Gli effetti del decreto Ronchi sulle utilities. Le strategie su alcuni titoli

Le novità del decreto coinvolgono soprattutto le società attive nel settore idrico, ma nel lungo termine si potrebbero avere anche ricadute positive. Gli scenari previsti dagli esperti e le indicazioni da seguire.

A Piazza Affari i riflettori tornano ad accendersi sul comparto delle utilities che ultimamente è rimasto un po’ in sordina, visto che nelle fasi rialziste di mercato si tende solitamente a trascurare questi titoli. A richiamare l’attenzione sulle utilities sono state le ultime notizie arrivate dal mondo politico, e in particolare dal decreto Ronchi, nel quale è stata inserita una riforma dei servizi pubblici locali, con una novità per le concessioni idriche e la raccolta dei rifiuti.Per le società quotate in Borsa, e ci riferiamo in particolare ad Acea, Hera, Iride ed Enìa, che hanno importanti attività nei due settori appena menzionati, sarà necessario osservare ora nuove regole. Per tutte le aziende che hanno ricevuto affidamenti diretti nel settore dell’acqua e dei rifiuti alla data del primo ottobre 2003, e che siano quotate dalla stessa data, è previsto il mantenimento delle concessioni fino alla loro naturale scadenza. Questo a patto però che i soci pubblici scendano al 30% del capitale entro il 31 dicembre del 2012. A tal proposito gli analisti di Banca Akros ricordano che la quota statale è al 47% in Hera, al 51% in Acea, al 55% in A2A e al 58% in Iride. In attesa del via libera del Parlamento, gli esperti non escludono che si possano avere nuove modifiche, almeno sul piano della tempistica e dei limiti alla partecipazione pubblica che potrebbero anche essere rivisti verso l’alto. E in un report diffuso quest’oggi, Equita SIM punta l’accento sul fatto che la maggior parte delle concessioni ottenute fino ad ora riguarda il settore idrico. IL decreto Ronchi quindi dovrebbe avere ripercussioni soprattutto sulle società specializzate nel business dell’acqua e la più esposta di Piazza Affari in questa direzione è senza dubbio Acea.