Coronavirus e il potenziale impatto sull'economia europea

Le azioni globali hanno subito pesanti perdite dopo la conferma che la diffusione del coronavirus ha superato i confini della Cina, sollevando nuovi interrogativi riguardo al potenziale impatto sulla crescita economica globale e sulle catene di fornitura delle imprese che dalla Cina dipendono.

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Robert Lind, Economista di Capital Group, spiega che le azioni globali hanno subito pesanti perdite dopo la conferma che la diffusione del coronavirus ha superato i confini della Cina, sollevando nuovi interrogativi riguardo al potenziale impatto sulla crescita economica globale e sulle catene di fornitura delle imprese che dalla Cina dipendono. Il numero crescente di contagi che si è verificato soprattutto in Europa ha indotto i mercati a riconsiderare sotto una nuova luce i timori di una pandemia globale.

Per quanto riguarda l'impatto del contagio sull'economia europea: in primo luogo, occorre tenere presenti le conseguenze dirette di una minore domanda proveniente dalla Cina, che si fanno sentire soprattutto attraverso i canali commerciali.

La tabella seguente fornisce una stima del probabile impatto diretto sul PIL europeo generato da un brusco calo (10%) delle importazioni in Cina. Il dato, però, non tiene conto degli effetti di secondo ordine (ossia l'impatto di un indebolimento della domanda cinese sul resto dell'Asia e le ulteriori ripercussioni di tale debolezza sull'Europa), e ciò significa che le cifre esposte probabilmente sottostimano l'impatto effettivo.

Stima dell'impatto diretto a livello commerciale dello shock in Cina

In secondo luogo, occorre considerare l'esposizione delle imprese europee all'interruzione delle catene di fornitura in Cina. È tuttavia molto più difficile ottenere una stima quantificabile del potenziale impatto che questo avrà sulle imprese europee e sull'economia nel suo complesso. Le società stesse hanno difficoltà a stimare gli effetti connessi.

Con la diffusione del virus oltre i confini della Cina, dovremo fronteggiare perturbazioni della domanda e dell'offerta più generalizzate e probabilmente più gravi nelle principali economie mondiali. Ciò potrebbe provocare contraccolpi ancora più diffusi nella stessa Europa e altresì esporre la vulnerabilità dell'economia (attraverso i legami commerciali e le catene di fornitura) agli shock sul versante della domanda e dell'offerta nel resto del mondo. È impossibile quantificare l'impatto di questi molteplici effetti. Ma considerando che le principali economie europee (Germania, Francia, Italia e Regno Unito) crescevano già lentamente prima della diffusione del virus, è sempre più probabile il verificarsi di una contrazione e di una recessione a breve termine.

Questo rischio è particolarmente evidente in Italia. Prima dell'impatto del virus, la maggior parte degli esperti prevedeva una leggera crescita dell'economia nel 2020 (intorno allo 0,5% circa). Alla luce delle attuali e prospettate interruzioni delle attività, l'economia potrebbe invece contrarsi, forse anche in modo alquanto considerevole. Inevitabilmente, gli effetti ricadrebbero anche sul resto dell'Europa, complici i legami commerciali e le catene di fornitura.