Inps conferma: Iban sbagliato? La Cig si ritira alle poste

Chi ha sbagliato a compilare l'Iban o il proprio codice fiscale potrà ritirare la propria cassa integrazione presso gli uffici postali. Così l'Inps mette una pezza su uno degli incidenti più diffusi in queste settimane in tema di ricezione dei soldi stabiliti dal governo in vista dell'emergenza prolungata del coronavirus.

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Chi ha sbagliato a trascrivere l'Iban nella compliazione della domanda per ricevere la cassa integrazione non deve perdersi d'animo. D'ora in poi infatti potrà ritirare ugualmente quanto gli spetta presso gli uffici postali di tutto il territorio nazionale. Senza la necessità di ricompilare il modulo, correggere l'errore ed essere contattati dall'Inps per la conferma delle modiche effettuate.

Inps, Iban sbagliato? La Cig si ritira alle poste

Così l'istituto previdenziale mette una pezza su uno degli incidenti più diffusi in queste settimane, in tema di ricezione dei soldi messi a disposizione del governo per far fronte all'emergenza prolungata del coronavirus. Non sono pochi i ritardi nei pagamenti da parte dell'ente previdenziale tra bonus, Cig, pensioni e redditi di cittadinanza, e spesso la risposta da parte dell'Inps è stata proprio quella della compilazione errata delle richieste, il più delle volte in riferimento all'Iban, serie numerica e alfabetica pari a 17 tra cifre e lettere, e al codice fiscale.

Inps, quando il bonifico della Cig si può ritirare presso gli uffici postali 

L'annuncio diffuso nel fine settimana dovrebbe tranquillizzare tutti quei cittadini, diverse decine di migliaia, incappati in uno degli incidenti di percorso più comuni in questo periodo, e soprattutto velocizzare un sistema che ha già subito forti rallentamenti anche in virtù del fatto che tali pagamenti vengono sbloccati solo a fronte della correzione dell'errore, attraverso la ricompilazione dei moduli o della domanda e la conferma dell'Inps a modifica ultimata.

Una svolta, dunque, per il lavoratore "sbadato". Che riceverà la comunicazione di liquidazione inviata direttamente da Postel, e proprio tale comunicazione gli permetterà di riscuotere l’integrazione salariale, presso qualsiasi ufficio postale.

Inps, Iban sbagliato: oltre alla Cig, quali sono le prestazioni coinvolte?

Le prestazioni che rientrano in questo meccanismo annunciato dall'Inps sono la Cig ordinaria e in deroga, l’Assegno ordinario e la Cassa integrazione speciale rivolta agli operai agricoli (Cigo,Aso,Cigd,Cisoa).

Non servirà più dunque la correzione dell'Iban sbagliato. Dopo aver disposto il bonifico, l'Inps invierà un sms di notifica al lavoratore in questione, poi, come detto, la comunicazione di liquidazione, inviata da Postel all'indirizzo di residenza (in alternativa il domicilio).

Basterà munirsi di un documento di identità o anche della tessera sanitaria munita di codice fiscale e il beneficiario potrà riscuotere l'integrazione salariale presso un qualunque ufficio postale del territorio nazionale.

Inps, ritiro Cig alle poste: cosa fa il richiedente se non riceve l'avviso

C'è anche la possibilità che il lavoratore avente diritto al bonifico (pur avendo compilato l'Iban sbagliato), non riceva la comunicazione da Postel. In tal caso, il suggerimento è di accedere alla sezione chiamata “Riepilogo pagamenti” presente all'interno del servizio “Fascicolo previdenziale del cittadino”.

In questo modo l'interessato potrà verificare ed eventualmente stampare il pagamento disposto con tanto di importo, seguendo il percorso indicato. Potrà portare con sé il documento presso l'ufficio postale per il ritiro del denaro stabilito.

Inps, 5,5 milioni hanno già ricevuto la cig ordinaria

Su 8,4 milioni di aventi diritto della cassa integrazione ordinaria, 5,5 milioni hanno ricevuto quanto dovuto attraverso l'anticipo erogato dalla propria azienda o attraverso l'Inps. La metà dunque è già bella e superata ma manca ancora un'ampia fetta di lavoratori, all'incirca tre milioni di persone. 

Per quanto riguarda invece la cig in deroga, gestita dalle Regioni, in tutto sono 280.633 le domande pervenute dalle piccole e piccolissime aziende fino a questo momento, per un totale di oltre un milione di lavoratori. Al momento, l'hanno ricevuta 109mila soggetti. Per un sistema molto più lento poiché l'erogazione dipende dalla capascità di comunicazione tra Inps, governo e, come detto, regioni. 

Gli errori più comuni? Al posto dell'Iban appaiono i codici Abi e Cab

L'Inps ha segnalato diversi casi in cui, al posto dell'Iban, sono stati riportati erroneamente i codici Abi e Cab, da anni ormai non più in uso. Uno dei tanti esempi ad aver determinato i ritardi nei pagamenti. Errori del genere comportano la correzione attraverso il rifacimento della domanda.

E' importante sottolineare inoltre che i pagamenti delle mensilità successiva potranno essere effettuate tramite accredito sul conto, a patto che venga comunicato l'Iban corretto. 

Iban errato, cosa dice l'Inps 

“Nella situazione emergenziale in atto – scrive l’Inps – in considerazione della necessità di rendere disponibili al lavoratore le somme dell’integrazione salariale nel più breve tempo possibile, in presenza degli errori suddetti il pagamento verrà effettuato attraverso l’utilizzo del bonifico domiciliato".

Come detto, addio alla necessità di richiedere all’azienda o all’intermediario della stessa, da parte dell'ente previdenziale, la correzione contattando nuovamente il lavoratore per rettificare i dati forniti precedentemente.