Wall Street giù, ma non molto

Il Nasdaq rimane sulla parità, penalizzato il DJ da Exxon e Caterpillar, resistono McDonald’s e Nike. Sul Nasdaq bene i titoli del settore biotech.

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Partenza in discesa, il Dow Jones rimbalza su quota 17.500 punti tornando in area 17.650, poi ridiscende, ma per tutto il resto della seduta rimane all’interno del range 17.550/17.600 facendo così segnare un ribasso di poco inferiore al punto percentuale.

Il prezzo del petrolio, ai minimi dal 2009, ha chiaramente penalizzato i titoli del settore, fortemente  venduto anche il comparto minerario. E’ da tempo che segnaliamo come sia difficile pensare ad una forte ripresa dell’economia a stelle e strisce se in fondo alla classifica delle performance troviamo spesso Exxon e Caterpillar.

E’ vero che l’economia americana non è più quella di vent’anni fa, oggi è Apple il titolo a maggior capitalizzazione sulla Borsa Usa, ma il surplus della bilancia commerciale cinese deriva da una riduzione congiunta delle importazioni e delle esportazioni, quindi si conferma un rallentamento dell’economia mondiale.

E’ anche vero che per quanto riguarda l’area euro è stata confermata la crescita (+0,3%) del Pil nel terzo trimestre, ma … appunto, stiamo parlando di una crescita asfittica, ci vorrebbe ben altra percentuale per lasciarsi la crisi alle spalle.

Alla ricerca di qualcosa di positivo in questa giornata rivolgiamo l’attenzione al Nasdaq che ha chiuso praticamente invariato grazie esclusivamente alla seduta estremamente positiva del comparto biotecnologico.

Il dollaro si è leggermente indebolito tornando in area 1,09 rispetto all’euro, la prossima settimana conosceremo le decisioni della Fed.

Ricordiamo comunque che gli indici americani si trovano ancora tutti al  di sopra della Media degli ultimi dodici mesi ed il Nasdaq è tutt’ora in area 5.100 punti, quindi a poco più di due punti percentuali dal massimo storico toccato lo scorso mese di luglio.