Il rialzo messo a segno in quest’ultima seduta della settimana dall’indice Ftse Mib non si è riversato in maniera corale sulle banche. Non tutti i protagonisti del settore sono stati infatti oggetto di attenzione da parte degli acquirenti che si sono concentrati soprattutto su due titoli, Intesa Sanpaolo e Unicredit. Il primo ha chiuso gli scambi in rialzo dell’1,93% a 3,0275 euro, con oltre 107 milioni di azioni passate di mano, mentre il secondo si è fermato a 2,5875 euro, con un vantaggio dell’1,47% e oltre 358 milioni di titoli transitati sul mercato. L’attenzione è rimasta alta su Intesa Sanpaolo che già negli ultimi due giorni è finito sotto i riflettori del mercato dopo l’emissione del bond decennale da 1,5 miliardi di euro. Ad accendere i riflettori sul titolo sono state quest’oggi alcune indiscrezioni, peraltro confermate nel pomeriggio, relativa alla possibile cessione da parte del gruppo dell’80% del capitale in suo possesso di Banca Fideuram. La cessione dovrebbe avvenire in favore di un consorzio formato da Exor e da alcuni fondi di private equity, anche se la banca non ha fornito indicazioni o conferme in tal senso. Rispondendo ad una richiesta della Consob, Intesa Sanpaolo ha confermato di attendersi un ulteriore rafforzamento dei propri coefficienti patrimoniali, proveniente da operazioni di capital management riguardanti attività no strategiche tra cui Banca Fideuram. La società ha inoltre fatto sapere che sono in corso contatti preliminari con varie controparti potenzialmente interessate e non sono allo stato determinabili termini e condizioni della loro eventuale realizzazione.La conferma da parte di Intesa Sanpaolo ha permesso al titolo di mantenere una buona intonazione fino al close, anche perché la cessione di Banca Fideuram porterebbe un’ingente liquidità nelle casse del gruppo, consentendo così di evitare il ricorso ai Tremonti Bond.