Decreto rilancio: 3 ulteriori proroghe fino ad aprile 2022!

Il decreto rilancio è stato prolungato anche per i prossimi anni e comprende tanti diversi bonus che vanno a sostegno del cittadino italiano.

Il decreto rilancio è stato approvato dal governo italiano per andare ad aiutare tutti i cittadini e le famiglie che si sono trovate in grave difficoltà dopo la crisi dovuta alla pandemia da covid-19. 

Questi sostegni si sono diramati in tanti ambiti diversi, soprattutto in quello relativo all’economia e alla gestione dei propri beni, con particolare attenzione al mondo della sostenibilità e dell’edilizia. 

Durante le discussioni avuti in merito alla nuova legge di bilancio 2022 approvata per l’anno in corso, sono sorte delle problematiche anche in merito al decreto rilancio, in particolare al decreto Antifrodi che era stato inglobato ad esso. 

Con le ultimissime decisioni prese dal governo italiano cambiano alcune norme e vengono anche rinnovati alcuni particolari bonus che dovevano terminare con la fine di dicembre 2021. 

Proprio all’interno della legge di Bilancio 2022 sono inserite tutte le nuove disposizioni per l’anno in corso e fanno riferimento a diversi nuclei famigliari, ma anche per il settore dell’edilizia e delle imprese. 

Scopriamo assieme nel corso dell’articolo quali agevolazioni sono state rinnovate per il 2022 e quali invece sono completamente nuove, ma soprattutto vedremo assieme come sfruttarle al meglio. 

Decreto rilancio: in cosa consiste il nuovo decreto-legge

Il decreto rilancio nasce da un’iniziativa del governo italiano per andare a sostenere di quei settori, relativi alla salute e all’economia, che hanno avuto delle particolari problematiche a seguito della crisi che è scaturita per via della pandemia da COVID-19. 

Le iniziative promosse dal governo si sono mosse principalmente per andare in soccorso di lavoratori e imprese, che più di tutti hanno subito delle conseguenze devastanti.

Il decreto rilancio è stato istituito dal nostro governo attraverso il decreto-legge numero 34 promulgato dal Consiglio dei ministri all’interno della Gazzetta Ufficiale il 19 maggio 2020.

A questo sono state aggiunte poi ulteriori modifiche all’interno di un altro decreto-legge il numero 77 promulgato il 17 luglio 2020

Il decreto rilancio è stato successivamente a queste modifiche trasformato in legge il giorno 18 luglio 2020 con il comunicato della Gazzetta Ufficiale numero 180

Vediamo ora nello specifico che cosa prevede il decreto rilancio e quali sono gli aiuti che il governo ha deciso di fornire in ambito economico e per il welfare

Nel 2020, quando è stato emanato, il decreto rilancio prevedeva al suo interno tre tipologie di aiuti differenti:

  • la sospensione dei versamenti, per quanto riguarda alcuni particolari tributi allo stato italiano;
  • incentivi economici per le imprese e i lavoratori in difficoltà;
  • sostegni e rimborsi per la gestione della salute pubblica. 

Decreto rilancio: i bonus contenuti all’interno del decreto rilancio 

Il decreto rilancio è molto conosciuto da tutti i cittadini italiani come il decreto dei bonus; infatti, al suo interno troviamo fino a 12 bonus che sono stati istituiti dal governo italiano per aiutare i cittadini in diverse situazioni. 

Vediamo assieme quali sono tutti i bonus che rientrano all’interno del decreto rilancio, abbiamo il bonus: 

  • per il congedo parentale e la maternità; 
  • per l’edilizia, superbonus, bonus ristrutturazioni e affitti;
  • per tv e decoder;
  • per le imprese, con dei contributi a fondo perduto;
  • per i lavoratori in difficoltà, il reddito di emergenza, il bonus per i lavoratori autonomi e la cassa integrazione;
  • l’assegno unico familiare, chi ha sostituito tutti i precedenti bonus per le famiglie. 

Tutte le agevolazioni della quale abbiamo appena parlato sono state prorogate per l’anno in corso, e quasi tutte mantengono le stesse caratteristiche che avevano nel momento dell’emanazione del decreto. 

Vedremo assieme nel corso dei prossimi paragrafi quali sono invece le modifiche che sono state approvate per alcuni di questi bonus nonostante siano stati comunque prorogati per tutti i cittadini che rispettano determinati requisiti. 

Decreto rilancio: i contributi a fondo perduto

Una delle agevolazioni più importanti e sostanziose che sono presenti all’interno del decreto è proprio quella relativa ai contributi a fondo perduto, previsti anche la nuova versione del decreto rilancio. 

I contributi a fondo perduto sono pensati per tutte quelle imprese e i cittadini che a livello lavorativo hanno subito una particolare crisi negli ultimi due anni. 

All’interno del decreto rilancio sono previsti anche dei requisiti che le imprese devono rispettare se vogliono poter usufruire di questi contributi a fondo perduto. 

I requisiti previsti sono, rispettare almeno una tra queste tre condizioni:

  • avere un’attività economica nata nel 2019;
  • aver fatturato con la propria attività nel mese di Aprile 2020 un importo inferiore di almeno 2/3 rispetto all’aprile del 2019;
  • avere il proprio domicilio fiscale o sede legale presso uno dei comuni nella quale è stato istituito lo stato di emergenza al 31 gennaio 2020. 

I contributi offerti dal decreto rilancio sono destinati a tutti i lavorati in imprese o liberi professionisti che hanno dei redditi inferiori ai 5.000 euro annui, e che sono in diminuzione rispetto agli anni precedenti. 

L’ammontare dei contributi offerti è direttamente proporzionato alla diminuzione del fatturato a causa della crisi dovuta dalla pandemia. 

I contributi però hanno degli importi minimi, sotto la quale non possono essere fornite agevolazioni, questi importi sono pari a:

  • 1.000 euro per ogni persona fisica che svolge un lavoro da libero professionista; 
  • 2.000 euro per tutti i soggetti giuridici diversi da una persona fisica, quindi una società per azioni o un’impresa. 

Decreto rilancio: i sostegni Ter 

Dopo aver visto come funzionano in generali i contributi a fondo perduto vediamo assieme uno specifico decreto che è stato da poco introdotto nella nostra legislatura il Decreto Sostegni Ter, che fa parte sempre dei nuovi contributi a fondo perduto.

Esso nasce per dare sostegno a tutte quelle attività che hanno subito ancora una forte crisi economica anche nel 2021, a causa delle ulteriori misure di restrizione che sono state applicate per arginare la pandemia. 

Stiamo parlando di tutte le attività legate al mondo della ristorazione, i bar e ristoranti, le discoteche e tutti gli altri luoghi di intrattenimento, il mondo dello sport e del benessere

Per queste attività il governo ha deciso di stanziare ancora altri 1,5 miliardi di euro, che andranno distribuiti tra tutte queste attività che ancora oggi soffrono a causa della crisi che ormai prosegue da due anni a questa parte. 

I nuovi contributi a fondo perduto rispetto a quelli dello scorso anno, presentano la prerogativa che l’attività che li riceve deve aver subito delle chiusure nel corso del 2021 per un periodo di tempo non inferiore ai 100 giorni

I contributi a fondo perduto introdotti nel 2022 hanno anche la caratteristica di differenziarsi tra di loro in base alla modalità nella quale si possono ricevere, si distinguono in: 

  • automatici;
  • alternativi;
  • a conguaglio;
  • eventuali. 

Decreto rilancio: le proroghe dei bonus edilizia

Il 2021 si è concluso davvero bene per tutte le detrazioni fiscali, infatti, esse sono state prorogate ulteriormente all’interno della legge di bilancio 2022.

Vediamo assieme nel dettaglio quali sono questi bonus che sono stati prorogati e di quanto: 

  • il bonus ristrutturazioni, è stato prorogato di altri tre anni ed esso consiste in un recupero del proprio patrimonio edilizio pari ad una detrazione del 50% su tutte le ristrutturazioni, con una spesa massima di 90 mila euro ad un unità;
  • l’ecobonus, è stato anch’esso rinnovato di altri tre anni e consente in particolari agevolazioni pari ad una detrazione del 65% per tutti coloro che apportano delle migliorie energetiche alle proprie abitazioni;
  • il sismabonus, prorogato fino al 2024 e consiste in un’agevolazione per andare a mettere in sicurezza tutti gli edifici presenti in zone altamente sismiche, la detrazione prevista è del 50% sulle spese compiute, che aumenta al 70% se si passa ad un ulteriore classe di rischio inferiore, e al 80% se si migliora di un’altra classe ancora; 
  • il bonus verde, è un’agevolazione che nasce quest’anno e proseguirà fino al 2024, consiste nel rifacimento di tutte le aree verdi con delle agevolazioni pari al 36% delle spese totali, questo bonus può essere utilizzato sia per condomini che abitazioni singole; 
  • il bonus per acquisto di mobili od elettrodomestici, questo bonus nato nel 2022 e prorogato fino al 2024 nasce in collaborazione con il bonus ristrutturazione e prevede delle agevolazioni su tutti coloro che vogliono acquistare dell’arredamento o elettrodomestici che portino ad una miglioria energetica e tecnologica, l’agevolazione è pari al 50%

Ci sono poi altri bonus che sono invece stati prorogati solo per il 2022 e non anche per gli anni successivi, ma che sono stati molto sfruttati nel corso dello scorso anno, vediamo assieme quali sono. 

Il bonus facciate consiste in una detrazione pari al 90% delle spese per il rifacimento della facciata esterna degli edifici, indipendentemente dalla classe energetica o categoria catastale. 

Nel 2022 però ci saranno delle modifiche, infatti la detrazione non sarà più per tutti uguale, nella norma le agevolazioni saranno pari al 60%, solo per chi ha saldato i propri lavori di ristrutturazione entro il 31 dicembre del 2021 potrà avere lo sconto del 90%. 

Abbiamo anche un nuovo bonus per il 2022 che riguarda l’introduzione di ascensori o montacarichi all’interno del proprio edificio, infatti, questo bonus comporta ad una agevolazione del 75% sull’installazione di montacarichi o ascensori nel proprio stabile. 

I limiti di spesa previsti sono pari a:

  • 50.000 euro se si tratta di un edificio uni o plurifamiliare che presenta più accessi autonomi all’esterno;
  • 40.000 euro moltiplicati per ogni appartamento, se abbiamo tra le due e le otto unità famigliari all’interno dell’edificio;
  • 30.000 euro moltiplicati per ogni appartamento, se abbiamo più di otto unità nell’edificio. 
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