Per il via libera Ue Google offre nuove concessioni su Fitbit

Bruxelles rinvia all’8 gennaio la pronuncia sull'acquisizione da 2,1 miliardi del pioniere dei wearable. Timori per la privacy anche da Brasile e Usa.

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Secondo quanto riportano fonti citate da Reuters, Google sarebbe pronta a offrire nuove concessioni alla Commissione europea per ottenere il via libera all'acquisizione da 2,1 miliardi di dollari di Fitbit. Le fonti non sono però entrate nel merito di quali possano essere le nuove concessioni. In luglio, Mountain View aveva già promesso che non avrebbe utilizzato i dati sanitari raccolti da Fitbit per targettizzare la sua pubblicità. Fitness è stato il pioniere negli strumenti di fitness tracking indossabili (i cosiddetti wearable), a partire dagli smartwatch. "Il mercato dei wearable è affollato e crediamo che la combinazione degli sforzi di Google e Fitbit sull'hardware aumenterà la concorrenza nel settore, avvantaggiando i consumatori e rendendo la prossima generazione di dispositivi migliore e più accessibile", ha dichiarato Google.

Bruxelles rinvia all'8 gennaio la sua decisione su Fitbit

Intanto la Ue, d'accordo con la stessa Google, ha rinviato ulteriormente la data per la sua pronuncia dal 23 dicembre all'8 gennaio del prossimo anno. Originariamente una decisione era prevista da Bruxelles per lo scorso 20 luglio. L'intesa tra Fitbit e Google sull'operazione era stata annunciata nel novembre 2019. In settembre le concessioni di Google erano già state ampliate. Dalla sua posizione dominante nelle ricerche web (e nell'advertising), Google si era offerta di limitare l'uso dei dati Fitbit per i suoi annunci pubblicitari, facilitare i produttori di wearable rivali che vogliono connettersi alla sua piattaforma Android e consentire l'accesso continuo di terze parti ai dati degli utenti di Fitbit (previo ovviamente il loro consenso).

A rischio con Google la privacy più che la concorrenza 

Tutto ciò però potrebbe non essere abbastanza. Un gruppo di 19 organismi tra cui organizzazioni dei consumatori e difensori della privacy non solo della Ue ma anche di Usa e Brasile settimana scorsa hanno pubblicato, sul sito della European Digital Rights (Edri), una lettera congiunta per chiedere che Bruxelles pretenda dure concessioni per permettere a Google di andare avanti con l'acquisizione. Certo la potenza di Google sul Web ha scarsi rivali (forse solo Facebook può considerarsi un competitor di livello) ma è anche vero che Fitbit, nonostante il suo ruolo di pioniere nel comparto dei wearable, ha oggi solo il 3% del mercato globale contro il 29,3% di Apple ed è ben distante anche da Samsung e Huawei (secondo i dati di Idc citati da Reuters). Per questo le criticità dell'operazione esulano dal tradizionale tema della concorrenza e riguardano soprattutto proprio la privacy.

(Raffaele Rovati)