Nuovo digitale terrestre nel 2024: ecco che cosa cambia e quali sono le tv da sostituire

Da settembre 2024 arriva il nuovo digitale terrestre: ecco che cosa cambia e quali sono i televisori che devono essere sostituiti.

Rai compie un importante step: da settembre 2024 trasmetterà con lo standard Dvb-T2, il digitale terrestre di seconda generazione: ma cosa cambia? Se pensi che sia un passaggio automatico, faresti bene a ricrederti: accertarti che il tuo televisore sia compatibile con la nuova versione di digitale terreste. In caso contrario, ti conviene prendere provvedimenti (o ti perderai i tuoi programmi preferiti). Ecco allora quali sono le televisioni da sostituire.

Nel 2024 arriva il nuovo digitale terrestre: ecco quando e cosa cambia

A confermare il passaggio al nuovo digitale terrestre è stato il direttore della società, Stefano Ciccotti.

Quello del nuovo digitale terrestre è un passaggio tecnico, che rischia però di portarsi dietro qualche problema: dai dati emessi a giugno dalle società Auditel e Censis, sembra che almeno il 56,9% degli italiani non si sia adeguato alle nuove tecnologie, con almeno una tv o un decoder.

Come chiarito da Ciccotti, l’obiettivo dell’utilizzo della nuova tecnologia è principalmente quello di risolvere, o almeno ridurre, i problemi di interferenza e propagazione che si verificano soprattutto nei mesi più caldi dell’anno.

Cosa sono i Mux nel nuovo digitale terrestre

Mux sarebbe l’abbreviazione di multiplex: si tratta della tecnologia impiegata per trasmettere i segnali del digitale terrestre.

Infatti, grazie a questa tecnologia è possibile “impacchettare” le trasmissioni dei diversi canali sullo stesso Mux, in modo da trasmettertele sul televisore attraverso la stessa banda di frequenza elettromagnetica.

In pratica: con questa nuova tecnologia è possibile usare meno frequenze per trasmettere più canali.

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Il passaggio al nuovo digitale terrestre

A partire da settembre 2024 uno dei Mux dell’emittente di Stato passa al nuovo digitale terrestre.

All’interno di questo Mux ci saranno sicuramente i tre canali maggiormente visti della tv pubblica: Rai 1, Rai 2 e Rai 3, che verranno mantenuti anche in “simulcast”. Saranno quindi attivi anche sul “vecchio” digitale terrestre, ovvero quello attuale (e naturalmente non mancheranno nella nuova versione).

Come capire se la tua tv è compatibile

Per verificare se il proprio dispositivo è compatibile con questa nuova tecnologia basta fare una ricerca nel menù principale del dispositivo.

Aprendo il menù bisogna scegliere la voce “Sintonizzatore digitale“. Se a quel punto è presente la dicitura DVB-T2 HEVC/H265 allora il televisore è compatibile.

Se invece la dicitura non è presente, sarà necessario collegare il dispositivo a un decoder per il digitale terrestre DVB T2.

Perché il passaggio al nuovo digitale terrestre è in ritardo

Una parte rilevante della popolazione italiana non è ancora dotata di un televisore o di un decoder compatibile con il DVB-T2. In Italia, ci sono 27,9 milioni di tv pronte al passaggio e altre 14,5 milioni di tv che diventeranno inutilizzabili dopo l’introduzione del nuovo digitale terrestre. Evidentemente, il bonus tv introdotto dal Governo non ha avuto l’effetto sperato.

È cruciale liberare le frequenze a 700 MHz (Megahertz) del DVB-T1 per consentire al 5G di potersi diffondere in maniera capillare sul territorio nazionale. L’Italia è in ritardo anche rispetto al nuovo standard di rete.

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