Intesa Sanpaolo-Ubi Banca: un deal positivo? La view di Marzotto

Gli analisti di Marzotto Investment House passano al vaglio l'offerta di Intesa Sanpaolo su Ubi Banca, evidenziando i vantaggi e gli effetti della stessa.

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A Piazza Affari il tema dominante di questa settimana è senza dubbio quello relativo al settore bancario, con riferimento alla mossa a sorpresa di Intesa Sanpaolo.

Quest'ultima lunedì scorso in tarda serata ha annunciato una OPS con Ubi Banca, il quarto gruppo bancario italiano per dimensioni in termini di numero di filiali.

Intesa Sanpaolo lancia offerta su Ubi Banca: i dettagli

L’operazione, se accettata dagli azionisti di Ubi Banca, dovrebbe essere perfezionata entro la fine del 2020. Il deal è strutturato in modo tale da prevedere una concomitante cessione di circa 400-500 sportelli a BPER Banca e le partecipazioni assicurative di Ubi Banca, ossia Bancassurance popolari, Lombarda Vita e Aviva Vita, a UnipolSAiAssicurazioni.

Il deal che dovrebbe comportare circa 1,3 miliardi di euro in termini di costi di integrazione e genererà per Intesa Sanpaolo una serie di sinergie.

In particolare ci saranno circa 2 miliardi di euro di goodwill negativo che compenseranno nei prossimi conti economici gli oneri di integrazione e una ulteriore riduzione di crediti deteriorati.

Inoltre, la banca guidata da Messina stima sinergie annue ante imposte a 730 milioni di euro tra minori costi e maggiori ricavi.

L’operazione, con le sinergie a regime, dovrebbe comportare un accrescimento dell’utile per azione pari a circa il 6% rispetto al 2019, una riduzione degli NPL maggiore rispetto al piano industriale 2018-2021 di Intesa Sanpaolo e coefficienti patrimoniali in linea con il piano.

Intesa-Ubi: due aspetti interessanti segnalati da Marzotto

Secondo gli analisti di Marzotto Investment House, altri due elementi interessanti sono le previsioni di utile netto superiori a 6 miliardi di euro dal 2022 e un dividendo che rimarrà molto elevato, in area 0,2 euro.