Dalla Corte di Cassazione è arrivata una sentenza che fa tremare i furbetti delle tasse. Nel confermare i precedenti pronunciamenti della Commissione Tributaria Provinciale e della Commissione Tributaria Regionale, infatti, la Cassazione ha dato ragione all'Agenzia delle Entrate sul riconoscimento del reato di evasione fiscale basato non su prove certe, ma su una ricostruzione presuntiva in accordo con quanto è stato riportato dal sito quifinanza.it.
Condanna evasione fiscale anche senza prove certe e indubitabili
In altre parole, stando al pronunciamento della Cassazione, per un contribuente o per un'impresa il reato di evasione fiscale scatta non solo quando si viene colti in flagrante, ovverosia con le mani nel sacco, ma anche quando il Fisco ha in mano delle prove che permettano di andare a ricostruire il reato commesso in maniera presuntiva.