I consumi americani: meno risparmio.. e più acquisto a debito

Non mi stupirei se iniziassimo a vedere una contrazione dei consumi e del PIL Americano nella seconda parte dell’anno.

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Il clima favorevole del mese di febbraio in USA ha fatto lievitare i consumi. Il dato sui “consumi reali” è aumentato dello 0.5%, il più grande incremento dal 2011.I consumi si sono concentrati soprattutto su: cinema, utenze domestiche, moto, giornali e riviste. Sono stati trascurati, invece, le assicurazioni, le auto, e gli elettrodomestici.

Se dovessimo leggere semplicemente il dato, verrebbe voglia di essere ottimisti e rivedere le stime di crescita per il PIL americano in rialzo.Tuttavia, ancora una volta, un’ analisi più estesa sullo stato del consumatore Americano potrebbe farci ricredere.Se analizziamo, ad esempio, l’andamento dei redditi disponibili, notiamo che continuano ad essere sotto pressione. In febbraio hanno subito una ulteriore contrazione di un ulteriore 0.1%. Nel 2011, i redditi disponibili hanno subito complessivamente un incremento di un misero 0.3% che rappresenta l’incremento più basso dal 2010.

I consumi in aumento, accompagnati da un reddito disponibile in contrazione fanno si che da una parte, nel breve, i consumatori ricorrano sempre più alle carte di credito per finanziare il gap. Nel lungo, tale trend, è destinato a una vera contrazione dei consumi, che se accompagnata ad un livello di indebitamento in crescita (sia con carte di credito che con finanziamenti universitari ai massimi storici e finanziamenti per l’acquisto di case) potrebbe portare ad una veloce (e inaspettata?) contrazione della crescita economica.

La stessa WallMart ha mostrato seri segni di preoccupazione per la futura dinamica dei consumi. In occasione della conferenza stampa con gli analisti il responsabile della divisione Canadese, Mr Naughton, ha evidenziato da un lato i problemi legati alla disoccupazione, al crescente ricorso al part time e all’aumento vertiginoso del costo del carburante.