Decreto Natale e Renzi VS. Conte

Avete capito cosa si potrà fare fra il 21 di dicembre ed il 6 gennaio? Forse avete solo creduto di aver capito, ma nella realtà sono certo che a certe domande non sapreste rispondere.

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Avete capito cosa si potrà fare fra il 21 di dicembre ed il 6 gennaio? Forse avete solo creduto di aver capito, ma nella realtà sono certo che a certe domande non sapreste rispondere.

Per fortuna il nostro Governo pensa a tutto ed allora pubblica sul suo sito, così tutte le persone di una certa età non faranno fatica a trovarle … le faq, effe a cu. Effe come Firenze, a come Ancona q come Quebec, insomma dai facciamola più semplice, diciamo q come quadro.

Certo le Faq, un acronimo semplice per agevolare le persone di una certa età, chi non conosce le Faq le Frequently Asked Questions cioè le domande più frequenti.

E sul sito del Governo, sempre per rendere tutto più semplice, ci sono due categorie diverse di Faq, le Faq specifiche per il periodo dal 21 dicembre al 6 gennaio e le Faq relative alle specifiche disposizioni delle tre aree.

Non vi dico la risposta alla Faq che chiaramente è quella che interessa maggiormente le persone ed ossia: Durante le feste sarà consentito andare a trovare amici o parenti?

La risposta è una specie di Divina Commedia, anzi una specie di Guerra e Pace. Ovviamente non ve la leggo tutta perché da sola prenderebbe tutto il tempo del video, vi dico solo che inizia con questa premessa:

La risposta a questa domanda varia in relazione ai giorni, al luogo di partenza e alla destinazione del proprio spostamento.

Quindi praticamente si entra in un ginepraio dal quale non se ne esce. Ma non basta, perché nella risposta vengono citati tre termini, ossia residenza, domicilio ed abitazione, che necessitano a loro volta di essere specificate, e queste specifiche, invece, ve le leggo:

Residenza

La residenza è definita giuridicamente come il luogo in cui la persona ha la dimora abituale. La residenza risulta dai registri anagrafici ed è quindi conoscibile in modo preciso e verificabile in ogni momento.

Domicilio

Il domicilio è definito giuridicamente come il luogo in cui una persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. Il domicilio può essere diverso dalla propria residenza.

Abitazione

Il concetto di abitazione non ha una precisa definizione tecnico-giuridica. Ai fini dell’applicazione del dpcm, dunque, l’abitazione va individuata come il luogo dove si abita di fatto, con una certa continuità e stabilità (quindi per periodi continuativi, anche se limitati, durante l’anno) o con abituale periodicità e frequenza (per esempio in alcuni giorni della settimana per motivi di lavoro, di studio o per altre esigenze), tuttavia sempre con esclusione delle seconde case utilizzate per le vacanze.Per fare un ulteriore esempio, le persone che per motivi di lavoro vivono in un luogo diverso da quello del proprio coniuge o partner, ma che si riuniscono ad esso con regolare frequenza e periodicità nella stessa abitazione, potranno spostarsi per ricongiungersi per il periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 nella stessa abitazione in cui sono soliti ritrovarsi.

Vabbé mi fermo qui perché so che voi avete già capito il tenore di queste Faq, occorre essere plurilaureati per capirci qualche cosa, non che lo siano coloro che hanno contribuito a stilarle, questo è ovvio.

Poi naturalmente vi risparmio le Faq relative alle specifiche disposizioni delle tre aree.

Cambiamo discorso per evitare ulcere, ma rimaniamo a parlare del nostro Governo, e della disputa Renzi Vs Conte. 

Ovviamente come tutti sappiamo l’oggetto del contendere è la gestione del Recovery Fund. Chi sarà non tanto a decidere su come verranno ripartiti i soldi del Recovery Fund, ma chi materialmente li amministrerà. 

Insomma Renzi reclama la sua parte, anzi, naturalmente, vorrebbe anche qualcosa di più.

Naturalmente Renzi fa il finto tonto quando chiede chi ha deciso quella ripartizione che noi tutti conosciamo, ossia i 74 miliardi all’economia green, i 48 alla digitalizzazione per non parlare dei 17 alla parità di genere. Lui lo sa benissimo chi ha deciso quella ripartizione: l’Europa!

Ma dato che è una ripartizione totalmente insensata e Conte non può dire che è stata decisa l’Europa altrimenti si sputtanerebbe, ossia sarebbe costretto a dire che:

primo l’Europa non ci regala nulla, e secondo ci impone pure dove spendere i soldi nostri …

in questo senso il Bomba ritiene di aver messo Conte con le spalle al muro. Ovvio che è tutto un gioco, nel quale Conte è costretto a giocare a carte scoperte. Ma ripeto è tutto un gioco, perché chiunque si fosse trovato al posto di Conte non avrebbe avuto scelta.

Lo ripeto da una vita. Quante volte e da quanto tempo avete sentito parlare di fondi europei? Almeno da vent’anni, ebbene, vi hanno sempre preso in giro, perché di fondi europei non abbiamo mai ricevuto neppure un centesimo, anzi abbiamo sempre dato noi soldi agli altri Pesi europei.

Ma non solo l’Europa ci ha sempre e solo restituito una parte dei soldi che noi le avevamo versato, quindi ci restituiva soldi nostri, inoltre, come se ciò non bastasse, ci ha sempre imposto come spenderli.

Ed il Recovery Fund è la stessa cosa. 

Conte è evidentemente in imbarazzo, perché se dice che la ripartizione l’ha decisa lui fa una figura da cioccolataio perché solo uno pazzo può pensare di destinare 17 miliardi, lo ripeto, pari a quattro volte l’Imu sulla prima casa, per la parità di genere.

E contemporaneamente non può neanche dire la verità, ossia che è l’Europa a decidere la ripartizione della spesa, altrimenti si scopre così che il nostro Governo ed il nostro Presidente del Consiglio non contano nulla visto che prendono solo ordini dall’Europa.

Ed allora come ha cercato di uscire Conte da questo cul de sac nel quale è andato a finire?

Dicendo che quella ripartizione è stata decisa dal Parlamento … ma quando mai???

Comunque ci sono due aspetti assolutamente critici del Recovery Fund che personalmente continuo a sottolineare, il primo è che non c’è alcun fondo perduto, o meglio i 32 miliardi a fondo perduto sono compensati dai 35 miliardi della contribuzione all’Unione europea.

Ma soprattutto io sottolineo il fatto che nessuno parla di come faremo e ripagare, cioè a restituire i soldi che ci verranno prestati. Io veramente mi auguro che l’Italia non faccia ricorso ai prestiti del Recovery Fund, restituire quella montagna di soldi, sarebbe praticamente impossibile e determinerebbe il fallimento del nostro Paese.

Certo lo so che molti di voi lo auspicano un fallimento per il nostro Paese, perché significherebbe finalmente la fine di quella folle idea chiamata Unione europea, e per noi sarebbe certo la fine di un incubo ed il ritorno alla prosperità.

E sotto un certo punto di vista lo capisco, vi capisco, tuttavia vorrei cullare sempre il sogno di non dover fallire per uscire da questo incubo, vorrei che tornassimo ad essere sovrani a casa nostra senza necessariamente dover fallire, anche perché in quel caso comunque pagheremmo un conto salatissimo.

Ecco quello che mi auspicherei quando esponenti dell’opposizione si trovano a discutere nei vari programmi televisivi di Recovery Fund, agli esponenti della maggioranza, che magnificano il fatto che verremo inondati di soldi, vorrei che ponessero questa domanda: come li restituiremo? 

Con una mega patrimoniale?