L’immobiliare italiano nell’ultimo anno ha risentito sensibilmente della crisi che ha riguardato a livello internazionale il mattone. Gli ultimi dati disponibili sul 2011 evidenziano le difficoltà del momento ma non mancano gli ottimisti per l’anno in corso.
Un report diffuso da Gabetti perla in fatti di premesse per il 2012 con segnali seppur timidi di ripresa per il settore. Un articolo di Milano Finanze, che riporta proprio l’analisi del gruppo immobiliare parla di un secondo semestre difficile per il settore con una contrazione del 2%, che potrebbe tuttavia rappresentare il minimo della crisi dal quale potrebbe partire un lento recupero.
Uno dei fattori che ha inciso in maniera significativa sul rallentamento è costituito senza dubbio dalle nuove normative che hanno riguardato il mattone, in primis quelle fiscali con la reintroduzione dell’Imu. A risentirne soprattutto consumatore di media ed alta taglia.Altro fattore sicuramente importante il credit crunch delle banche con la difficoltà per gli investitori di reperire finanziamenti. L’istat ha parlato di un taglio di finanziamenti del 18,1% nell’anno precedente rispetto al 2010, situazione assai preoccupante se si considera che una delle leve principali per il settore è proprio l’elasticità delle banche.
Sarà proprio da una ripresa di erogazione di liquidità che dovrebbe partire il rilancio del settore. A pagare la crisi sono state anche le grandi città, che nel passato avevano retto all’urto. Roma, Milano e Torino hanno perso mediamente il 2% mentre altre città come Bologna e Firenze hanno perso il 3%, mentre Napoli e Bari il 5%.
A livello di aree di riferimento la maggior tenuta l’hanno avuta le aree centrali, mentre quelle periferiche sono andare molto peggio. Tra Nord e Sud, quest’ultimo ha visto un ribasso di oltre il 4%, mentre il Nord dello 0,9%. Il centro Italia il 2,2% anche se ci sono divergenze importanti tra area ed area.