ANALISI MERCATI AZIONARIMai come quest’anno il detto Sell in May and go away (vendi tutto a maggio e mettiti in attesa) si è rivelato attuale spingendo i principali listini azionari a registrare performance negative a due cifre in una singola settimana. Certo la crisi greca e la mancanza di coordinamento tra i vari paesi euro hanno dato una notevole mano alla speculazione ma la forza della discesa rivela un quadro decisamente più preoccupante che non può essere spiegato solamente da fattori speculativi. E’il caso della Francia che ha registrato perdite consistente senza essere inserita nei paesi maggiormente a rischio Eppure bastava guardare ai grafici delle principali borse per rendersi conto che questo movimento era tutto tranne che inatteso anche se ha sorpreso la velocità e la forza con cui i prezzi sono arrivati sui primi target ribassisti. A parte il doppio massimo presente su Cac e Eurostoxx, sia Dax che Dow Jones che S&P500 avevano toccato con i massimi registrati lo scorso aprile livelli di ritracciamento importanti (61,8% di Fibonacci) di tutta la precedente discesa 2007-2009 avendo quindi esaurito il carburante per andare avanti. Tanto per dare una idea sia per il S&P500 che il Nasdaq dai minimi del 2009 hanno raddoppiato il loro valore (una performance del 100% insomma) in soli 14 mesi. Mentre il mondo era sostanzialmente cambiato, con lo spostamento dei debiti della banche allo stato per evitarne il fallimento, le banche hanno continuato nella loro attività di fare utili grazie al trading generato dalla forte liquidità presente sul mercato spingendo i listini fino ai massimi di aprile 2010 generando cosi una situazione fittizia e irreale di rialzo che stiamo iniziando a pagare adesso.