Investitori in fuga dai tecnologici USA

Riscatti da record venerdì per il QQQ, l'ETF sul Nasdaq 100 più seguito. Gli investitori fuggono dalla tecnologia, inversione di rotta duratura o aggiustamento solo temporaneo?

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L'indice Nasdasq 100 ha vissuto lunedì una seduta difficile, arrivando a perdere il 2% circa, anche se poi è riuscito come si dice a metterci una pezza e a terminare la giornata in guadagno (+0,4% a 10980 punti), ma esistono alcuni segnali che fanno pensare ad una perdita di fiducia degli investitori nei confronti del comparto della tecnologia che va oltre la singola giornata. 

Il QQQ perde 3,5 miliardi di patrimonio

Tra questi indizi ce ne è uno clamoroso, l'uscita di circa 3,5 miliardi di dollari di quote, già nella seduta di venerdì 18 settembre, dall'Etf conosciuto dagli operatori per la sua sigla, il QQQ, o più propriamente l'Invesco QQQ Trust Series 1 ETF che replica proprio l'andamento del Nasdaq 100 e che è l'ETF più grande a disposizione degli investitori con 122 miliardi di dollari circa di quote. 

Dal massimo del 2 settembre a 303,50 punti al minimo di ieri a 260,11 il QQQ ha perso il 14,3%, molto di più ad esempio dell'indice S&P500 che nello stesso intervallo di tempo ha subito una perdita dell'11,2%. Riguardo alla fuga degli investitori dal QQQ era dall'ottobre del 2000, in piena bolla della new economy, che non si registrava una uscita di capitali pari a quella vista settimana scorsa. E in termini di performance, se il mese di settembre dovesse chiudersi con l'attuale -9,28% di variazione, risulterebbe il mese peggiore dal novembre del 2008. 

Gli speculatori puntano ad un rimbalzo del QQQ

A onore del vero c'è da segnalare che mentre il QQQ sta facendo registrare una riduzione delle sue quote la versione più speculativa dell'ETF sul Nasdaq 100, che utilizza una leva a 3 ovvero che moltiplica per 3 volte i guadagni nel caso l'indice Nasdaq 100 salga (ma anche le perdite in caso di ribasso), il ProShares UltraPro QQQ (TQQQ), che incorpora circa 8 miliardi di investimenti, sta facendo registrare un aumento delle quote. 

Se la maggioranza degli investitori abbandona i tecnologici ce ne è comunque una parte, quelli maggiormente speculativi, che puntano evidentemente ad un rimbalzo dopo i recenti cali. Rimbalzo che come vedremo è del resto possibile. 

Anche lo S&P500 potrebbe reagire

La flessione dello S&P500, l'indice che funziona da guida per tutti i mercati, e quindi anche per il Nasdaq 100, è stata infatti interrotta dalla comparsa lunedì di una candela giornaliera di tipo particolare, un "hammer", elemento che si forma quando nel corso della seduta c'è un capovolgimento di fronte, ad esempio come in questo caso quando dopo una fuga precipitosa dallo strumento i compratori tornano a farsi vedere. 

E' quindi del tutto possibile che i minimi toccati lunedì siano destinati a rimanere tali ancora per qualche seduta per lo S&P500 e per gli altri mercati ad esso correlati, ma sarebbe pericoloso sottovalutare gli indizi che sono sul piatto e che fanno temere che la flessione iniziata dal massimo del 2 settembre non sia ancora giunta al termine. Se eventuali rimbalzi dello S&P500 dovessero limitarsi ad interessare area 3330, dove transita la media esponenziale a 50 giorni, o 3384, lato alto del gap ribassista del 17 settembre, il rischio di assistere poi alla ripresa del ribasso resterebbe elevato. 

Sul grafico del QQQ non sono comparse candele altrettanto bene auguranti come quella dello S&P500, ma la reazione dai minimi è stata anche in questo caso importante e potrebbe quindi proseguire. Solo recuperi oltre i 275 dollari potrebbero però fare pensare ad una perdita di forza della corrente ribassista. 

Le strategie operative per il futuro

Nella definizione di nuove strategie operative sarà quindi molto importante avere chiaro l'orizzonte temporale: posizioni al rialzo hanno senso fino a che i prezzi rimarranno al di sopra dei minimi di lunedì ma solo per un periodo limitato, quindi in ottica speculativa, gli investitori con orizzonte temporale più dilatato dovranno invece prudentemente sfruttare eventuali rimbalzi per ridurre la propria esposizione sul comparto della tecnologia ma anche sulla borsa in generale.

(Alessandro Magagnoli)