Ftse Mib da horror: è incubo coronavirus. I titoli più a rischio

Il Ftse Mib vive la peggiore seduta da quasi 4 anni a questa parte, affondato dai timori legati al coronavirus. Crolla tutto, ma per gli analisti ci sono dei titoli più in pericolo di altri: ecco quali.

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La settimana è partita nel peggiore dei modi per le Borse europee che, già reduci da due ottave molto pesanti, oggi stanno vivendo una giornata ad altissima tensione.

Ftse Mib in maglia nera in Europa. Crollano petroliferi e bancari

Il Ftse100 e il Dax30 viaggiano di pari passo con un crollo rispettivamente del 7,53% e del 7,58%, seguiti dal Cac40 che lascia sul parterre il 7,83%.

Ad avere la peggio è Piazza Affari che vede il Ftse Mib precipitare del 10,91% in area 18.500, su valori di prezzo che non si registravano ormai dalle prime sedute del 2019.

L'indice delle blue chips accusa la seconda peggiore performance dopo quella seguita al referendum sulla Brexit a fine giugno 2016, quando era crollato di oltre il 12%.

Le tre vittime illustri dl Ftse Mib oggi sono Saipem, Tenaris ed Eni che viaggiano tutti in caduta libera con un rosso di circa il 20% e oltre, complice l'affondo del petrolio che piomba sui minimi dal 2016 sotto i 32 dollari, con un ribasso di circa il 23%.

Molto pesante anche il bilancio dei bancari e più in generale dei finanziari, tra i quali ad avere la peggio è Unicredit che arretra di quasi il 16%, seguito da Poste Italiane e Banco BPM, entrambi in caduta di oltre il 14%.

Solo tre i titoli del Ftse Mib che contengono le perdite al id sotto del 5% e si tratta di Pirelli, Recordati e Diasorin.

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Ftse Mib ko dopo decreto Governo su misure contro coronavirus

A seminare il panico sui mercati azionari e in particolare a Piazza Affari sono i crescenti timori legati al coronavirus e alle ripercussioni che lo stesso potrà avere sull'economia non solo italiana, ma mondiale.

Proprio in conseguenza della rapida escalation della situazione in diverse parti del Nord Italia, il Governo ha emanato un decreto che introduce severe restrizioni alle attività in Lombardia e in diverse zone di Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Marche.

Il decreto in particolare in Nord Italia prevede dall'8 marzo al 3 aprile riduzioni di orario per bar e ristoranti (dalle 6 alle 18), chiusure di centri commerciali nel weekend e sospensione di attività che prevedano concentrazione di persone (eventi, congressi, sale gioco, discoteche) in tutta Italia.

Le attività industriali potranno proseguire in quanto è permesso al personale di recarsi sui luoghi di lavoro e le merci continueranno a viaggiare, anche se gli analisti di Equita SIM si aspettano possibili difficoltà.

Piazza Affari: i titoli che rischiano di più secondo gli analisti

Secondo gli esperti i rischi principali sono relativi alle società che hanno attività direttamente collegate ai flussi turistici e alla gestione di eventi, come ad esempio i titoli del lusso, Fiera Milano e Ieg.

A rischio anche le società con elevata esposizione ai consumi/attività commerciali in Italia come Nexi, Marr, Geox, Ovs, Ivs e Amplifon.

A queste si aggiungono le aziende che hanno elevata concentrazione di attività produttive in Nord Italia, in caso di deterioramento della situazione che porti a difficoltà nella logistica.

Nella nota diffusa oggi gli analisti di Equita SIM rimarcano che i titoli finanziari saranno impattati indirettamente dal calo del PIL italiano.

Infine, un discorso a parte meritano i titoli del settore oil che stanno pagando un conto salatissimo alla crisi alimentata dal coronavirus, visto l'effetto devastante che la stessa sta avendo sui prezzi del petrolio.

A tal proposito gli esperti di Oanda ritengono che sarà necessaria un'enorme risposta da parte dei policy maker per ripristinare l'ordine.

Oltre al problema del coronavirus infatti bisognerà gestire ora anche quello del collasso dei prezzi del petrolio dopo che l'Arabia Saudita ha risposto alle interruzioni delle trattative venerdì con una guerra di prezzo verso gli altri produttori.