Giorgetti e l’ euro. Ecco la mia analisi

Premessa doverosa, conosco abbastanza i giornalisti per dire che di loro … non dobbiamo fidarci.

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Mai sono stato sollecitato da così tanti ascoltatori, a trattare un argomento come in questo caso, ovviamente mi sto riferendo al “caso” Giorgetti e la sua famigerata intervista al Corriere.

E naturalmente non mi sottraggo.

Premessa doverosa, conosco abbastanza i giornalisti per dire che di loro … non dobbiamo fidarci, scrivono quel che vogliono, quindi avrei preferito sentire Giorgetti con le mie orecchie e anche vederlo, perché c’è anche un linguaggio non verbale del quale occorrerebbe tenerne conto.

Ma naturalmente non abbiamo il video e quindi siamo costretti a fare delle riflessioni tenendo per buono quel che ha scritto il Corriere, ma, ripeto, facciamoci la tara.

Personalmente a Giorgetti, come politico, riconosco un pregio, è nella Lega da sempre, in parlamento da 24 anni, e, almeno finora, non ha mai provocato polemiche, il difetto maggiore … l’essersi laureato alla Bocconi.

Si dice che abbia voluto rimanere abbastanza nell’ombra, naturalmente lo dico in un’ottica relativa, visto che per dieci anni è stato Segretario nazionale della Lega Lombarda, ma ha avuto un incarico di Governo solo in tempi recentissimi, ossia Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel Governo gialloverde, il Conte Uno. 

Sarà per la parentela con un personaggio molto noto, è cugino infatti del banchiere Massimo Ponzellini, e la sua … a volte troppo spesso enfatizzata “amicizia” con Mario Draghi, ma Giorgetti per l’opinione pubblica ha la fama del “moderato”. Tuttavia non si capisce bene cosa si intenda con questo termine, affibbiare l’etichetta di “moderato” nei confronti di Giorgetti può creare incomprensioni.