’ultima testimonianza raccolta dal Fatto Quotidiano su una delle ultime feste del locale di proprietà di Flavio Briatore, 70 anni, come detto ricoverato in ospedale perché positivo al coronavirus.

"Ma noi abbiamo rispettato tutte le regole" si è difeso così Briatore. Non è colpa nostra se in uno spazio di 1000 metri quadrati facciamo entrare cento persone e queste cento persone stanno ammassate, invece di mantenere il distanziamento".

Nomi e numeri falsi al Billionaire di Briatore

Si sa. Il web è spietato. E non appena è arrivata la smentita, che poi smentita non è, dell'Ospedale San Raffaele sulle condizioni di salute di Briatore, il cui tampone ha dato esito positivo, ecco che su internet sono apparse anche le prime prese in giro attraverso la trasformazione di "Costa Smeralda" in "Prosta(ta) Smeralda".

Insomma, come dice la legge di Murphy se una cosa può andare peggio, sicuramente lo farà. E allora ecco che la memoria torna a quel filmato in cui una signora al mare, a Mondello, aveva risposto a un giornalista: “Qui non ce n’è di Coviddi”. Approccio sbagliato, sia chiaro.

Ma che messa al confronto con le centinaia (migliaia) di persone che hanno scritto il nome falso sui registri del Billionaire, necessari in caso di presenza di positivi, contagiati o asintomatici, per risalire ai clienti ed eventualmente metterli in quarantena, sembra quasi la più intelligente di tutti. 

Cinquantotto dipendenti di Briatore al Billionaire positivi al Covid

Perché alla fine, piano piano, i nodi vengono al pettine. Le serate affollate al Billionaire sono state diverse, mica una sola. E le immagini di chi c’era stanno diventando virali. Ormai il vaso di pandora è stato aperto e allora tanto vale pubblicarli quei filmati, giusto per raccogliere un po’ di like sui vari social.

I dipendenti del locale di Flavio Briatore positivi al coronavirus sono cinquantotto. Subito, dai filmati che girano in rete, saltano all’occhio animatori e camerieri che girano per il locale con le mascherine abbassate. 

La famosa partita di calcetto con Briatore, Mihajlovic e Rovazzi

Ma non ci sono solamente le serate del Billionaire che potrebbero aver contribuito alla diffusione del virus -come detto, 58 i positivi, poi bisognerà capire con quante altre persone sono state in contatto-. Perché Briatore potrebbe esser stato contagiato, ad esempio, anche durante la famosa partita di calcetto del 15 agosto scorso, a Porto Cervo, a cui hanno partecipato vip di ogni categoria: da Paolo Bonolis (tampone negativo) a Sinisa Mihajlovic (l’allenatore del Bologna, al contrario, è positivo). E poi anche Dario Marcolin, l'ex patron della Fiorentina, Andrea Della Valle e il cantante Fabio Rovazzi e il petroliere Hormoz Vasfi, che è anche organizzatore della partita.  

Briatore e Billionaire: aperta un'inchiesta. Il viceministro: "Sono atterrito"

Insomma, con la seconda ondata di positivi che sta interessando un po’ tutta l’Europa, con l’Italia tra i paesi più coinvolti nonostante in misura minore rispetto a Spagna, Francia, Germania o Grecia, il caso di Briatore e del Billionaire è ormai sulla bocca di tutti.

Lo dimostra l’inchiesta aperta dal viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, che chiede venga fatta chiarezza, atterrito, ipse dixit, dal fatto che nel locale siano stati numeri e generalità false, invitando chi di dovere a rintracciare questi soggetti, magari attraverso le transazioni effettuate con la carta di credito. 

Ad agosto controlli al Billionaire: "Tutto regolare" 

Non sarà facile il lavoro di screening, sia nel risalire alle identità di chi ha firmato il registro, sia nell’eventualità di utilizzare le contrattazioni con i pagamenti via Pos, senza considerare i controlli a tappeto tuttora in corso da parte delle forze di polizia su tutta la costa. 

Gli stessi controlli che si erano tenuti all’interno del Billionaire di Briatore nella prima settimana di agosto. A quanto sembra, nessun’infrazione era stata rilevata. L’imprenditore si è successivamente scagliato contro il sindaco del comune di riferimento del suo locale, Arzachena, perché aveva reso ancora più restrittivo il Dpcm di Conte, in linea con le disposizioni del governo che metteva comuni e regioni nelle condizioni di poter inasprire o alleggerire il provvedimento. E così, il 18 agosto serrande chiuse per il Billionaire. 

L'altro locale di Briatore: diverso il luogo (Versilia), stessi assembramenti

Ma c’è un altro locale di proprietà di Briatore che invece è rimasto aperto. Siamo in Versilia, a Marina di Pietrasanta dove si trova il Twiga, di cui è socia anche Daniela Santanché.

I filmati pubblicati in rete dai presenti -lo fanno per accrescere la propria reputazione sui social network, ma in questo caso, senza saperlo, hanno accresciuto solo la loro stupidità, perché oltre ad apparire in un contesto vietato dal governo, hanno messo nelle condizioni gli inquirenti di risalire alla loro identità, e quindi di punirli- non lasciano dubbi, perché la situazione è pressoché la stessa a quella vista al Billionaire.

Persone ammassate, mascherine abbassate o legate al braccio. Concerto di Nek e pubblico in piedi a una distanza decisamente inferiore al metro e mezzo di distanza.

"Al Twiga tutti negativi, le nostre misure sono state efficaci"

C’è da aggiungere che, in una nota, l'amministratore delegato della società Twiga srl Mario Cambiaggio ha fatto sapere che “gli esiti dei tamponi laringofaringei al personale del locale Twiga sono tutti negativi". 

Conclude Cambaggio: "Esprimiamo soddisfazione nell’apprendere che le misure che sono state adottate nell’arco di tutta la stagione siano state efficaci e abbiano portato a un risultato più che eccellente".