Settembre è ancora lungo, e dopo settembre c’è sempre ottobre, ma se la stagione dei crash (o comunque delle ampie e temibili correzioni) va avanti così non c’è che dire, i mercati e la ripresa sono davvero solidi. Un buon motivo, o un motivo in più, per controllare con ancora più attenzione se la macchina della ripresa che stiamo comprando ha le gomme, l’olio, il motore e i documenti in ordine.Tempo di check list, dunque. O se vogliamo una raccolta dei dubbi e dei cattivi pensieri che circolano in una parte del mercato, alcuni molto diffusi e altri meno (ma non per questo meno interessanti, anzi). Ne abbiamo censiti sedici, ma per fortuna alcuni di questi si elidono tra loro. Non si può annegare nel fiume e nello stesso tempo morire di sete.Uno. Sono tutti diventati ottimisti. Giusto, c’è sempre da preoccuparsi quando il sentiment si sposta troppo da una parte o dall’altra. Non c’è dubbio che il mercato si è infilato gli occhiali rosa. Scende bruscamente il dollaro e le borse festeggiano. Le borse sono in festa e i Treasuries (l’unico asset rimasto al mondo in correlazione negativa con tutti gli altri, l’unica forma di copertura, insomma) reagiscono con grazia e dignità.Bisogna però distinguere. C’è un sentiment di breve, ora certamente positivo, che può produrre correzioni brevi e superficiali. C’è poi un sentiment di lungo, o per meglio dire strutturale, che continua a mantenere sottopesati di rischio i portafogli finali e a sostenere quindi il tono di fondo dei mercati.Un fondo azionario può essere passato dal 70 al 90 per cento di equity, ma nel portafoglio di Joe Public o del signor Rossi in cui è collocato rappresenta ancora una quota minoritaria e comunque più bassa rispetto alla media storica.