Persi 300 euro in busta paga. Il cuneo fiscale non serve!

Luglio è stato il mese in cui i lavoratori dipendenti hanno trovato un bel bonus in busta paga: grazie al taglio del cuneo fiscale, lo stipendio ne ha beneficiato. O almeno teoricamente ne avrebbe dovuto beneficiare. Perché i lavoratori in questi giorni si stanno ritrovando delle brutte sorprese in busta paga: invece di vederla crescere, se la sono vista ridurre.

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Luglio è stato il mese in cui i lavoratori dipendenti hanno trovato un bel bonus in busta paga: grazie al taglio del cuneo fiscale, lo stipendio ne ha beneficiato. O almeno teoricamente ne avrebbe dovuto beneficiare. Perché i lavoratori in questi giorni si stanno ritrovando delle brutte sorprese in busta paga: invece di vederla crescere, se la sono vista ridurre. Soprattutto i lavoratori che ad aprile e a maggio sono stati in cassa integrazione potrebbero ritrovarsi una brutta sorpresa. Effettivamente il taglio del cuneo fiscale c'è stato, ma i due centesimi che ci sarebbero dovuti arrivare sono stati magnificamente mangiati da altri oneri.

Il 2020 si potrà certamente ricordare come uno dei anni più brutti per i lavoratori e la loro busta paga. Lo sanno soprattutto i lavoratori in Lombardia, dove si son trovati stipendi più leggeri.

Busta paga: quanto hanno perso i lavoratori?

Altro che taglio del cuneo fiscale che ci avrebbe dovuto aiutare. In realtà la busta paga in questi mesi è stata ampiamente e ferocemente decurtata. Al netto dell'Irpef e delle addizionali reginali dalle tasche dei lavoratori manca qualcosa come 4,8 miliardi di euro: a causa dell'emergenza coronavirus sono stai persi qualcosa come 2,5 miliardi di euro netti nel mese di aprile e 2,3 miliardi di euro netti nel mese di maggio.

A fronte di circa 1,7 miliardi di ore di cassa integrazione, autorizzate nei mesi di aprile e maggio (rispettivamente 835 e 849 milioni di ore), numeri mai raggiunti in precedenza ed in così breve tempo, gli 8,4 milioni di beneficiari hanno perso, mediamente, 569 euro pro-capite nel bimestre. Se consideriamo i beneficiari in cassa integrazione a zero ore che corrispondono ad una platea di 5 milioni di dipendenti, la mancata retribuzione corrisponde a 966 euro netti medi pro-capite nel bimestre.

Se consideriamo un dipendente a tempo pieno con una retribuzione annua netta di 17.285 euro (1.440 euro mensili) posto in cassa integrazione a zero ore per due mesi, la perdita, tra riduzione dello stipendio e mancati ratei di 13° e 14°, ammonterebbe a 889 euro netti (444 euro mensili).

Busta paga: cosa cambierà a luglio?

A luglio 16 milioni di lavoratori sono stati interessati dal taglio del cuneo fiscale. In estrema sintesi questo significa che si ritroveranno più soldi nella busta paga. Oggettivamente questo è vero, soggettivamente può anche accadere che la busta paga risulti esser più bassa del previsto.

Luigi Di Maio, sulla propria pagina Facebook, aveva scritto che dal primo luglio sarà effettivo il taglio del cuneo fiscale che interesserà 16 milioni di lavoratori. Significa più soldi in busta paga, con aumenti fino a 100 euro al mese. Non sarà la rivoluzione, ma è sicuramente un importante passo avanti. Il prossimo dovrà essere una grande e ambiziosa riforma fiscale che dovrà interessare tutti, perché il tema delle tasse esiste e va affrontato con coraggio. È l’unica strada da intraprendere per sostenere famiglie, lavoratori e imprenditori.

Parlantro strettamente e schiettamente di numeri questo aumento in cosa consiste? Teoricamente stiamo parlando di un aumento del netto in busta paga per la maggior parte dei lavoratori. Il Governo ha deciso di stanziare per questa operazione qualcosa come 3 miliardi di euro per il 2020, mentre per il prossimo anno ne sono stati stanziati 5 di miliardi.

Tirando due somme, il taglio del cuneo fiscale prevede:

  • detrazione di 80 euro al mese per quanti abbiano un reddito compreso tra i 26mila ed i 35mila euro;
  • il Bonus Renzi sarà aumentato di 20 euro al mese (sotto forma di detrazione) per quanti abbiano un reddito compreso tra i 15mila ed i 26mila euro;
  • non dovrebbe cambiare alcunché per quanti abbiano un reddito compreso tra gli 8.200 euro ed i 15mila euro.

Cuneo fiscale: quanto si perde in busta paga?

Circa 472 euro (36%) è la perdita media mensile in busta paga dei lavoratori italiani che beneficeranno di cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, per l’emergenza Coronavirus. Una perdita che tende a salire più è alta la retribuzione del lavoratore interessato dal trattamento. Si va, dunque, da una decurtazione media del 25% per le professioni non qualificate ad una del 45% per professioni scientifiche e di elevata specializzazione.

I calcoli sono stati forniti nel nuovo studio Cassa integrazione: quanto ci rimettono i lavoratori elaborato dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, a partire dai dati Istat - Indagine sulle Forze Lavoro. Stando ai dati, il quadro risulta molto differenziato anche da un punto di vista territoriale: con un “taglio” medio della busta paga che va dal 37% al Nord (pari a circa 512 euro) al 36% del Centro (469 euro in meno), per arrivare poi al Sud con una perdita pari al 33% (396 euro).

L'analisi conferma dunque la criticità dell'attuale situazione economica, in cui si trovano tanti lavoratori dipendenti che, stando agli ultimi dati Inps diffusi il 27 aprile 2020, sono circa 7,3 milioni. Questi lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali (Cig e assegno ordinario), dopo aver atteso a lungo per avere il sostegno al reddito, finiranno per percepire un assegno di molto inferiore alla propria retribuzione netta.