L'Inps a una mamma in Cig: bonus nido? Deve chiederlo sua figlia

Tempi duri per l'Inps. Ma soprattutto tempi duri per le famiglie italiane. Tra cassa integrazione, bonus che non arrivano e il problema dei figli da sistemare alla ripresa del lavoro. In questo caso la storia arriva dalla provincia di Verona. Una mamma ha inviato tempo fa la richiesta per il bonus asilo. Non avendo ricevuto nulla, decide di scrivere via mail. La risposta è tutto un programma.

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Doveva succedere prima o poi. Anche l'Inps, a volte, dà i numeri. niente bonus asilo alla mamma in Cig. A meno che non sia la figlia di 14 mesi a richiederlo espressamente. Succede anche questo al tempo del coronavirus. Una curiosa risposta quella pervenuta dall’Inps secondo quanto riferito ieri sera da Fuori dal Coro, in onda su Rete 4, condotto da Mario Giordano e subito ripreso dal giornale La Verità. Per il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro "una beffa in piena regola".

Più ragionevolmente, un errore a cui però si dovrà porre rimedio al più presto per andare incontro alla mamma, peraltro, come detto, in cassa integrazione. Certo fa specie, per una lavoratrice con figlia piccola a carico, vedersi leggere una risposta direttamente dall’Inps che recita sostanzialmente così:

“Per avere il contributo fino a 3.000 euro riservato alle famiglie con bambini in strutture pubbliche e private occorre che a compilare a domanda sia direttamente vostra figlia di 14 mesi”. 

Mamma in Cig, niente bonus nido dall'Inps. A patto che...

La donna, 32 anni, sposata, vive in provincia di Verona. Una risposta, quella dell’Inps, che le ha quasi strappato un sorriso, per quanto amarissimo. Dato che da ridere in realtà c’è ben poco. La storia è sostanzialmente questa: a causa dell’emergenza coronavirus, la mamma della bambina si ritrovata in Cig. Da qualche settimana la situazione è in via di miglioramento, anzi: la donna potrebbe anche tornare operativa al proprio posto di lavoro, lontano 12 chilometri circa dalla sua residenza. Con un’organizzazione anche abbastanza semplice: mamma e papà in ufficio, bimba all'asilo, attraverso il contributo previsto dal governo del bonus nido, non avendo nessun altro a cui lasciarla. 

Nel 2019 bonus nido erogato dall'Inps senza problemi. Ma causa Covid, quest'anno mamma in Cig

Non è neanche la prima volta che la donna si trova in una situazione del genere. Non tanto per la Cig quanto per la necessità di ricevere il bonus asilo dall'Inps. Già l’anno scorso infatti aveva fatto richiesto del bonus asilo, che l'ente previdenziale aveva concesso regolarmente. Non si tratta dunque di una richiesta "di primo pelo", la famiglia evidentemente già sapeva quali sono i documenti da spedire avendo già avuto a che fare con la domanda nel 2019. Spedita l’intera documentazione via internet per ottenere la cifra concessa, qualcosa è andato storto, a partire dalla prima domanda già inviata a febbraio. Nessuna risposta, nessun euro erogato da parte dell’Inps. 

La mamma in Cig: al telefono dell'Inps nessuna risposta per il bonus nido

Telefonate senza risposta, anche a fronte di pagamenti delle rette avvenute regolarmente nei mesi precedenti. Poi la decisione: si scrive una email all’indirizzo di posta elettronica segnalato, sperando che qualcuno, nel grande calderone dell’Inps, risponda, accompagnata ovviamente dalla spiegazione di quanto accaduto e delle condizioni in cui versa la famiglia. 

Lo scambio di email: perché niente bonus? Risposta: deve chiedercelo sua figlia

Lo scambio di email è quasi grottesco. Questo è quanto la mamma della bambina di 14 mesi ha scritto:

“Non è ancora arrivato il pagamento del bonus asilo per mia figlia di 14 mesi, chiedo gentilmente informazioni a riguardo anche nel caso in cui non siano arrivati i documenti richiesti, trovandomi in Cig dal 22 marzo”.

Quarantotto ore dopo, ecco che arriva la risposta dell'Inps che nessuno poteva aspettarsi.

“Gentile utente, con riferimento alla sua richiesta con numero xxx-xxxxxxx, le comunichiamo quanto segue: buongiorno, la richiesta la deve fare sua figlia per il bonus nido”.

A quattordici mesi ci sono bambini che ancora non sanno camminare. In questo caso però, stando alla risposta dell'Inps, prima di mettersi in piedi, dovrebbero aver già imparato a scrivere.

Tridico, presidente Inps: abbiamo riempito di soldi gli italiani

E’ ovvio si tratti di un errore, come detto, a cui va posto rimedio al più presto Tuttavia, questo episodio avviene a pochi giorni dall’annuncio del presidente dell’Inps Pasquale Tridico: “Abbiamo riempito di soldi le tasche degli italiani”. La testimonianza della donna, nel corso della trasmissione, ha infine riportato come siano ancora tante le famiglie in difficoltà che ancora devono vedere un euro. 

Il problema del bonus nido per chi è in Cig

Intanto ci sono asili che chiedono il pagamento di mesi non usufruiti, il bonus non è cumulabile con altri mentre la mamma in questione, pur essendo in Cig, non può incassare il bonus baby sitter. Inoltre, da non sottovalutare è anche la situazione che riguarda in generale una buona parte di asili nido in Italia. Rimasti chiusi per due mesi. Con bollette, utenze e affitti da pagare e ora tutt’altro che pronti a ripartire, tra sanificazione e costi relativi da sostenere, l’aumento degli insegnanti per numero di bambini (si passa da 1 per ogni 6 a 1 per ogni 3) senza alcuna garanzia che le famiglie italiane vogliano affidare i propri figli a queste strutture. 

Perché i costi inevitabilmente sono lievitati per fare in modo che i costi aggiuntivi possano essere coperti. E perché per molte famiglie l’emergenza coronavirus non è ancora finita. I soldi sono pochi, e piuttosto che spenderli, qualunque sia il motivo, il tentativo è quello di risparmiare il più possibile, cercando alternative non sempre efficaci, come lo smart working con i figli a casa.