La seduta odierna è stata senza dubbio una di quelle da incorniciare per Fiat che ha catalizzato l’attenzione del mercato non solo per il forte rialzo di cui si è reso protagonista, ma anche per il fatto che la corsa all’acquisto non è stata minimamente frenata dall’inversione di rotta che ha colpito l’indice delle blue chips. Le azioni del Lingotto hanno avviato gli scambi già con un ampio gap-up, spingendosi di slancio sopra area 9 euro, fino a toccare un massimo nell’intraday a 9,58 euro, livelli che ci riportano indietro di un anno visto che tali valori non si vedevano ormai dalla fine di settembre 2008. Il titolo ha poi chiuso gli scambi a quota 9,475 euro, con un rally del 7,79%, sostenuto da volumi di scambio a dir poco esplosivi. A fine giornata infatti sono passati di mano circa 93,5 milioni di titoli, più di 4 volte superiori la media giornaliera degli ultimi tre mesi, pari a circa 22 milioni. A far innestare il turbo a Fiat ci ha pensato quest’oggi uno studio di Morgan Stanley che ha ribadito la sua view positiva sul titolo, confermando la raccomandazione “overweight” e intervenendo in maniera aggressiva sul prezzo obiettivo che è stato addirittura raddoppiato, passando da 8,3 a 16,8 euro. Nell’ambito del suo report intitolato "Principe di Detroit: Chrysler Could Triple This Stock", Morgan Stanley ha focalizzato la sua attenzione sulle potenzialità della controllata americana di Fiat. Gli analisti hanno spiegato che nel migliore degli scenari possibili, il target price potrebbe essere raddoppiato ancora rispetto a quello indicato e salire fino a 33 euro. La decisione di rivedere al rialzo il fair value a 16,8 euro riflette infatti proprio il contributo che potrebbe dare Chrysler in termini di valore della quota, risparmio costi e ricavi addizionali. La collaborazione tra Fiat e Chrysler offre miliardi di euro di valore opzionale per gli azionisti del Lingotto. Quest’ultimo non ha sborsato nulla per l’acquisto del 35% del gruppo americano, dovrà comunque spendere tempo e risorse per rilanciarlo, ma per gli analisti di Morgan Stanley si tratta di un lavoro che sarà ripagato.