Cassa Integrazione 2020: tutto quel che occorre sapere

La cassa integrazione è uno degli strumenti di contenimento della crisi indotta dalla pandemia Covid-19. Nonostante siano state presentate le richieste, molti lavoratori e aziende non hanno ricevuto la cassa integrazione. Ecco il motivo spiegato dall'INPS e quali tipi di Cassa Integrazione richiedere: Cassa Integrazione Ordinaria, Straordinaria, in Deroga.

Image

Cosa sapere sulla Cassa Integrazione 2020? Nonostante molti datori di lavoro abbiano inviato la domanda già a partire dall’inizio della pandemia Covid-19 ad oggi ci sono tantissime aziende e lavoratori che devono fare i conti con la Cassa Integrazione in ritardo. Le domande sono bloccate e i lavoratori chiedono risposte.

Appelli al Governo e all’INPS non sono di certo mancate in queste settimane. Bisogna sottolineare che il vero problema è da attribuire alle Regioni, che non hanno trasmesso le richieste all’INPS (o non l’hanno fatto in tempo). Salvo i casi in cui la cassa integrazione è stata anticipata, diversi ritardi si sono verificati anche in Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia e in Sicilia. Ciò ha generato non poco caos tra i Consulenti del Lavoro, che devono fare i conti con un sistema inefficiente e una burocrazia molto “lenta”.

Cassa Integrazione 2020: diverse tipologie di sostegno del reddito

La cassa integrazione è uno degli strumenti di contenimento della crisi indotta dalla pandemia Covid-19.  

CIGO

La Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria è uno strumento rivolto ai lavoratori del settore industriale, che può essere richiesto nei periodi di sospensione dell’attività produttiva causato da eventi non imputabili al datore di lavoro. L’integrazione salariale avviene a fronte di una sospensione dell’attività o di una semplice riduzione dell’orario di lavoro. La cassa integrazione ordinaria prevede la corresponsione dell’80% della retribuzione totale che sarebbe spettata per le ore di lavoro non prestate entro un limite massimo mensile stabilito di anno in anno.

La CIGO viene attivata per crisi aziendali o situazioni del mercato, danni ambientali, eventi atmosferici, situazioni di difficoltà dell’azienda che si presume possano risolversi in tempi brevi. Le aziende che possono far ricorso alla CIGO devono appartenere ai seguenti settori:

-imprese industriali manifatturiere, di trasporti, estrattive, di installazione di impianti, produzione e distribuzione dell’energia, acqua e gas;

-imprese dell’industria boschiva, forestale e del tabacco;

-cooperative di produzione e lavoro che svolgano attività lavorative similari a quella degli operai delle imprese industriali, ad eccezione delle cooperative elencate dal D.P.R. n. 602/1970;

-imprese industriali per la frangitura delle olive per conto terzi;

-cooperative agricole, zootecniche e loro consorzi che esercitano attività di trasformazione, manipolazione e distribuzione di prodotti agricoli propri per i soli dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato;

-imprese addette al noleggio e alla distribuzione dei film e di sviluppo e stampa di pellicola cinematografica;

-imprese industriali esercenti l’attività di escavazione e/o lavorazione di materiale lapideo;

-imprese produttrici di calcestruzzo preconfezionato;

-imprese addette agli impianti elettrici e telefonici;

-imprese industriali e artigiane dell’edilizia e affini;

-imprese addette all’armamento ferroviario.

Il trattamento della Cassa Integrazione Ordinaria può durare:

-un anno in 2 anni se applicato in modo non continuativo,

-3 mesi consecutivi (prorogabile fino a un massimo di un anno al ricorrere di determinate circostanze).

Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS)

La Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria può essere richiesta quando si verifica uno dei seguenti eventi:

-crisi aziendale;

-ristrutturazione, riorganizzazione e conversione aziendale;

-fallimento;

-contratti di solidarietà.

La CIGS viene concessa alle aziende con più di 15 dipendenti:

-imprese industriali;

-imprese appaltatrici di servizi di pulizia, anche se costituite in forma di cooperativa, che subiscano una riduzione di attività in conseguenza della riduzione delle attività dell’azienda appaltante;

-imprese appaltatrici di servizi di mensa o ristorazione, che subiscano una riduzione di attività in dipendenza di situazioni di difficoltà dell’azienda appaltante;

-imprese artigiane che procedono alla sospensione dei lavoratori in conseguenza di riduzioni dell’attività dell’impresa;

-imprese di vigilanza;

-imprese dei settori ausiliari del servizio ferroviario;

-imprese dell’editoria;

-imprese cooperative di trasformazione di prodotti agricoli e loro consorzi;

-partiti e movimenti politici e loro rispettive articolazioni e sezioni territoriali;

-imprese del trasporto aereo e di gestione aeroportuale.

L’integrazione salariale è dovuta nella misura dell’80% dell’importo della retribuzione globale che sarebbe spettata ai lavoratori interessati per il monte ore lavoro non prestate. La durata del trattamento della Cassa Integrazione Straordinaria varia da 12 a 36 mesi.

Cassa Integrazione in Deroga

La Cassa Integrazione in Deroga è attivata in situazioni di crisi e di emergenza diffusa, che colpisce tutte le aziende, comprese le PMI e gli studi professionali. La Cassa Integrazione in Deroga è gestita dalle Regioni, ma erogata sempre direttamente dall’INPS. Al termine dell’iter procedurale di presentazione dell’istanza e della istruttoria, svolto dalla Regione, viene comunicato l’esito all’INPS, che provvede al pagamento.

Cassa integrazione in ritardo: dove non è ancora arrivata?

In molte regioni italiane la cassa integrazione non è ancora arrivata: scopriamo motivo del ritardo? Le domande sono bloccate e i lavoratori chiedono risposte. È la stessa INPS a mettere fin da subito in chiaro le cose: i ritardi sono da attribuire alle Regioni, che non hanno trasmesso le richieste all’Istituto di Previdenza. Diversi ritardi si sono verificati in Sardegna, in Piemonte, Lombardia, in Sicilia ed in Emilia Romagna. Ciò ha generato non poco caos tra i Consulenti del Lavoro.

Cassa integrazione anticipata, come funziona?

A spiegare il funzionamento della Cassa integrazione anticipata è il Presidente dell’ABI Antonio Patuelli e il direttore generale Giovanni Sabatini. La cassa integrazione anticipata dalle banche è da intendersi come una sorta di prestito: i lavoratori senza impiego a causa del Covid-19 possono ricevere dalle banche autorizzate un anticipo della cassa integrazione.

Un’altra possibile soluzione è quella della Cassa Integrazione anticipata da Poste Italiane SpA, che permette ai propri clienti di richiedere online l’erogazione dell’Anticipazione della Cassa Integrazione Guadagni per aiutarli in questo momento di difficoltà dovuto all'emergenza coronavirus. Per richiedere l’anticipazione della CIG alle Poste Italiane è necessario essere titolari di un conto corrente BancoPosta o di una carta prepagata Postepay Evolution.

Inoltre, è necessario assicurarsi che il proprio datore di lavoro abbia presentato la domanda di cassa integrazione con richiesta di pagamento diretto al dipendente da parte dell’INPS. Per procedere all’anticipo della cassa integrazione presso Poste Italiane è necessario navigare su Poste.it, stampare e compilare il «Modulo di Richiesta Anticipazione CIG» richiedendo le informazioni necessarie al datore di lavoro, acquisire tutti i documenti richiesti tramite uno scanner o uno smartphone. Una volta inviata la richiesta online, si potrà continuare ad essere aggiornati via e-mail sullo stato della pratica.