Ancora una settimana positiva per i mercati finanziari che proseguono nel loro recupero partito da marzo in poi aiutati dalle notizie che dipingono un quadro macroeconomico in miglioramento. Lo scenario continua a presentarsi positivo con una più che probabile continuazione del rialzo nel corso della prossime settimane, probabilmente tutto il mese di settembre, anche se la presenza di forti divergenze tra andamento dei prezzi e oscillatori e la mancanza di accelerazione dopo aver violato resistenze importanti inizia a porre la questione se i mercati non si siano spinti troppo avanti. A questo si aggiunge anche la stranezza registrata nell’ ultima ottava di un andamento positivo dei corsi in presenza sia di una crescita del prezzo del petrolio (che comunque non riesce a salire sopra 75 dollari) e quello dell’oro all’attacco della famigerata quota 1000. Come si vede non mancano i motivi di preoccupazione ma dopo aver tanto sofferto vale la pena appoggiarsi al detto caposaldo dell’ analisi tecnica “the trend is your friend (la tendenza è la tua amica)” cioè un invito a lasciare correre il mercato sapendo tuttavia che la cosa non sarà eterna. La forte maggioranza di persone pronte a scommettere su un movimento correttivo a breve, lascia la porta aperta ai contrarian alimentando cosi le possibilità di ulteriore crescita del mercato. In realtà tutto lascia pensare ad una correzione che probabilmente sorprenderà nuovamente gran parte degli operatori risultando o eccessivamente profonda o in forma leggera come nel caso dello scorso luglio. In ogni caso la voglia di crescita dei principali listini deve fare i conti con una soglia praticamente insuperabile nel breve rappresentata dai livelli pre-lehman, dove coincidono il 50% di ritracciamento di tutta la discesa 2007-2009 e il transito della media mobile a 100 giorni sul grafico settimanale e cioè 5850 di Dax, 10350 di Dow Jones e 1120 di S&P500, valori non particolarmente lontani da quelli attuali Dow Jones a parte. La correzione successiva fornirà indicazioni più chiare riguardo alla domanda del secolo cioè se il movimento rialzista in atto sia solamente una correzione/reazione alla precedente discesa oppure se siamo in presenza di una nuova fase rialzista. I segnali di debolezza per i principali mercati verrà dai ritorni al di sotto dei massimi visti a maggio/giugno di quest’anno che interromperà la sequenza di minimi e massimi crescenti e che corrispondono a 5177 di Dax, 9100 di Dow Jones e 950 di S&P500.