Forex: moneta unica ben posizionata al rialzo 

La forza dimostrata di recente dal cambio Eur/Usd ha messo in difficoltà la Bce, già alle prese con un'economia in affanno dalla pandemia di Coronavirus. L'Euro oltre quota 1,21 rischia infatti di vanificare gli sforzi monetari messi in atto allontanando l'obiettivo di inflazione.

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La forza dimostrata di recente dal cambio Eur/Usd ha messo in difficoltà la Bce, già alle prese con un'economia in affanno dalla pandemia di Coronavirus. L'Euro oltre quota 1,21 rischia infatti di vanificare gli sforzi monetari messi in atto allontanando l'obiettivo di inflazione.

Eur/Usd ben posizionato al rialzo

Cambio poco mosso nell’ultima ottava ma ancora ben posizionato al rialzo, nonostante la Bce monitori attentamente il suo andamento, per gli effetti che le sue variazioni hanno sulle prospettive di inflazione. Giovedì la Banca centrale europea ha annunciato una estensione delle misure di stimolo per sostenere il blocco colpito dalla recessione almeno fino a che l'economia riprenda a crescere. La tenuta dei primi supporti a quota 1,20, ex resistenza definita dal picco di settembre, mantiene intatte le prospettive di crescita, con i prezzi che potrebbero spingersi fino a testare obiettivi a 1,23/1,2350 e  più in alto fino ai massimi di inizio 2018 poco sopra quota 1,25. L’eventuale ritorno sotto quota 1,20 farebbe temere di aver assistito a una “bull trap” un falso segnale rialzista. In quel caso il cambio potrebbe scivolare velocemente verso i primi supporti in area 1,1830/1,19, media mobile esponenziale a 100 giorni, preludio ad un nuovo test del sostegno a 1,1650 circa. Supporto successivo a 1,16 circa, minimo di novembre.

Segnali di forza Eur/Gbp

L'ipotesi di una separazione senza accordi commerciali tra il Regno Unito e la Ue, fa sprofondare la Sterlina. Il segnale rialzista scattato a inizio dicembre con la rottura del lato superiore del banner correttivo disegnato dai top di settembre, a 0,90 circa, è stato confermato nelle ultime sedute. Eur/Gbp si è riaffacciato sugli ostacoli presenti in area 0,92, linea che unisce i massimi di marzo con quelli di settembre: una vittoria su questi ostacoli dimostrerebbe le intenzioni di crescita dei prezzi in direzione dei top di settembre a 0,9290 e più in alto fino a quota 0,95, top di marzo. Se invece area 0,92 dovesse respingere l’attacco dei compratori l’euforia delle ultime sedute svanirebbe lasciando spazio ai venditori, per supporti a 0,90 almeno e più in basso fino a 0,8860/0,8870, minimi  allineati di giugno e settembre. La tenuta di questo riferimento sarà determinante per scongiurare un affondo fino a quota 0,87, livello più basso dallo scorso aprile.

Eur/Jpy in vista di ostacoli decisivi

Rallenta la corsa dell'Euro nei confronti dello Yen dopo lo slancio che all’inizio del mese ha spinto i prezzi in area 126,70, a un passo dagli ostacoli strategici a quota 127,00, massimo di inizio settembre e trend line che scende dai massimi di fine 2014. La rottura decisa dei questi riferimenti potrebbe generare un segnale di forza valido anche nel medio lungo termine capace di spianare la strada a un allungo in prima battuta verso target a 130 circa, poi fino a 133 circa (massimi toccati nel settembre 2018). Nella direzione opposta, il perentorio ritorno sotto quota 125 comporterebbe invece un deterioramento delle condizioni operative di breve termine con conseguente affondo sui recenti minimi a 121,80/122 (conferme sotto 123,00), supporto al di sotto del quale si aprirebbero ulteriori spazi di discesa verso area 121, pari al 50% di retracement calcolato dai minimi di maggio.

(Claudia Cervi)