ENI recupera con ultime novità. Ecco fin dove può salire ora

ENI risale dopo il calo di venerdì, beneficiando non solo del rialzo del Ftse Mib e del petrolio, ma anche di alcune news. Cosa suggeriscono i broker ora?

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La nuova settimana è partita bene anche per ENI che, sulla scia della buona intonazione del Ftse Mib, risale la china dopo il calo di venerdì scorso.

ENI in rimonta dopo il calo di venerdì, Aiutano Ftse Mib e Petrolio

Prima del week-end infatti il titolo ha ceduto quasi un punto e mezzo percentuale, complici alcune prese i profitto dopo cinque sessioni consecutive in salita.

Quest'oggi ENI ha imboccato da subito la via dei guadagni e al momento si conferma in rialzo, in linea con l'andamento del Ftse Mib,

Il titolo vanta la migliore performance nel settore oil, passa di mano a 8,921 euro, con un vantaggio dell'1,28% e oltre 5 milioni di azioni scambiate fino ad ora, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a poco più di 20 milioni.

ENI recupera terreno oggi anche sulla scia dell'andamento positivo del petrolio che dopo il calo di venerdì scorso ha ripreso a salire, presentandosi al momento a 47,15 dollari, con un rialzo dell'1,18%.

ENI: risolta la disputa con il Kazakistan

Gli acquisti su ENI sono inoltre favoriti dalla buona notizia relativa alla conclusione di una lunga controversia. Il Kazakistan ha comunicato di aver risolto la disputa sulla distribuzione degli utili del campo di di Karachaganak.

Il consorzio, che comprende Shell, Chevron, ENI e Lukoil, rimborserà al Kazakistan 1,3 miliardi di dollari per risolvere una controversia sulla partecipazione agli utili.

Le parti hanno anche concordato che il Kazakistan riceverà una quota maggiore dei profitti futuri e che partirà un progetto da 1 miliardo di dollari volto a prolungare la produzione di picco del campo di Karachaganak.

Il Kazakistan aveva presentato una causa da 1,6 miliardi di dollari nel 2015 contro il consorzio di Karachaganak.

Le parti hanno affermato per anni che erano vicine ad una soluzione della controversia, ma l’accordo finale ha continuato a essere ritardato.

ENI: Equita commenta le novità dal Kazakistan

Gli analisti di Equita SIM ricordano che ENI ha il 29,25% di quota nel campo di Karachaganak, per cui la sua quota potrebbe aggirarsi in un range di 300-400 milioni di dollari.

Gli esperti però fanno notare che l’annuncio del governo Kazako non implicherebbe immediatamente un pagamento diretto per la risoluzione della disputa, in quanto in quei contratti ci sono spesso investimenti compensativi.

Non cambia intanto la strategia di Equita SIM che su ENI ribadisce la raccomandazione "buy", con un prezzo obiettivo a 10 euro.

ENI: Massimo Mondazzi lascia dall'1 gennaio 2021. Ricci prenderà il suo posto

Intanto il titolo non sembra risentire della notizia diffusa già venerdì scorso nel pomeriggio, quando la società ha comunicato che dal primo gennaio 2021 l’attuale Direttore Generale della divisione Energy Evolution, Massimo Mondazzi, lascerà il gruppo.

La posizione di Direttore Generale Energy Evolution sarà assunta da Giuseppe Ricci, attualmente Vice Direttore della Direzione.

Equita SIM ricorda che all’inizio del 2020, ENI aveva presentato una nuova strategia, creando due nuove business unit nell’ambito della strategia di riduzione delle emissioni di carbonio.

Mondazzi, ex CFO di ENI, era stato nominato il 1° agosto a capo della divisione Energy Evolution, che comprende le attività di generazione di energia dal gas naturale alle rinnovabili, raffinazione e chimica (Versalis), vendita al dettaglio di gas ed elettricità (ENI gas e luce), nonché la rete di distribuzione (marketing).

ENI: quali implicazioni ha l'uscita di Mondazzi?

Sebbene non si conoscano i motivi delle dimissioni, la notizia secondo gli analisti di Equita SIM non dovrebbe avere implicazioni materiali sul titolo. La sostituzione con Giuseppe Ricci mostra continuità nella gestione della divisione.

Recentemente si erano dimessi una serie di responsabili delle divisioni rinnovabili a Shell, per i contrasti sulla strategia legata all’energy transition, poche settimane prima della presentazione della strategy day.

Nel caso di ENI, a detta di Equita SIM l’avvicendamento apparirebbe meno significativo, in quanto la strategia di decarbonizzazione era già stata delineata.

ENI sotto la lente di Mediobanca e di Fidentiis

Le dimissioni di Mondazzi sono invece una sorpresa per Mediobanca Securities, che evidenzia come la sua uscita dal gruppo avviene pochi mesi dopo aver assunto il ruolo.

Gil analisti mantengono una view cauta su ENI, con una raccomandazione "neutral" e un target price a 9,5 euro che implica ancora un potenziale di upside.

Non si sbilanciano neanche i colleghi di Fidentiis che sul tiolo hanno un rating "hold" con un range di valutazione tra 9 e 10 euro.

Gli analisti si concentrano su Giuseppe Ricci, ossia sul successo di Mondazzi, evidenziando che ha acquisito una vasta esperienza in ambiti strategici come l'economia circolare, il downstream, l'health, la sicurezza e l'ambiente, che gli saranno molto utili nel suo nuovo ruolo.