Decreto Agosto: in arrivo bonus per turismo e ristorazione

La ristorazione è tra i settori più colpiti dall'emergenza coronavirus. Diverse sono le misure al vaglio del Governo in vista della manovra estiva presentate con il Decreto Agosto, per il quale il Parlamento ha dato via libera all'ulteriore scostamento di bilancio per 25 miliardi. Si va dall'ulteriore sospensione della Tosap, ai bonus per i lavoratori stagionali fino a 1.000 euro per chi non percepisce altri sostegni al reddito, bonus a fondo perduto fino a 5.000 euro per i ristoratori che acquistano prodotti della filiera italiana.

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La ristorazione ed il turismo sono tra i settori più colpiti dall'emergenza coronavirus. Diverse sono le misure al vaglio del Governo in vista della manovra estiva presentate con il Decreto Agosto, per il quale il Parlamento ha dato via libera all’ulteriore scostamento di bilancio per 25 miliardi. Si va dall’ulteriore sospensione della Tosap, ai bonus per i lavoratori stagionali fino a 1.000 euro per chi non percepisce altri sostegni al reddito, bonus a fondo perduto fino a 5.000 euro per i ristoratori che acquistano prodotti della filiera italiana.

Dopo il Cura Italia e il Dl Rilancio, il Governo ha presentato un nuovo decreto legge, il cosiddetto “decreto di agosto”, per stanziare ulteriori misure o rafforzare quelle già decise in risposta all’emergenza coronavirus. Le risorse poste sul tavolo del Parlamento che ha dato il via libera allo scostamento di bilancio ammontano a 25 miliardi di deficit ulteriore richiesto dal Governo. Il Decreto sarà con molta probabilità varato la prossima settimana tra il 5 e 6 agosto. Diverse le misure che saranno finanziate, dal fisco, alla proroga della CIG, alla scuola. Una importante dotazione andrà anche ai settori più colpiti dalla crisi: turismo e ristorazione.

L’obiettivo è dare una mano a chi ha sofferto economicamente di più a causa del lockdown dei mesi passati.

Lo sforzo dell'esecutivo, ha ribadito in Parlamento il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, è stato «enorme», con misure per 6 punti di Pil equivalenti a circa 100 miliardi.

La fetta più grossa, circa 40 miliardi complessivi, è andata alle imprese, tra contributi a fondo perduto e misure fiscali, altri 35 miliardi sono serviti per gli ammortizzatori e i vari sostegni al reddito, più di 12 miliardi per sostenere gli enti locali e altri 11 per sanità e scuola.

I 25 miliardi di nuovo deficit sono già quasi tutti impegnati: 500 milioni andranno all'automotive, per ulteriori misure cui sta lavorando il Mise a sostegno di uno dei settori più colpiti. Poco meno di un miliardo dovrebbe andare a rifinanziare il Fondo di Garanzia per le Pmi mentre 3-4 miliardi dovrebbero servire per spalmare tra 2021 e 2022 almeno la metà delle tasse sospese tra marzo, aprile e maggio e rinviate al momento a settembre.

Per la scuola ci saranno circa 1,3 miliardi, divisi tra assunzione a tempo determinato di nuovi prof, per ridurre l'affollamento delle classi, e nuovi arredi, compresi i banchi con le rotelle. Tra i 5 e i 6 miliardi andranno agli enti locali: 2,8 miliardi già concordati per le Regioni, mentre le nuove risorse per i Comuni serviranno anche al ristoro dei mancati incassi della tassa di soggiorno.

Per rilanciare i consumi e con essi l’economia del Paese si è pensato di permettere ai contribuenti di portare in detrazione gli acquisti del consumo al dettaglio, dall’abbigliamento ai generi alimentari fino ad un tetto massimo di 5000 euro spesi tra giugno e dicembre 2020. Proprio i consumi al dettaglio nei mesi di lockdown hanno subito una riduzione del 25%.

Sicuramente si tratta di un bonus di non facile attuazione e sicuramente non realizzabile in tempi molto brevi ma potrebbe portare a dare un spinta ai consumi visto che, la promessa di una detrazione (e di conseguenza di una sorta di sconto sulla spesa).

Facciamo una panoramica delle misure poste in campo dal Governo italiano per aiutare questi settori fondamentali per il PIL italiano. Insieme all’agroalimentare rappresentano il 31% del PIL Italiano.

Decreto Rilancio

Il decreto Rilancio di Maggio 2020, per sostenere le imprese turistiche ha previsto crediti di imposta per gli affitti, i ristori per gli alberghi e le aziende con grandi perdite di fatturato sino all’allungamento degli ammortizzatori sociali, così come per la sanificazione e l’adeguamento delle strutture alle prescrizioni sanitarie dovute. Senza scordare la promozione turistica con fondi destinati al turismo interno a partire dal bonus vacanze fino a 500 euro, per un totale di 2,4 miliardi di euro. Tale bonus è riconosciuto per le spese sostenute per soggiorni in ambito nazionale presso imprese turistiche ricettive e bed & breakfast. Possono ottenere il contributo i nuclei familiari con ISEE fino a 40.000 euro. L’importo è modulato a seconda della numerosità del nucleo familiare: 150 euro per nucleo composto da un soggetto; 300 euro da due soggetti; 500 euro da tre o più soggetti. Il contributo potrà essere speso dal 1 luglio al 31 dicembre 2020 nella misura dell’80% come sconto sul corrispettivo dovuto alla struttura e nel restante 20% come detrazione d’imposta sul reddito. Le strutture ricettive potranno cedere il credito ai propri fornitori, a privati, agli istituti di crediti o intermediari finanziari.

Inoltre sono state implementate tante semplificazioni come quella per i tavolini di bar e ristoranti che incentiveranno i consumi all’esterno per una ripresa più sicura.

Per promuovere il viaggio in Italia è stato stanziato un fondo da 20 milioni di euro nel 2020 con l’obiettivo di far riprendere i viaggi verso le differenti destinazioni del turismo italiano anche attraverso l’Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, organismo che vedrà un maggior coinvolgimento nella propria governance di Regioni, Enti Locali, Comuni e associazioni di categoria.

Inoltre le imprese con un volume di ricavi compresi tra 0 e 250 milioni di euro e i lavoratori autonomi con un corrispondente volume di compensi non sono tenuti al versamento del saldo Irap 2019 e dell’acconto Irap 2020.

È stata anche prevista l’esenzione della prima rata dell’IMU 2020 per gli stabilimenti balneari marittimi, fluviali e lacuali, gli stabilimenti termali e gli immobili di strutture alberghiere ed extra alberghiere, per entrambe le quali l’esenzione si applica alle imprese proprietarie degli immobili a condizione che i proprietari siano anche gestori dell’attività. È istituito un fondo per il ristoro ai Comuni delle minori entrate.

Per le spese di sanificazione è riconosciuto un credito d’imposta del 60% fino a un massimo di 80.000 euro e contributi da 15.000 a 100.000 euro in rapporto al numero dei dipendenti per l’adeguamento degli spazi e per l’acquisto di dispositivi e apparecchiature per ridurre la diffusione del virus Covid-19. Il credito d'imposta in questione è cumulabile con ulteriori agevolazioni per le stesse spese, nel limite dei costi sostenuti, ed è utilizzabile nell’anno 2021 solo in compensazione, ed è pure cedibile ad altri soggetti, comprese banche e altri intermediari finanziari, con facoltà di successiva cessione del credito. I beneficiari di questo credito sono gli operatori con attività aperte al pubblico, tipicamente, bar, ristoranti, alberghi, teatri e cinema.

Per promuovere la ripresa delle attività in sicurezza e privilegiare i consumi all’esterno, le imprese di pubblico esercizio (bar, ristoranti, pizzerie, birrerie, stabilimenti balneari, gelaterie) sono esonerate dal pagamento della tassa di occupazione di spazi e aree pubbliche (TOSAP) fino al 31 ottobre del 2020. Fino alla stessa data è sospeso anche il regime di autorizzazione da parte delle soprintendenze. È istituito un fondo per il ristoro ai Comuni delle minori entrate.

Decreto Agosto: misure per ristoranti 

Ristoratori e baristi dovrebbero essere tra le categorie interessate dalle iniziative del Governo con il decreto di agosto. Del resto, secondo i dati recenti del Centro Studi di Fipe, nonostante nel post-lockdown i fatturati siano leggermente in salita, ristoranti, bar e pizzerie continuano a soffrire economicamente l’impatto del Covid, con perdite del 40%.

Sono soddisfatti di aver riaperto poco più di 6 imprenditori su 10, mentre cresce la percentuale di coloro che stimano di non poter più tornare ai livelli di attività pre-covid (68%). Rispetto a giugno, scende dal 22 al 18% la percentuale di chi valuta positivamente la situazione post-apertura.

Proprio per rispondere alle difficoltà dei ristoratori, il Governo sta lavorando per mettere a punto misure specifiche. Nei giorni scorsi, la viceministra dell’Economia Laura Castelli ha incontrato i rappresentanti del settore. Per ora, tra gli interventi ventilati si parla di una proroga dell’esenzione della Tosap (al momento valida fino a ottobre) per i tavolini all’aperto, oltre a un fondo di garanzia per gli affitti delle attività ancora in crisi e a un “incentivo al consumo”.

L’intenzione dell'esecutivo è quello di ripristinare le risorse del fondo per il piano cashless, che mira a premiare le spese con carte e bancomat dall'inizio di luglio sotto forma di un bonus. Spingere i pagamenti tracciabili, peraltro, è uno dei suggerimenti arrivati alla maggioranza anche nel corso delle audizioni sullo scostamento e sul Piano nazionale riforme.

Per connettere la filiera ristorazione-produttori, e dare ossigeno anche all’agricoltura, arriva dalla ministra Bellanova la proposta di un bonus da 5000 euro per ristoratori a fondo perduto. L’idea della ministra è di istituire un Fondo ad hoc dal valore di 1miliardo per un bonus di circa 5000 euro a fondo perduto diretto ai 180mila esercizi pubblici di ristorazione per l'acquisto di prodotti agroalimentari nazionali, al fine di garantire un'immediata iniezione di liquidità nel sistema e favorire i pagamenti delle prime settimane di riapertura e sostenere l'acquisto di prodotti italiani. 

C’è poi l’idea di garantire la proroga dell’esenzione della Tosap, cioè la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche di norma applicata per le occupazioni di qualsivoglia tipologia dei beni del demanio o del patrimonio indisponibile dei Comuni e delle Province come strade, piazze, parchi. Il Decreto Rilancio ha infatti stabilito l’esonero del versamento della tassa fino ad ottobre 2020, ma l’Esecutivo starebbe pensando di prorogare ulteriormente quella scadenza.

Già in fase di conversione in Legge del D.L. n. 34/2020, c.d. Decreto “Rilancio”, all’art. 181, sono stati introdotti i commi da 1-bis a 1-quater, che esonerano dal pagamento della TOSAP per l’esercizio del commercio su aree pubbliche.

In considerazione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, i titolari di concessioni o di autorizzazioni concernenti l’utilizzazione del suolo pubblico per l’esercizio del commercio su aree pubbliche (D.Lgs. n. 114/1998), sono esonerati:

  • dal pagamento del canone di cui all’art. 63 del D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446 (COSAP),
  • dal pagamento della tassa per l’occupazione temporanea di spazi ed aree pubbliche, di cui all’art. 45 del D.Lgs. 15 novembre 1993, n. 507 (TOSAP).
  • Per favorire la ripresa del settore turistico e del comparto della ristorazione, il Decreto “Rilancio” prevedeva già l’esonero dalla TOSAP e dal COSAP.

Tosap: che cos’è?

La tassa per l’occupazione del suolo pubblico, comunemente nota con l’acronimo Tosap, è la tassa dovuta quando un soggetto occupa un’area che appartiene al territorio di un Comune.

La Tosap è un tributo locale che colpisce le occupazioni di qualsiasi natura effettuate sui beni appartenenti al demanio e al patrimonio indisponibile dei Comuni e delle Province, ovvero appartenenti a privati, sui quali, risulti costituita servitù di pubblico passaggio.

Decreto Agosto: misure per il turismo

Oltre al settore della ristorazione, nella lista di quelli più colpiti dall’emergenza ci sono anche turismo, cultura e spettacolo. Proprio per questa ragione, la manovra estiva contiene anche la proroga del bonus da 600 euro per gli stagionali del turismo e i lavoratori dello spettacolo.

Entrando nello specifico del settore turismo c'è una nuova indennità in arrivo per i lavoratori dipendenti stagionali e degli stabilimenti termali e a quelli che abbiano cessato involontariamente di lavorare tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di pensione, rapporto di lavoro dipendente, Naspi. A quanto si apprende, a loro viene riconosciuta un’indennità per ciascuno dei mesi, giugno e luglio, pari a 1.000 euro. E' previsto un bonus di 600 euro anche per i lavoratori a tempo determinato degli stessi settori.

Sul tema è intervenuto il ministro della Cultura e del Turismo, Dario Franceschini: “Per il settore del turismo sono state fatte molte cose nei provvedimenti, per la prima volta sono stati estesi al settore gli ammortizzatori sociali che non hanno mai avuto, come la cassa integrazione in deroga e l’indennità straordinaria, il tax credit vacanza, con più di 100mila persone che lo hanno già utilizzato, il fondo di promozione di turismo. Bastano? No, non bastano - riconosce il ministro - il settore del turismo è stato profondamente colpito. È una crisi più lunga delle altre".

Poi il ministro fa sapere che stanno lavorando "sul decreto agosto con le risorse dello scostamento di bilancio, che ha tre priorità: garantire il prolungamento degli ammortizzatori sociali per i settori che hanno una crisi prolungata e quindi anche il turismo; sostegno alle imprese, compreso l’Imu; e aiuto ai settori più colpiti, come quello delle agenzie di viaggi e tour operator che non hanno più clienti”.

Anche il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha confermato che con il decreto legge di agosto grazie allo scostamento di 25 miliardi una buona parte, più di metà delle risorse verterà su norme per il lavoro -con particolare attenzione per gli stagionali del turismo.

Intanto da più parti si moltiplicano le richieste di rivedere il meccanismo del bonus vacanze o, come fa l’associazione per l'industria e il terziario Anpit, di affiancarlo con un sistema più robusto di detrazioni/deduzioni.