Covid-19, ecco la verità

Una lettera che il Dr. Stefano Restani ha inviato al Governatore della propria regione, Stefano Bonaccini, ha catturato la mia attenzione.

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Una lettera che il Dr. Stefano Restani ha inviato al Governatore della propria regione, Stefano Bonaccini, ha catturato la mia attenzione.

Come sapete io non son un medico, quindi non posso esprimermi sulle affermazioni di carattere scientifico del Dr. Restani, tuttavia a me sembra che in quella lettera siano espressi tanti concetti di assoluto buon senso che trovo quindi utile condividere con voi.

Ed allora parto subito leggendo e naturalmente commentando, la lettera del Dr. Restani.

Egregio Presidente Bonaccini, mi chiamo Stefano, sono un medico, la stimo molto, e vorrei che non commettesse gli errori che altri stanno commettendo con ipotesi o attuazione di lockdown più o meno estesi: per questo le scrivo.

L’evento coronavirus ha stravolto la vita di tutti noi: la sua comparsa “dal nulla”, i primi casi, poi la pandemia. Un virus sconosciuto, un virus che ha mietuto molte vittime, molte probabilmente evitabili. Ma la conoscenza presuppone spesso commettere errori nel percorso per arrivare ad essa.

È che qui si parla di morti diretti per la Covid. Ma non andrebbero dimenticati i morti indiretti da Covid. I tanti deceduti per infarto del miocardio, per neoplasie, i malati diventati di serie B, le comparse dietro all’attore principale: il Sars-CoV-2.

E ci sono altre morti legate ancor più indirettamente alla Covid: i suicidi per fallimento, per panico. Per non parlare dei danni economici quasi incalcolabili.

Ed ha perfettamente ragione nel sottolineare subito che i media ci stanno continuamente martellando con i morti diretti per corona virus, che poi per la stragrande maggioranza sono morti “con” il corona virus e non “per” il corona virus, mentre è scesa la più totale censura, di fatto ci stanno “nascondendo”, i morti indiretti.

A questo punto il Dr. Restani cita alcune espressioni che vengono largamente usate dai media col fine di spaventare i cittadini:

“Il virus sta rialzando la testa”, “la seconda ondata”, “i bollettini di guerra”, “le strategie necessarie per vincere la guerra contro il virus”.

Ma adesso ecco che viene sganciato il primo siluro, una affermazione categorica:

Se pensiamo davvero che chiudere tutto o quasi, riportandoci alla primavera dell’anno in corso, sia la soluzione, allora non abbiamo proprio capito nulla dei virus e di questo in particolare.

Un virus è più forte di noi, è una macchina perfetta nell’arte della diffusione che se ne fa un baffo delle mascherine e della distanza di sicurezza di un metro.

Ripeto io non sono un medico e non posso confermare queste affermazioni che certamente non passerebbero mai in una delle infinite trasmissioni sul Corona virus che vengono trasmesse sui canali nazionali, però lasciatemi dire, che “a pelle” mi sembrano delle affermazioni assolutamente sensate. Ma proseguiamo con la lettera.

Le uniche mascherine che, a detta dei fabbricanti stessi, potrebbero avere un senso sono le FFP3 senza valvola, che non sarebbero protettive al 100% e che andrebbero cambiate ogni 3 ore circa, ma avrebbero un senso scientifico.

Le mascherine chirurgiche e ancor più quelle di stoffa (di tanti colori e fattezze, così “carine esteticamente”) sono ridicole. Non esiste un solo studio randomizzato controllato che dimostri la loro superiorità nel ridurre in maniera statisticamente significativa la diffusione di un contagio virale rispetto a chi non le indossa.

Ebbene qui abbiamo un’altra affermazione che definirei una bomba e sulla quale è bene fare una riflessione. Se davvero, come dice il Dr. Restani “Non esiste un solo studio …” perché ci viene imposto di utilizzare queste mascherine? A ben vedere, però, in effetti questa storia delle mascherine è un vero giallo, come dimenticare le parole del Prof. Ricciardi.

Ricordo che il Prof. Ricciardi è il consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza Covid 19, quindi, almeno in teoria, dovrebbe essere la persona più  competente nel campo.

Ebbene il cosiddetto “dispositivo di protezione individuale”, cioè, la mascherina che oggi il Prof. Ricciardi ed il Ministro della Salute ci impongono e ci dicono sia un “presidio” assolutamente imprescindibile, ebbene ricordiamo tutti che lo stesso Prof. Ricciardi, nominato Commendatore della Repubblica dal Presidente Mattarella, in considerazione di particolari benemerenze in campo scientifico e sanitario, membro dell’OMS, ossia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e, leggiamo da Wikipedia: Nell'ottobre 2019, sotto gli auspici del governo italiano, è divenuto membro del Mission board for cancer, sostituendo il dimissionario Harald zur Hausen (Premio Nobel per la medicina) nel direttivo di un istituto dell'Unione Europea che gestisce un budget di 20 miliardi di euro nella ricerca sul cancro. 

Ebbene dicevo, si tratta proprio dello stesso Prof. Ricciardi che il 25 febbraio scorso diceva letteralmente che: “Le mascherine per le persone sane non servono a niente” ed qualora non bastasse il Ministero della Salute scriveva nero su bianco “La mascherina non è necessaria per la popolazione generale in assenza di sintomi da malattie respiratorie” Ed aggiungo infine il viceministro della salute, Pierpaolo Sileri che cinque giorni fa ha postato su twitter, sentite: “La mascherina ci protegge. Evitiamo la possibilità di trasmettere il virus a chi ci sta vicino, avendo cura di tenerla sempre con noi e utilizzandola quando si entra in contatto con altre persone, specie se si tratta delle categorie più fragili #ioindossolamascherina #Covid_19” con una bella sua foto del suo volto, naturalmente coperto dalla mascherina, ebbene, è lo stesso viceministro della salute che il 25 febbraio scorso sulle mascherine, diceva che “indossarle è una stupidaggine”.

Caro viceministro Sileri, se lei dopo una cosa del genere trova ancora il coraggio di rimanere al suo posto, di andare in televisione a pontificare e non senta invece l’esigenza di dare le dimissioni per conclamata incompetenza, significa che sotto quella mascherina deve avere una bella faccia di bronzo. E’ vero che adesso ha anche dichiarato che alla fine della legislatura non si ripresenterà in politica ed andrà a lavorare con il Dott. Zangrillo, bella cosa, visto che sa perfettamente che qualora si ripresentasse … ma chi mai la voterebbe!!!

Ma torniamo alla lettera del Dott. Restani.

  1. Il virus ha una dimensione che non può essere frenata dai presidi appena citati. Diverso sarebbe se fossero batteri, molto più grandi.
  2. Il virus “aerosolizza”, è nell’aria intorno a noi anche se non c’è in quel momento un soggetto contagiato.

Cito solo due articoli, conoscevamo già le stesse cose da esperienze fatte sul virus dell’influenza.

Il nostro studio e molti altri studi hanno dimostrato l’esistenza di SARS-CoV-2 nell’aerosol e questi studi implicano che questa via di trasmissione potrebbe essere una via non trascurabile da soggetti infetti a qualcuno nelle vicinanze (Fonte).

I nostri risultati indicano che la trasmissione di SARS-CoV-2 tramite aerosol e oggetti è plausibile, poiché il virus può rimanere vitale e infettivo negli aerosol per ore e su superfici fino a giorni (Fonte).

Ed il Dr. Restani di questi due studi riporta la fonte, assolutamente autorevole.

Ma proseguiamo:

Comprendo che diffondere notizie del genere, in effetti poco o per nulla diffuse, avrebbe generato il panico e stiamo osservando cosa il panico fa fare alla gente. Per esempio affollare impropriamente il pronto soccorso dei vari ospedali.

La verità è una: noi non possiamo sbarrare l’accesso al nostro corpo a un coronavirus. Deve diventare parte di noi, come già hanno fatto decine e decine di altri virus. Concetto difficile da far comprendere ad alcuni medici, figuriamoci alla gente comune.

Nell’attesa quindi del vaccino qualcosa dovevamo dire, dovevamo fare: lavarci le mani, mascherine, distanziamento, lockdown, DPCM.

Ora il coprifuoco, la ridicolaggine più antiscientifica che possa esistere. Fai circolare la gente per 18 ore ma glielo impedisci per 6 ore alla notte. Questo ridurrebbe la diffusione? Di quanto? Ci sono studi statistici che ne dimostrino incontrovertibilmente l’efficacia? O è solo la pensata dello “scienziato” di turno?

Mi domando: a cosa servono i dati della ricerca scientifica? Perché non li analizziamo seriamente e facciamo le mosse giuste, senza farci prendere dal panico? Questo è riferito soprattutto a chi emana DPCM e governa consigliato dal Comitato Tecnico Scientifico, molto comitato e poco altro.

Ebbene ogni parola ogni frase andrebbe sottolineata e commentata, ma naturalmente occorrerebbero ore, insomma lascio a voi ogni fare riflessioni, io per ora mi limito a sottolineare questa bellissima espressione: il Comitato Tecnico Scientifico, molto comitato e poco altro. Grande Dr. Restani!

  1. Chi paga le maggiori conseguenze legate al Sars-CoV-2? Le persone anziane, tanto più se affette da una o più patologie. Anche le meno anziane se affette da patologie concomitanti. Questi sono i soggetti da blindare, da proteggere. Attorno a questi va issata una barriera quasi impenetrabile, che non è impossibile da attuare, anche attraverso il potenziamento delle difese immunitarie e la nostra Università sta lavorando a questo.
  2. Aumentano i positivi, per lo più asintomatici (il 95%). Bene, non si parla da sempre di immunità di gregge? Vale solo se ottenuta con un vaccino e non quella ottenuta con una naturale circolazione del virus? Gli anticorpi generati naturalmente sono di serie B rispetto a quelli di serie A generati da un vaccino a vettore virale? La Svezia, di cui si parla pochissimo, non ha adottato l’obbligatorietà all’uso delle mascherine, non ha chiuso tutto nemmeno in primavera. Concedeva incontri con non più di 50 persone, ristoranti aperti, scuole elementari e medie aperte ma anziani blindati e tenuti al riparo. Orbene, il tasso di letalità (numero di decessi/numero di casi confermati Covid) è inferiore (0,054%) a quello dell’Italia (0,079%), dati al 24/10/2020 tratti dall’OMS. Già questo dovrebbe far riflettere, far pensare e far agire di conseguenza.
  3. Questa in corso sta diventando più che una vera pandemia virale, una “infopandemia” come l’ha definita il professor Giorgio Palù, ovvero un pandemico guazzabuglio di informazioni (spesso provenienti da persone con scarsa conoscenza sui virus), che ha avuto molti demeriti (pensiamo solo all’uso improprio dei termini, utilizzati come sinonimi, “casi”, “contagi e contagiati”, “malati”, “positivi”) e la responsabilità di generare e mantenere (forse volutamente) la popolazione nella paura (“ora il virus fa davvero paura” lo sentiamo dire dai mass media quasi ogni giorno).

E per concludere:

In conclusione, siamo finiti in un ingranaggio perverso, dal quale non riusciamo a uscire, perché vorrebbe dire ammettere errori commessi e colpe.

Ci vorrebbero mosse coraggiose, ma non abbiamo molti coraggiosi in Italia, persone che decidano di andare controcorrente (se la corrente è fasulla) sulla base di un’analisi seria, liberata da preconcetti e credenze maturati in questi faticosi mesi. E salvare il salvabile, non peggiorare le cose, e farci vedere un orizzonte diverso. Perché non voglio sottostare alla frase «nulla sarà più come prima», già biecamente utilizzata in alcuni spot pubblicitari.

Dobbiamo tornare come prima, anzi, meglio di prima. Perché anche dalle avversità si possono trarre insegnamenti costruttivi, non tutto è perduto.

Come dice l’avvocato Reiner Fuellmich è possibile per i politici «ritrovare il giusto percorso d’azione e avviare la discussione scientifica pubblica [e io aggiungo imparziale] attesa da tempo, e non andare a fondo con ciarlatani e criminali».

Ecco, io voglio credere che lei sia uno di quei pochi coraggiosi.

Insomma ripeto, sarebbe tante, tantissime le considerazioni da fare partendo da questa lettera che definirei “esemplare”, ma per non dilungarmi ulteriormente, lascio a voi commentare.