La FED darà la scossa ai mercati

Comincia francamente a diventare un po’ noiosa la danza laterale del principale indice azionario del mondo.

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Comincia francamente a diventare un po’ noiosa la danza laterale del principale indice azionario del mondo, l’americano SP500, nei pressi del livello di 3.230, dove si fermarono a giugno le velleità di immediato ritorno ai massimi storici e dove, dopo 50 giorni, l’indice sta cercando di riprendere la marcia interrotta, ma senza riuscirci, se non per brevi momenti. Tuttavia la voglia di salire è ancora tanta e continua ad essere molto praticata la tecnica “Buy the Dip” (compra la debolezza), che a partire dal 15 luglio è stata sistematicamente attuata appena la scivolata dell’indice è arrivata a 3.200. Il risultato è stato perciò un noioso stallo, che verrà rotto solo da un deciso movimento direzionale che sfondi al rialzo 3.250, oppure 3.200 al ribasso. Finché l’indice permane entro questi 50 punti non ci dice assolutamente nulla sulle sue intenzioni future.

Quando arriverà una rottura di questa stretta area di congestione avremo indicazioni direzionali. Indico i possibili obiettivi, al rialzo ed al ribasso. Nel caso in cui si riesca superare 3.250, vedrei un primo obiettivo a 3.335, dove andrebbe a chiudere l’ultimo gap ribassista ancora aperto dal 24 febbraio scorso, quello da cui partì la sventola ribassista provocata dalla pandemia. Il secondo obiettivo sono i massimi storici di 3.393 punti. Come si vede non è molto.

Lo scenario ribassista vede invece un primo obiettivo di ribasso a 3.115, un secondo in area 3.000 con possibile estensione a 2.965. Sembra perciò che al ribasso si possa fare un po’ più di strada che al rialzo.

L’incertezza americana ha condizionato anche l’Europa, dove è continuato il ballo della mattonella di Eurostoxx50 intorno a quota 3.300, terminato con chiusura invariata, come pure è successo al Dax. In calo, ancora, il nostro FtseMib (-0,59%), che ha rotto al ribasso quota 20.000, anche se il recupero finale ha reso la rottura un po’ meno drammatica.

Insomma: i mercati attendono idee per generare l’impulso direzionale per le prossime sedute. Chi le fornirà?

Ovviamente la FED, perché stasera arriverà il comunicato finale della riunione del FOMC, ma soprattutto la Conferenza Stampa di Powell, che abbiamo visto in passato più volte piuttosto disinvolto con le parole e talvolta è parso poco attento alle conseguenze che possono avere sui mercati.

Le decisioni del FOMC non avranno nulla di nuovo da aggiungere, poiché dallo scoppio della pandemia la FED ha preso l’abitudine di scavalcare il FOMC e di comunicare cambiamenti anche significativi alla politica monetaria al di fuori delle canoniche riunioni mensili dell’organismo che invece dovrebbe essere, e prima lo era, la sede in cui le politiche vengono partorite dalla discussione dei 12 membri votanti, sotto la presidenza di Powell.

Anche stavolta il FOMC è stato anticipato, poiché ieri la FED ha già annunciato la decisione di allungare fino a fine anno l’erogazione di prestiti di emergenza ai soggetti USA, privati e pubblici, in difficoltà a causa delle restrizioni per combattere il virus. Si tratta di un programma concordato in piena emergenza Covid con il Dipartimento del Tesoro, che eroga fondi federali stanziati (in deficit, ovviamente) dal governo Trump e finanziati dalla FED. Questa misura va a colmare il ritardo con cui il Congresso cerca di deliberare una nuova tornata di aiuti di emergenza da 1.000 miliardi di dollari, che però dovrebbero prevedere sussidi dimezzati rispetto ai 600 $ settimanali erogati fino ad ora e che scadono a fine mese.

Perciò stasera ci dovremo accontentare di esaminare le parole di Powell e misurare la sua magnanimità nel promettere nuovi sostegni alla speculazione rialzista dei mercati.

Powell ha il potere di dirigere il prossimo movimento di mercato. In ogni caso dalle sue parole gli operatori trarranno il pretesto per intraprende la direzione che dovrebbe impegnare la prima parte del mese di agosto.

Non dimentichiamo comunque che domani arriveranno le trimestrali di 3 grossi calibri del Nasdaq (Amazon, Apple, Alphabet) ed anche da questi numeri si trarranno motivazioni per sognare ancora o delusioni per prendere profitto. 

Prepariamoci a ballare.