Conto corrente: quanti soldi puoi tenere senza rischiare nulla?

Il conto corrente per molti è una sorta di parcheggio dei propri soldi: ma quanti se ne possono tenere? Quali rischi si corrono? Il Fisco è una minaccia?

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Chi è titolare di un conto corrente si pone spesso una serie di interrogativi non solo relativamente alla scelta della banca presso cui ha accesso il rapporto, ma anche sulle modalità di gestione e sui corretti comportamenti da assumere per non correre rischi.

Quanti soldi si possono tenere sul conto corrente?

Quando si parla di soldi del resto ci sono diversi pericoli cui far fronte, tra cui in primis quello legato alla perdita degli stessi, donde nasce la necessità di proteggere il più possibile il proprio capitale dai potenziali rischi.

Tra le domande che spesso ci si pone ne troviamo una ricorrente: quanti soldi si possono tenere sul conto corrente senza rischiare nulla?

Questo interrogativo trae origine proprio dall'esigenza di non mettere in pericolo il proprio denaro, magari con comportamenti illeciti che potrebbero risvegliare l'attenzione del Fisco o semplicemente compiendo azioni sbagliate che farebbero scattare spese inutili ed evitabili.

Spesso ci si chiede se magari sia una buona mossa tenere sul conto corrente elevate somme di denaro o se sia preferibile invece tenere la giacenza sui livelli più bassi possibili, sia per questioni di sicurezza sia per motivazioni legate ad eventuali controlli del Fisco.

C'è da dire innanzitutto che non ci sono limitazioni relativamente ai soldi che ognuno può tenere sul proprio corrente.

Ciascun correntista quindi è libero di disporre come meglio credo del proprio denaro, decidendo se tenerlo fermo sul conto o se al contrario destinarlo a forme di investimento che possano in qualche modo renderlo fruttuoso.

Massima libertà dunque, ma attenzione ad alcune scelte che potrebbero rivelarsi sbagliate e in alcuni case anche molto costose.

Conto corrente: oltre una certa somma scatta una tassa da pagare

In primis c'è la voce costi con cui fare i conti, perchè se da una parte il  canone di gestione di un conto corrente non è modulato sulla quantità di denaro in esso presente, dall'altra c'è una tassa che invece è strettamente legate a ciò.

Se la giacenza media di un conto corrente è superiore a 5.000 euro, scatta l'imposta di bollo, ossia l'obbligo di versare allo Stato un importo pari a 34,2 euro all'anno, solitamente prelevato su base trimestrale direttamente dal conto.

Il pagamento di questa voce si può evitare in modo molto semplice, mantenendo quindi la propria giacenza media al di sotto della soglia di 5.000 euro.

Conto corrente: meglio tenere pochi soldi contro l'inflazione

C'è poi un altro motivo per cui è consigliabile non parcheggiare tanta liquidità sul conto corrente ed è legata all'effetto negativo dell'inflazione.

Un aumento di quest'ultima infatti erode il potere d'acquisto, per cui ad esempi i 1.000 euro di oggi potrebbero non avere lo stesso valore tra 5 o 10 anni, proprio in virtù di un'inflazione che nel frattempo potrebbe essere aumentata.

Conto corrente: che succede ai tuoi soldi se la banca fallisce?

Un altro rischio che si corre a tenere troppi soldi sul conto corrente è quello che si materializza in caso di fallimento della banca.

Grazie al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, per ogni conto corrente sono garantiti i depositi fino a 100.000 euro, per i quali quindi non si corre alcun rischio anche qualora l'istituto di credito dovesse fallire.

Se però la giacenza supera i 100.000 euro, sulla parte eccedente si potrà applicare il bail-in in caso di crisi bancaria. In altre parole le somme oltre la soglia dei 100.000 euro potranno essere prelevate in maniera forzosa e di conseguenza andranno inevitabilmente persi.

Soldi sul conto corrente nel mirino del Fisco: come comportarsi?

Infine, a sollevare dubbi su quanti soldi tenere sul conto corrente è anche il timore, sempre crescente, di controlli da parte del Fisco.

E' noto che ormai l'Erario ha facoltà di accesso sempre più agevole ai conti correnti per stanare eventuali evasori fiscali.

Su questo aspetto non c'è molto da dire, nel senso che vige la stessa libertà di cui parlavamo prima in merito ai soldi da tenere fermi sul proprio conto.

Non ci sono limiti di alcun tipo, anche qualora dovesse trattarsi di somme di una certa entità, per quanto queste ultime potrebbero attirare maggiormente l'attenzione del Fisco.

Se si tratta di denaro regolarmente denunciato, in quanto magari proveniente dalla propria attività lavorativa o da una semplice eredità, giusto per citare due esempi, non si avrà nulla da temere e non si correranno rischi di alcun tipo anche in presenza di eventuali controlli.