IMU: scadenza 2020, novità sanzioni se paghi tardi. Cosa rischi?

L'acconto IMU 2020 andrà saldato tra meno di una settimana, ma alcuni potranno usufruire di esenzioni e proroghe. Che succede se non paghi l'imposta?

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Manca ormai meno di una settimana per l'appuntamento del 16 giugno, termine entro il quale bisognerà pagare la prima rata dell'IMU relativa al 2020.

IMU: si avvicina la scadenza dell'acconto 2020

L'imposta municipale unica, come è noto, può essere pagate in due tranche: la prima è quella relativa all'acconto e va versata appunto entro il 16 giugno, mentre la seconda riguarda il saldo finale e l'eventuale conguaglio, da saldare entro il prossimo 16 dicembre.

IMU: chi deve pagare e chi no. Occhio a esoneri e proroghe

Sono tenuti al pagamento dell'IMU tutti coloro che possiedono immobili, ad esclusione di quello adibito ad abitazione principale, a patto che quest'ultimo non rientri in determinate categorie catastali e precisamente: A/2, A/3, A/4, A/5, A/6 e A/7.

L'unico esonero disposto per la prima rata riguarda solo il comparto turistico, quindi tutti gli immobili classificati nella categoria catastale D/2, a patto che i proprietari siano gestori delle relative attività esercitate negli immobili in questione.

Come detto prima il termine per il pagamento dell'acconto 2020 è fissato per il 16 giugno, visto che il Governo non ha previsto alcuna proroga nell'ambito delle misure adottate di recente per fronteggiare l'emergenza coronavirus.

Diversi Comuni d'Italia però stanno adottando misure ad hoc per venire incontro ai loro cittadini, facendo slittare la scadenza relativa al pagamento della prima tranche dell'IMU.

IMU: che succede se non paghi o lo fai oltre la scadenza

Da ricordare poi che in base a quanto previsto dalla legge di bilancio 2020, da quest'anno è istituita la nuova IMU che di fatto accorpa in un'unica imposta anche la Tasi.

Un'altra importante novità riguarda poi le conseguenze previste in caso di versamento dell'IMU in ritardo rispetto alla scadenza prefissata o nei casi di pagamento tardivo o insufficiente.

In questi casi il contribuente avrà la possibilità di sanare la sua posizione, corrispondendo all'erario quanto originariamente dovuto, con l'aggiunta di sanzioni e interessi che aumenteranno progressivamente in base al tempo trascorso dalla scadenza prevista per il pagamento.

IMU: dal 2020 è previsto anche il ravvedimento operoso lunghissimo

Pe poter limitare i danni, si può ricorrere al ravvedimento operoso, lo strumento messo a disposizione per sanare la posizione irregolare, evitando di incappare nella sanzione ordinaria.

La novità su questo fronte è contenuta nel collegato fiscale alla manovra di bilancio che di fatto ha allargato il perimetro di applicazione del cosiddetto ravvedimento operoso, in particolare di quello lunghissimo, ovvero oltre un anno dall'omissione o dall'errore.

Con l'abrogazione del comma 1-bis dell’articolo 13 del D.Lgs. 472/1997, sono estese a tutti i tributi, inclusi quelli locali, delle riduzioni sanzionatorie che in precedenza erano riservate ai casi di ravvedimento operoso per i tributi erariali.

IMU: le sanzioni previste se paghi in ritardo. I vari casi

Andando a vedere nel dettaglio le sanzioni in cui si incappa in caso di ritardi nel pagamento, come detto prima c'è una scala progressiva a seconda del tipo di ravvedimento operoso.

Per quello sprint, ossia per il versamento dell'IMU in ritardo entro 14 giorni dalla scadenza prevista, si applica una sanzione dello 0,1%, pari a 1/10 di quella ordinaria dell'1%, per ogni giorni di ritardo.

Se si provvede al pagamento entro 30 giorni dalla scadenza prevista e precisamente dal 15° al 30° giorno, si potrà usufruire del ravvedimento operoso breve e in tal caso la sanzione sarà pari all'1,5% da calcolare sull'importo del tributo dovuto.

Per il ravvedimento medio la sanzione sale all'1,67% quando il pagamento dell'IMU avviene entro 90 giorni dal termine previsto per il versamento, ovvero dal termine di presentazione della dichiarazione se si tratta di regolarizzazione di omissioni o di errori commessi in dichiarazione.

Si ricade invece nella tipologia del ravvedimento operoso lungo in caso di pagamento del tributo dopo i 90 giorni ma entro il termine di 1 anno, corrispondendo insieme all'IMU una sanzione del 3,75%.

IMU: focus su ravvedimento operoso lunghissimo. Cosa prevede

Superata la soglia dei 12 mesi, scatta la novità del ravvedimento lunghissimo, applicabile da quest'anno anche all'IMU nei casi di mancato versamento entro i due anni o oltre questo termine.

Se il pagamento viene effettuato entro 2 anni dal termine previsto o da quello di presentazione della dichiarazione periodica, la sanzione ordinaria del 30% viene ridotta ad 1/7 e quindi è pari al 4,29%.

Si sale invece al 5% quando il versamento dell'IMU avviene oltre due anni dall'omissione o dall'errore.

Infine, l'ultimo gradino è quello che prevede una sanzione del 6%, da aggiungere al tributo originario se la regolarizzazione avviene dopo aver ricevuto il verbale di constatazione, ma entro la notificazione dell'atto di accertamento, quindi prima dell'emissione della cartella esattoriale.

IMU: non solo sanzioni, anche interessi. Il tasso per il 2020

Da ricordare che a tutte le sanzioni indicate prima, va aggiunto il pagamento degli interessi di mora, con maturazione giorno per giorno.

Una voce quest'ultima che fortunatamente pesa in misura molto marginale, visto che per il 2020 il tasso applicato è pari allo 0,05%, in deciso calo rispetto allo 0,8% del 2019.