Fattura elettronica, sanzioni da 2000 euro. Ecco a chi arrivano

Sanzioni fino a 2.000 euro per chi emette una fattura elettronica! Ebbene sì: la multa colpisce tutti i contribuenti indistintamente.

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Sanzioni fino a 2.000 euro per chi emette una fattura elettronica! Ebbene sì: la multa colpisce tutti i contribuenti indistintamente. Nel momento in cui dovessero inviare in ritardo una fattura elettronica, potrebbero incappare in una sanzione che può arrivare fino a 2.000 euro. A questo punto è sempre bene stare molto attenti ed evitare di commettere degli errori troppo grossolani, perché potrebbero costare cari, economicamente parlando.

Imprenditori, liberi professionisti o commercianti: non importa a quali categorie si appartenga. Gli impegni sono sempre infiniti e qualche cosa può sempre sfuggire. È vero, i calendari ed i vari scadenziari sui computer e sugli smartphone ci possono sempre tornare d'aiuto. Ma non sempre riescono a mettere una pezza laddove noi stessi cadiamo in errore. Può capitare, infatti, che una fattura elettronica sia saltata. O molto più semplicemente che tu ti sia dimenticato di emetterla nei tempi o nei modi previsti dalla legge. Potrebbe anche accadere che un errore tecnico ne sospenda l'invio telematico al sistema di interscambio dell'Agenzia delle Entrate. Sono mille i motivi che possono portare ad emettere una fattura elettronica in ritardo!

Partiamo con un dato di fatto: la normativa fiscale preferisce una fattura elettronica emessa in ritardo, che una non emessa proprio per niente. Le porte sono aperte a chi si ravvede, utilizzando quello che ormai i contribuenti hanno imparato a conoscere come ravvedimento operoso. Nel caso in cui si dovesse preferire fare finta di niente, le conseguenze potrebbero essere peggiori. Ma vediamo cosa è necessario fare per rimanere in regola.

Fattura elettronica, un po' di storia!

In Italia la fatturazione elettronica è obbligatoria dal 2019. Sono tenuti ad emetterla i soggetti che hanno aderito al regime fiscale ordinario, ma da quest'anno l'obbligo sarà esteso anche ai contribuenti forfettari, ossia a quanti abbiano un volume d'affari che sia inferiore a 65.000 euro all'anno.

Emettere una fattura elettronica è molto facile. Anzi a dire il vero è molto più comodo che utilizzare il vecchissimo ed ormai obsoleto foglio di carta o il modello excel. Sono numerosi i software disponibili, uno dei quali è stato messo a disposizione gratuitamente dalla stessa Agenzia delle Entrate. Il documento viene emesso dopo che sono stati compilati i campi necessari, grazie anche ad un'assistenza guidata. L'invio telematico al destinatario è sostanzialmente immediato, grazie al sistema di interscambio (Sdi) automatizzato. Questo, oggi come oggi, è l'unico sistema valido per trasmettere una fattura elettronica.

Sono molteplici i vantaggi di questo sistema: si parte da una maggiore praticità rispetto al sistema tradizionale cartaceo, passando dalla sicurezza dell'invio e della trasmissione del documento, arrivando fino ad una maggiore praticità nell'archiviazione dei documenti. Per non dimenticare, poi, che la conservazione digitale di ogni singola fattura elettronica è molto più facile e snella rispetto agli archivi cartacei.

Fattura elettronica, quando deve essere emessa!

La normativa distingue tra la fattura immediata e quella differita. La prima deve essere emessa entro 24 ore dal momento in cui è stata eseguita la prestazione con imponibile Iva. Questo momento coincide, molto pragmaticamente, con il giorno nel quale è stata consegnata o spedita la merce, o nel caso in cui si stia parlando di servizi, con il giorno in cui è avvenuto il pagamento. Se ci si riferisce a compravendite di beni immobili, si deve considerare la data di tipula dell'atto. Nel caso in cui la fattura elettronica sia immediata, la sua trasmissione tramite lo Sdi deve avvenire entro dodici giorni dalla data dell'operazione.

Altro discorso, invece, riguarda le fatture differite, che possono coinvolgere le cessioni di beni o le prestazioni effettuate nel corso di un mese solare allo stesso acquirente o committente. In questo caso le operazioni che saranno inserite all'interno dalla fattura elettronica differita potranno essere riepilogate, ma devono essere state riportate in Documento di trasporto o in un documento fiscale analogo. La fattura differita può essere emessa entro il giorno 15 del mese successivo a quello di esecuzione delle operazioni, e va trasmessa allo Sdi entro il medesimo termine.

Invio tardivo: le sanzioni!

Nel caso in cui la fattura elettronica non venga inviata o non sia inviata entro i termini, le sanzioni possono variare da un minimo del 90% ad un massimo del 180% dell'Iva applicabile sull'importo non fatturato. L'importo minimo della sanzione non sarà mai meno di 500 euro. Nel caso in cui la violazione dell'obbligo dell'invio della fattura elettronica non modifichi la liquidazione dell'Iva periodica e la determinazione del reddito imponibile, la sanzione può variare da un minimo di 250 euro fino ad un massimo di 2.000 euro.

L’omessa o tardiva emissione e trasmissione della fattura elettronica può essere sanata con il ravvedimento operoso, se l’Amministrazione finanziaria non ha ancora accertato la violazione.

Con il ravvedimento operoso si paga l’intera imposta dovuta sulla fattura, ma l’importo della sanzione scende e viene abbattuto in relazione al lasso di tempo trascorso tra la scadenza dei termini per l’invio e il momento in cui il contribuente regolarizza spontaneamente la violazione.